31 maggio 2024

La mamma si è addormentata: recensione del thriller

Dopo aver apprezzato il thriller piscologico La mia prediletta ho cercato altri romanzi della stessa autrice poiché mi piacciono i libri di questo genere.

La mamma si è addormentata non replica il successo dell'altro romanzo in quanto appare meno coerente nella trama che fa emergere i disturbi della personalità di alcuni personaggi.


La mamma si è addormentata: recensione thriller


La mamma si è addormentata

Si può trovare il romanzo in versione cartacea o digitale su Amazon e quest'ultima opzione è divenuta la mia preferita in quanto riesco a portare in viaggio molti libri sul Kindle.

Il titolo del romanzo rimanda all'infanzia della polacca Nadja e al giorno che pensava che la madre dormisse, invece era morta. Marta si occupava poco dei figli, che la chiamavano sempre per nome, si prostituiva a casa. Forse uno di quei uomini la uccise oppure hanno avuto ragione a incolpare Nadja dell'omicidio?

Sono trascorsi parecchi anni e la giovane lavora in uno studio legale a Berlino, però spesso è colta da attacchi di panico, la notte vive incubi spaventosi, non riesce a prendere la metro e neppure a guidare.

Una sera la moglie del suo capo, Laura, che un tempo era sua amica le chiede aiuto e lei non ci pensa due volte ad accorrere superando tutti i suoi timori.

La donna dice di aver ucciso il proprio amante e chiede a Nadja di aiutarla a far sparire il cadavere nei boschi dello Spreewald perché non potrebbe sopportare di finire in prigione e non vedere più la sua bambina per anni.

Inizia per Nadja un incubo perché arriva Gero van Hoven, il marito della donna, che vuole sapere la verità e che sembra cercare vendetta.

A questa vicenda si lega quella della giovane Nelly, cresciuta guardando con il nonno vecchi film d'amore, che inizia una relazione con un uomo sposato. Quando viene trovata morta viene incolpato proprio lui e van Hoven dovrà suggerire la migliore tecnica difensiva.


Il romanzo di Romy Hausmann non eguaglia il precedente pur riuscendo a creare molta suspense con i continui rimandi a eventi del passato che spiegano poco alla volta come si sia arrivati alla situazione attuale.

Nadja viene descritta come una ragazza coinvolta suo malgrado in un omicidio, però non è del tutto innocente. La giovane si porta dietro gli eventi traumatici vissuti nell'adolescenza e non riesce neppure a contattare il fratello pur desiderando di potergli parlare per chiarire cosa fosse accaduto all'epoca della morte della loro madre.

Gero, avvocato di successo, è il personaggio più ambiguo e quello che sembra da subito il cattivo della situazione perché capace di fare di tutto per il successo.

Nadja, consapevole di non essere normale, dice:

so di cosa possano essere capaci le persone.

Laura viene raffigurata come una donna che, dopo aver raggiunto un stato sociale elevato, si annoia e cerca avventure un po' come ha fatto Nelly che voleva fuggire dalla vita tranquilla di un paesino che sentiva troppo stretto per lei.

Le due storie s'intrecciano nei diversi capitoli e solo alla fine si comprende come siano legate a doppio filo.

In questa storia traspare l'amore malato di molti dei protagonisti che per differenti ragioni cercano di cambiare la propria vita e che contano troppo sugli altri. L'autrice fa dire ai suoi personaggi che le persone ferite a loro volta feriscono gli altri.

Probabilmente è molto difficile amare qualcuno quando odi te stesso.

Un libro che non soddisfa appieno pur risultando piacevole da leggere.

Titolo: La mamma si è addormentata (Marta schläft)
Autore: Romy Hausmann
Anno: 2020
Editore: Giunti
Pagine: 310

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