2 marzo 2018

I libri della trilogia Millenium diventati un cult

Io adoro leggere i thriller e mi sono appassionata alla trilogia Millenium che è diventata un cult una decina di anni fa. Per la verità questi tre romanzi nelle intenzioni dell'autore svedese Stieg Larsson dovevano far parte di una serie di polizieschi che non ha potuto terminare per la sua prematura morte.

L'autore, che ha lavorato per anni come giornalista, è divenuto celebre per questi suoi romanzi usciti postumi che sono divenuti best seller e dai quali sono stati tratti anche dei film che, pur non essendo belli come i libri, sono fatti bene.

La trilogia Millenium ha per protagonisti la giovane Lisbeth Salander che è un personaggio molto particolare e fuori dagli schemi e il giornalista Mikael Blomkvist.

I libri della trilogia MIllenium diventati un cult

La trilogia Millenium: Uomini che odiano le donne



Il primo romanzo è uscito in Svezia nel 2005 e rispetto alla trasposizione cinematografica nelle oltre 700 pagine sono raccontati tutti gli avvenimenti molto più in dettaglio, ci sono personaggi che nel film non compaiono e alcuni avvenimenti sono più approfonditi o differenti.
Il protagonista è il giornalista svedese e comproprietario della rivista Millenium Mikael Blomkvist che vediamo sconfitto in un processo per diffamazione. Il processo lo ha reso molto conosciuto e così Henrik Vanger, patriarca di una famiglia di industriali, lo convoca per affidargli un incarico molto particolare. Mikael dovrà far luce sulla sparizione di sua nipote Harriet avvenuta negli anni '60 per la quale non si dà pace e inoltre dovrà scrivere la storia della loro famiglia.
Il giornalista quarantenne all'inizio è titubante ma visti i problemi economici della rivista decide di accettare e si trasferisce così in un cottage a Hedestad per leggere tutte le carte delle indagini effettuate all'epoca e scoprire la verità.
Non tutti i membri della famiglia lo accolgono benevolmente perché molti segreti si annidano in una delle famiglia più in vista del Paese.
Mikael verrà aiutato nel caso dalla giovane hacker Lisbeth Salander che nasconde un passato oscuro e ha problemi comportamentali tanto da essere affidata a un tutore. Lisbeth e Mikael però s'intendono alla perfezione e riusciranno a scoprire una verità inaspettata, atroce e a smascherare un serial killer.

Stieg Larsson in Uomini che odiano le donne racconta una storia terribile e intervalla i vari capitoli con statistiche sulle violenze perpetrate alle donne in Svezia che devono far riflettere.
La storia è ricca di personaggi e di intrecci narrativi ma a beneficio del lettore c'è un albero genealogico che permette di comprendere le varie parentele.

Il protagonista della trilogia Millenium è un uomo molto affascinante e amato dalle donne, nel film la scelta dell'attore non è stata vincente, a me non è sembrato così fascinoso.
Egli si dimostra serio, affidabile e capace ma la scoperta della verità però provoca in lui una crisi di coscienza perché dovrà decidere se rispettare l'accordo fatto all'inizio con Henrik o rendere pubblica una vicenda terribile. Il suo compito da giornalista sarebbe quello di non tacere fatti importanti né di scendere a compromessi ma le cose non sono mai bianche o nere!!

L'altra protagonista della vicenda è una strana ragazza dall'aspetto da adolescente, magra, tatuata, bisessuale che si dimostra un genio del computer e delle ricerche. Lisbeth è sotto tutela perché la credono ritardata mentre in realtà è dotata di una memoria eccezionale e di capacità fuori dal comune. Poco si conosce del suo passato ma si capisce che sia stata vittima di violenze e che non sia più disposta a sopportarne, così quando il suo tutore commette degli abusi prendendola alla sprovvista la sua vendetta non potrà che essere esemplare e comprensibile.

Mi è piaciuto molto questo personaggio perché fa capire che non dobbiamo basarci su stereotipi per giudicare le persone ma guardare al di là del loro aspetto per scoprire le vere capacità. Viviamo in un mondo nel quale l'apparenza è tutto e così molte persone valide vengono surclassate da altre che magari sono più abili con le parole, usano le lusinghe o sembrano corrispondere a un ideale. Che bello sarebbe se ognuno venisse giudicato per le proprie capacità e non solo perché la corrispondenza a stereotipi.

Oltre ai due protagonisti troviamo personaggi come Erika, la comproprietaria della rivista, amante di Mikael nonostante sia sposata da molti anni e il marito sia a conoscenza della relazione.
Dirch Frode è l'avvocato di Henrik che si dimostra anche un suo grande amico e molto fidato tanto da prendere sempre le decisioni giuste.
Quasi tutti i componenti della famiglia Vanger sono uomini ma ci sono donne che dimostrano un carattere forte.
Cecilia Vanger è una donna matura che da anni vive separata dal marito e che sembra cercare solo un'avventura con Mikael ma forse nasconde dei segreti e lo usa per i suoi scopi.
Isabella è la madre di Harriet, una donne scorbutica che vorrebbe scacciare il giornalista mentre in realtà dovrebbe volere che si faccia luce sulla scomparsa della figlia.

Un bel libro che si può definire un giallo perché fa luce su una vicenda accaduta quarant'anni prima e fa scoprire un assassino che altrimenti continuerebbe a uccidere. Rispetto al film è molto più approfondita la vicenda tra il giornalista e l'industriale Wennerstrom e la conclusione riguarda proprio l'indagine investigativa di Mikael per riabilitare la propria credibilità messa in discussione dalla condanna avuta.

La trilogia Millenium: La ragazza che giocava col fuoco


Anche La ragazza che giocava col fuoco è un bel tomo di più di 700 pagine ma riesce a essere appassionante tanto che in 10 giorni l'ho terminato ma il finale rimane aperto perciò bisogna leggere il terzo romanzo per vedere terminare la storia.

Il prologo racconta un fatto accaduto a Lisbeth intorno ai tredici anni ma per capire interamente ciò che successe bisogna quasi arrivare in fondo al libro, perché il racconto potrebbe essere interpretato in modi differenti.

Dopo le prime tristi pagine ritroviamo Lisbeth ai giorni nostri su un'isola dei Caraibi nella quale vive da un po' di tempo coi soldi che sappiamo aver rubato grazie alle sue abilità di hacker a un criminale.
Dopo che sull'isola s'abbatte un uragano decide di tornare a Stoccolma, lasciata un anno prima, e decidendo di cambiare vita si compra un appartamento in una zona chic e soprattutto non vuole incontrare Mikael Blomkvist, col quale aveva avuto una relazione.

Nel frattempo Mikael sta lavorando all'uscita della sua rivista sulla quale ci sarà uno scoop fatto dal giornalista Dag Svensson, aiutato dalla fidanzata Mia Bergman, sul traffico di prostitute dall'est europeo e sui loro clienti, alcuni dei quali sono personaggi noti e poliziotti.
Una sera Dag e Mia vengono ucciso a colpi di pistola e sull'arma ci sono le impronte di Lisbeth che viene ricercata per questi omicidi e per quello del suo tutore Nils Bjurman.
La polizia sapendo che la ragazza è sotto tutela immagina che sia pericolosa ma parlando con chi la conosce bene esce di lei un ritratto diversissimo, anzi sembrerebbe molto più intelligente delle persone comuni.
Mikael crede fermamente nella sua innocenza ma lei si ostina a non volere contatti con lui e così dovrà cercare un colpevole alternativo tra quelli a cui Dag aveva dato fastidio con le sue indagini giornalistiche, primo fra tutti un misterioso Zala.

Ho raccontato solo la primissima parte del romanzo che è molto articolato, ricco di personaggi e di vicende all'apparenza non collegate ma che viste sotto l'ottica giusta portano alla soluzione dell'enigma.

In questo romanzo delle trilogia Millenium viene raccontato il passato di Lisbeth, vista da molti come anormale ma che in realtà è molto scaltra anche se il voler farsi giustizia da sola la mette in guai molti seri. Dal precedente libro sapevamo della sua mancanza di fiducia per la polizia e qui viene spiegato il motivo. Lei rimane il personaggio più interessante per il suo aspetto da adolescente, la sua bravura coi computer, la passione per la matematica e soprattutto per il desiderio di combattere i soprusi. Il lato negativo è la sua mancanza di fiducia negli altri perché neppure a Mikael rivela dove si trova o racconta cosa le accade provocando una catena di eventi che porteranno persone a cui è legata a subire violenze, scatenando in lei sensi di colpa molto deleteri.

Oltre a Lisbeth e Mikael troviamo molti personaggi, alcuni che conoscevamo già come Erika Berg, Dragan Armanskij, l'ex capo di Lisbeth, che crede nella sua innocenza e altri nuovi come i detective della polizia ma anche criminali senza scrupoli.

Come nel precedente romanzo non mancano scene di violenza che raccontano di una Svezia molto brutale e corrotta, diversa da come la immaginiamo.
Per la verità negli ultimi decenni molti romanzi polizieschi e thriller ambientati lì ci hanno fatto conoscere un Paese violento.

Il titolo rimanda a un episodio accaduto nel passato e chi ha visto il film tratto dal primo libro in parte già immaginava, vedendo un'auto bruciare.

La trilogia Millenium: La regina dei castelli di carta 


La trama del romanzo La regina dei castelli di carta risulta molto avvincente e ricca di personaggi per cui si rimane incollati alle pagine per sapere come andrà a finire e come i buoni riusciranno a inchiodare i cattivi.

Il precedente capitolo era terminato con Lisbeth Salander ferita gravemente da tre pallottole sparate dal padre, l'ex spia russa Zalachenko, e ora la troviamo all'ospedale salvata miracolosamente da un chirurgo.
Per lei però i guai non sono finiti perchè, sebbene sia stata scagionata per i tre omicidi di cui era accusata, l'aspetta un processo per il tentato omicidio del padre, lesioni ad alcuni biker, detenzione di armi e altri reati.
Lisbeth si trova in isolamento in ospedale e un gruppo di persone dei servizi segreti deviati cospira per farla incriminare come aveva già fatto quando lei aveva solo 12 anni ed era stata internata in un ospedale psichiatrico sotto il controllo del dottor Peter Teleborian.
Nel frattempo Zalachenko viene ucciso da quello che sembra un folle e un agente segreto che conosceva molti fatti viene trovato impiccato.

Il giornalista Mikael Blomkvist capisce di essere spiato e in segreto cerca di scoprire i retroscena di tutta la storia smascherando il gruppo di cospiratori.
Lisbeth è assista dall'avvocato Annika Giannini, sorella di Mikael, ma anche con lei sembra non confidarsi molto mentre grazie a un cellulare riesce a tenersi in contatto con i suoi amici hacker ed a scoprire molte cose che le saranno d'aiuto.

Oltre ai personaggi conosciuti nel precedenti romanzi ci sono new entry come diversi agenti dei servizi segreti e investigatori, nonché giornalisti e così Larssson riesce a rendere la trama articolata con alcune storie parallele comunque correlate alle principali.

Lisbeth questa volta è costretta a rimanere in una stanza d'ospedale perché in convalescenza e quindi non la vediamo essere in prima linea ma rimane sempre il personaggio sul quale si basa la storia.

Forse lei ora sta imparando a fidarsi delle persone ed a non rimanere troppo isolata avendo la forza di raccontare cose che ha taciuto per lungo tempo. Proprio alla fine si vede come scelga di dare fiducia proprio a Mikael, colui che l'hai aiutata sempre.

Mikael si fida ciecamente di lei e da vero amico fa tutto il possibile per aiutarla. Oltre a occuparsi delle indagini il giornalista trova il tempo per un nuovo amore nella persona dell'atletica, muscolosa e affascinante Monica Figuerola, un'agente dei servizi segreti.

La sua vecchia fiamma Erica Berg, che resta la sua amante, dovrà invece vedersela con uno stalker che la ossessiona da quando è diventata direttore di un importante giornale, che scopre essere di proprietà di un uomo non proprio integerrimo.

Erica è una donna molto determinata che non ha paura di nulla ma quando entra nella nuova redazione capisce che come donna non è ben vista e che dovrà lottare con molti giornalisti che lavorano lì da tempo per riuscire a riportare la testata al successo. Nei precedenti romanzi era una figura un po' marginale mentre qui le viene riservato più spazio e si vede come le manchi la redazione di Millenium e quel giornalismo investigativo a cui era abituata.

Monica Figuerola è l'altra figura di donna forte che entra in scena in questa storia. Lei si allena in palestra, corre, fa sport per mantenersi in forma ma legge anche libri di argomento storico per mantenere allenato il suo cervello. Il suo personaggio mi piace parecchio anche se ha delle debolezze come il cadere tra le braccia di Mikael, ma è davvero così affascinante quest'uomo?

Una delle figure più odiose è quella del rispettato dottor Teleborian che a tavolino scrive perizie psichiatriche distruggendo la vita di una povera bambina vittima e non carnefice. È terribile scoprire che per quasi un anno l'ha tenuta legata al letto e questo sì che potrebbe portare alla follia anche chi è sano di mente. Lui e gli altri cospiratori sono personaggi davvero spregevoli che per i loro interessi rovinano la vita alle persone.

Il mio giudizio sulla trilogia Millenium


Arrivata alla conclusione della trilogia posso dire che nel complesso è risultata una storia molto interessante e piacevole da leggere seppure alcuni punti siano sviluppati meglio di altri o ci siano alcune conclusioni troppo precipitose. Nell'ultimo libro della trilogia Millenium la tematica principale è quella occupata dai servizi segreti deviati e quindi si trovano molti personaggi legati allo spionaggio, pedinamenti e intercettazioni.
Non manca però il lavoro di giornalismo investigativo che è quello che permette a Mikael di scoprire tutti i retroscena della storia andando indietro fino a fatti accaduti quindici anni prima come aveva fatto nel primo romanzo scoprendo verità su fatti successi negli anni '60.

L'autore con questa trilogia racconta il lavoro investigativo che dovrebbe portare alla scoperta di scandali, corruzione e rendere credibile la figura dei giornalisti che troppo spesso sono solo i portavoce dei fatti di cronaca.
Queste storie frutto della sua fantasia potrebbe avere comunque dei fondamenti di verità, basti pensare al traffico di prostitute, di droga, allo sfruttamento del lavoro minorile, alla corruzione ecc… tutte tematiche che ha affrontato nella trilogia.
Il personaggio del giornalista credo che sia un po' un alter ego dell'autore stesso che dopo anni di lavoro nella redazione dei giornali ha scritto una storia molto bella mettendo a frutto la sua esperienza.

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