29 settembre 2023

L'arte di conoscere se stessi di Schopenhauer

L'arte di conoscere se stessi, ovvero Eis Heautón, è un'opera postuma del filosofo tedesco Arthur Schopenhauer a cura di Franco Volpi.

Nell'introduzione scrive che la conoscenza di se stessi permette di raggiungere la saggezze e questo precetto, fin dall'antichità, fu ritenuto di origine divina per spingere all'autorealizzazione.

Il breve saggio è interessante da leggere anche per chi non è strettamente appassionato delle tematiche filosofiche.


L'arte di conoscere se stessi di Schopenhauer


L'arte di conoscere se stessi di Schopenhauer

Arthur Schopenhauer è uno dei più importanti filosofi del XIX secolo. Studiò dapprima medicina e poi filosofia e pubblicò diverse opere che non ottennero molto successo, in quanto la fama è arrivata solo negli ultimi anni.

L'arte di conoscere se stessi, che si trova in vendita su Amazon, è un'opera che scrisse a partire dal 1821 che consisteva in annotazioni e riflessioni del filosofo e che è stata pubblicata in Italia soltanto un decennio fa. Lo stesso autore aveva confidato ad alcuni seguaci di avere scritto delle memorie, che chiamava Eis Heautón, che furono distrutte dall'esecutore testamentario. Costui le utilizzò per redarre una biografia del filosofo, comprensivo di tante citazioni, e perciò è stato possibile ricostruire il testo originario.

Volere il meno possibile e conoscere il più possibile è la massima che ha guidato la mia vita.

Con questa frase inizia il breve saggio sul pensiero di Schopenhauer, uno studioso con molteplici interessi e che visse e viaggiò in tante parti d'Europa. Infatti egli, nonostante sia stato per alcuni periodi docente universitario, metteva al primo posto la propria libertà distaccandosi dagli effimeri piaceri quotidiani.

La felicità dell'uomo comune consiste nell'alternanza di lavoro e piacere: per me, invece, sono una cosa sola.

In una frase si definisce:

Colui che ha scritto Il mondo come volontà e rappresentazione e che ha dato una soluzione al grande problema dell'esistenza

Da quello che si legge in questo breve saggio il filosofo tedesco aveva un'alta considerazione di sé e non aveva interesse per le cose materiali. Provenendo da una famiglia agiata non aveva necessità di lavorare e perciò ha potuto dedicarsi per tutta la sua vita allo studio e ai suoi interessi.

Non ha un'alta considerazione delle persone tanto che in lui l'istinto naturale per la socievolezza si bilancia con la

nausea per il genere umano

e sposa il detto del filosofo Biante: La maggior parte degli uomini è malvagia.

Arriva a ipotizzare che:

cinque sesti degli uomini sono furfanti, folli o babbei [...] il resto deve condurre vita appartata

Leggendo questo scritto di Schopenhauer si capisce come sia misogino, sebbene nella sua vita abbia amato diverse donne, e come consideri il matrimonio una cosa da evitare. In merito a questi argomenti scrive che le:

opere migliori da uomini celibi o senza figli

Considerato che visse nel XIX si può dargli ragione in quanto all'epoca era difficile per le donne poter studiare all'Università, viaggiare o fare tante cose che potevano fare solo gli uomini. In merito a queste tematiche vi invito a leggere: Le donne in camice bianco, che racconta la storia delle prime donne laureate in medicina, e Donne in viaggio, un racconto sulle imprese compiute da tante donne desiderose di conoscere il mondo.

Secondo lui le donne s'inacidiscono nel tempo, ingannano gli uomini, tradiscono e fanno capricci, perciò considera il matrimonio:

un debito che si contrae in gioventù e si paga nella vecchiaia

Questi suoi pensieri sono molto pessimisti, come molto triste è il suo pensare male di tutto il genere umano. Ognuno di noi potrebbe portare la propria esperienza personale fatta d'incontri con persone che vogliono solo approfittarsi di noi e di altre che appaiono altruiste, però capire sino in fondo se l'aiuto che si riceve sia senza un secondo fine è sempre difficile.

Quando si comincia a familiarizzare con qualcuno, bisogna sempre pensare che, una volta conosciutolo meglio, probabilmente lo si dovrebbe disprezzare o odiare.

Un po' come il filosofo tedesco pure io desidero stare appartata e godermi la felicità che mi deriva dai miei interessi.

Alla fine del saggio sono presenti alcune massime e citazioni preferite di autori del calibro di Euripide, Aristotele, Goethe e questa di Cicerone:

È impossibile che non sia felicissimo chi dipende totalmente da se stesso e chi punta tutto soltanto su di sé.

La massima è la mia preferita in quanto sintetizza il pensiero sull'autostima e sul volersi bene per trovare la felicità che non deve dipendere da altre persone.


Titolo: L'arte di conoscere se stessi (Eis Heautón)
Autore: Arthur Schopenhauer (a cura di Franco Volpi)
Anno: 2003
Editore: Adelphi
Pagine: 117

Nessun commento:

Posta un commento

Prima di commentare ti invito a leggere la Privacy Policy del blog per l'accettazione.