24 giugno 2020

Il matematico indiano: biografia romanzata di Ramanujan

Il romanzo Il matematico indiano è una sorta di biografia romanzata di Ramanujan che, praticamente da autodidatta, scopre di avere un talento nel risolvere complesse teorie matematiche.
Questa volta che trovato che il titolo tradotto in italiano spieghi meglio chi sia quest'uomo fuori dal comune.

La storia di questo matematico, morto prematuramente per una malattia non diagnosticata, è raccontata dal celebre matematico Godfrey Harold Hardy che vede in lui la genialità.

Il matematico indiano: biografia romanzata di Ramanujan


Il matematico indiano: recensione


Hardy è un accademico del Trinity College di Cambridge e passa l'intera vita immerso nella matematica, come i suoi colleghi, e il suo desiderio più grande è quello di dimostrare l'ipotesi di Riemann.

Come scrive l'autore David Leavitt alla fine del romanzo molti personaggi sono stati inventati da lui per rendere la storia più interessante, ovvero si è preso delle licenze inserendo avvenimenti che in realtà non sono accaduti.

Devo dire che ho trovato il romanzo discreto ma poco approfondito in taluni punti e sarebbe stato più interessante se la figura di Ramanujan fosse stata centrale, con i suoi pensieri e i suoi desideri, mentre è vista con gli occhi delle persone che lo circondano.
Alla fine viene fuori un personaggio particolare che forse pensa di essere inferiore ai grandi studiosi inglesi, per questo non dichiara mai cosa pensa o le sue necessità, ma prende quello che gli altri offrono.

L'indiano è restio persino nel vestire gli abiti del suo Paese e certo non deve essere stato facile abituarsi nè al clima inglese nè al cibo, seppure poi riesca a cucinare da solo piatti vegetariani della sua terra.
Per curiosità ho ricercato notizie su Ramanujan e, mentre Leavitt spiega la sua malattia come avvelenamento da piombo, in realtà sembra che avesse una malattia parassitaria che poteva essere curata.
Perciò l'autobiografia è per molti aspetti molto romanzata, forse per renderla più interessante.

Interessante è l'ambientazione perchè fa conoscere la realtà degli ambienti accademici nel periodo antecedente la Grande Guerra e durante la guerra stessa.
Hardy come molti altri studiosi è un omosessuale, anche se non dichiarato, e ateo oltre che pacifista ed esserlo durante la guerra non è una cosa semplice perchè tutti ostentano il loro patriottismo.
Questo personaggio è molto caratterizzato e i suoi pensieri sono i protagonisti del romanzo, forse però si dimostra pavido nel non voler prendere le parti di alcuni colleghi che stanno per essere scacciati dal Trinity.

La matematica, una delle materie che preferisco quando andavo a scuola, non è così presente e, a parte alcune formule per me incomprensibili, non è che venga spiegato molto il lavoro di questi grandi personaggi che hanno vissuto per essa. Bisogna ricordarsi che un matematico non è chi fa calcoli velocemente ma chi risolve problemi complessi sui numeri, sui numeri primi, le partizioni ecc.. solo per citare alcuni problemi nominati nel romanzo.

Da questo romanzo è stato tratto anche un film che però non mi ha entusiasmato, mentre mi erano piaciuti molto altri film tratti da romanzi con protagonisti personaggi indiani come The Millionaire e la Vita di Pi.

Titolo. Il matematico indiano (The Indian Clerk)
Autore: David Leavitt
Anno: 2007
Editore: Sem Libri
Pagine: 556

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