22 novembre 2019

La serie del commissario Wallander

La serie del commissario Wallander è stata scritta dallo svedese Henning Mankell e consta di 12 episodi.
Ha raggiunto un tale successo che l'autore ha pensato di farne una serie televisiva con gli stessi personaggi.

Io ho letto solo un paio di romanzi di questa serie poliziesca ambientata nel sud della Svezia, nella cittadina di Ystad.

La serie del commissario Wallander


Assassinio senza volto: primo libro della serie con Kurt Wallander


Il primo libro della serie è Assassinio senza volto e conosciamo il commissario Kurt Wallander, un uomo di 43 anni con problemi familiari, la figlia Linda, ora diciannovenne, tentò il suicidio all'età di 15 e proprio il padre la salvò.
La moglie Mona lo ha lasciato e lui è ingrassato di ben sette chili mangiando cibi precotti, pizze, hamburger e würstel, il padre, pittore, che dipinge solo tramonti con o senza galli cedroni, è affetto da senilità cronica e non è più in grado di vivere da solo.

In una fredda giornata di gennaio, poco prima dell'alba, un contadino scopre che i vicini di casa sono stati brutalmente assaliti e picchiati. L'uomo, Johannes, ha ustioni, varie fratture e la sua faccia è ridotta a una maschera di sangue, la moglie è stata ritrovata ancora in vita legata con un cappio a una sedia. Lei morirà poco dopo in ospedale pronunciando solo le parole "straniero, straniero".

Le indagini di Wallander sembrano non condurre da nessuna parte. Chi mai farebbe del male a contadini senza soldi e poi perché prima di andarsene gli assassini hanno dato da mangiare biada alla cavalla?
Si scopre che in realtà Johannes conduceva una doppia vita, aveva diversi conti bancari, uno con persino un milione di corone, e ritirava ogni mese grosse cifre, proprio quattro giorni prima dell'aggressione aveva prelevato 27 mila corone.

Una fuga di notizie apre una caccia all'uomo per trovare lo straniero e vendicare gli omicidi.
Un campo profughi viene incendiato, un somalo è ucciso con un colpo di fucile.

Wallander, dopo vari appostamenti, riesce a trovare il colpevole di questi crimini, è un poliziotto che fa parte di gruppi nazionalisti.
Le indagini proseguono e riescono a trovare il figlio segreto che Johannes ha avuto prima di sposarsi, Erik Magnusson, che viene subito sospettato, per i suoi debiti di gioco, ma ha un alibi.

La soluzione del delitto è più semplice del previsto ma non svelo certo chi sia il colpevole.

Questo primo libro della serie con Wallander è interessante, le indagini di polizia si basano sul ragionamento e sulla ricerca sul campo, cioè sono fatte con i vecchi metodi, sempre efficaci.
Leggere libri ambientati in altri paesi è sempre molto interessante, la realtà svedese sembra simile alla nostra per taluni aspetti.
Traspare un odio razziale, che cova in una società minata da una profonda inquietudine, stando alle parole di Wallander sembra che una violenza senza senso si sia impadronita del paese.

Infatti, la violenza è in continua crescita, anche nei piccoli paesi, sembra che chi commette un crimine venga incoraggiato a continuare a farlo.

I profughi presenti nel paese sono senza documenti o con documenti falsi, lavorano in nero e trascorrono un'intera vita senza che nessuno si curi di loro.


Questa realtà non mi era conosciuta, avevo un'idea completamente diversa dei paesi nordici, pensavo fossero più aperti all'arrivo di stranieri e, soprattutto, pensavo fossero più organizzati per accoglierli. Invece, non conoscono il numero dei profughi arrivati, non sanno dove si trovino, e non ci sono controlli alle frontiere, chiunque può entrare in Svezia.

La falsa pista: romanzo con Wallander


Nel romanzo La falsa pista Kurt Wallander deve catturare un pericoloso serial killer in una insolita calda estate svedese, mentre tutti sono davanti agli schermi per vedere le partite dei mondiali che si disputano negli USA.
Il misterioso killer, prima di agire, si dipinge il volto come facevano gli indiani e porta via lo scalpo delle sue vittime. La prima è l'ex primo ministro svedese Gustav Weteerstedt, che viene aggredito sulla spiaggia davanti la sua casa e barbaramente ucciso con un'ascia.
Dalle indagini del commissario spunta un passato non troppo pulito dell'uomo, un tempo abile nel rispondere alle domande dei giornalisti e nel tenere nascosto il suo segreto. La sua unica preoccupazione ai quei tempi era ingannare, senza essere scoperto, e dopo tanti anni aveva imparato che tutto quello che rimaneva erano le menzogne:
la verità travestita da menzogna o la menzogna travestita da verità.
Nel frattempo Wallander risponde a una chiamata di uomo che vede nel suo campo di colza una ragazza che sembra nascondersi.
Arrivato sul posto succede l'inimmaginabile, la ragazza si cosparge di benzina e si dà fuoco. L'unico indizio che hanno per scoprire la sua identità è una catenina d'oro con le iniziali DMS. Wallander è tormentato dal ricordo degli occhi atterriti della giovane e dall'odore di carne bruciata e non riesce a comprendere come abbia potuto fare un gesto simile, di cosa aveva tanta paura tanto da darsi fuoco?
Grazie all'aiuto dell'Interpol scoprono la sua identità. La ragazza è una diciassettenne della Repubblica Dominicana, immigrata clandestinamente in Svezia.
Il serial killer uccide ancora, questa volta l'antiquario Arne Carlman, durante una festa nel suo casolare di campagna, sempre con un colpo d'ascia.
La polizia capisce di trovarsi di fronte a un serial killer, che non si preoccupa di lasciare impronte, perché non sono in alcun archivio, e che pianifica con cura i suoi omicidi spiando per giorni le sue vittime.
Uno psicologo criminale cerca di tracciare un profilo dell'uomo, ma non è di molto aiuto, l'unica cosa di cui è sicuro è che agirà ancora, spinto dalla vendetta o dalla pazzia.
Wallander cerca di trovare qualcosa che accomuni le prime vittime e scopre, grazie a un fax anonimo, che si conoscevano e che in passato furono invischiati in furti di opere d'arte.

Il killer continua la sua opera, purtroppo a questo punto l'autore svela l'identità dell'assassino, lasciandoci alla lettura dell'evolversi delle indagini che porteranno alla sua cattura, ma togliendo quella suspense dei migliori thriller.

Certamente questo libro della serie con il commissario Wallander è molto bello, la trama è originale e avvincente e la lettura molto scorrevole.

L'ispettore Wallander è un uomo dedito al lavoro, che ama la musica classica e che dopo il divorzio ha trovato un'altra donna che lo ama, la lettone Baiba, e che è riuscito a recuperare il suo rapporto difficile con la figlia.
Tutti i poliziotti di Ystad sono, giorno e notte, impegnati nelle indagini, hanno uno spirito di abnegazione unico, tra gli altri si distingue Ann-Britt Höglund, una giovane molto abile nella quale Wallander rivede se stesso e alla quale riconosce le sue capacità investigative.


Anche se a un certo punto viene svelato chi è l'assassino, l'autore si conferma uno dei migliori scrittori di letteratura poliziesca europea.
A me piacciono gli scrittori svedesi come Larsson, autore della trilogia Millenium, o Nesser ma anche Camilla Läckberg.

Molto interessante è capire il pensiero dell'assassino, che uccide a sangue freddo, senza pietà, ma che ha una ragione per farlo.
Certamente un assassino non deve essere mai giustificato, tanto più che per non farsi catturare vorrebbe uccidere anche i poliziotti che gli danno la caccia.
È triste pensare come la società possa portare una persona a farsi giustizia da solo o portare al suicido, come nel caso della ragazza dominicana.
Il nostro mondo è pieno di violenza e degrado, le storie narrate possono uscire tranquillamente da episodi di cronaca nera in un qualsiasi paese.


Titolo: Assassinio senza volto (Mördare utan ansikte)
Autore: Henning Mankell
Anno: 1991
Editore: Marsilio
Pagine: 366

Titolo: La falsa pista (Villospår)
Anno: 1995
Pagine: 480

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