29 giugno 2018

Le dodici domande diventa The Millionaire

Quando vidi al cinema il bellissimo e pluripremiato film The Millionaire misi nella mia wishlist il libro dal quale è tratto: Le dodici domande.

In seguito ho rivisto credo altre due volte il film ma leggere la storia, molto differente, è tutta un'altra cosa perché si entra dentro alle contraddizioni dell'India, un Paese affascinante ma con una povertà palpabile. Se avete apprezzato il film vi posso dire che il libro è ancora più bello.
La storia del cameriere che diventa milionario in fondo un po' ci fa sognare. 😊

Le dodici domande diventa The Millionaire


Recensione di Le dodici domande



Il romanzo Le dodici domande, titolo originale Q & A, è stato scritto da Vikas Swarup e racconta la vincita a un quiz televisivo del cameriere Ram Mohammad Thomas che viene però accusato di truffa dai proprietari della rete televisiva che non vogliono pagargli il milione che ha vinto.
In realtà non sono un milione di rupie ma un miliardo, altrimenti sarebbero ben poca cosa ma il titolo The Millionaire è più accattivante, per la precisione il film s'intitola Slumdog Millionaire.
Il giovane viene arrestato e torturato dalla polizia ma una giovane avvocatessa arriva in sua difesa e Ram ha una notte di tempo per raccontarle il motivo per il quale ha saputo rispondere a tutte le domande pur non avendo mai frequentato regolarmente la scuola.
Ram si ritiene molto fortunato perché gli sono capitate tutte domande che conosceva perché legate a episodi della propria vita non certo facile.
Così iniziando a raccontare il motivo per il quale ha tre nomi, ognuno legato alle tre religioni che si praticano in India, ci fa entrare a contatto con la triste realtà dei più poveri e soprattutto dei bambini sfruttati in ogni modo possibile.

Prima di iniziare la lettura del romanzo pensavo che la storia fosse stata ripresa abbastanza fedelmente per farne il film e invece ho trovato una storia estremamente differente con soltanto alcuni episodi uguali.
Tutto è diverso a partire dal quiz che non è Chi vuol essere milionario che conosciamo noi ma un altro gioco a premi che ha infatti dodici domande invece di quindici.

Ram, abbandonato da piccolo dalla madre, è cresciuto per alcuni anni con Padre Timothy che è una delle poche figure positive del racconto e in seguito trova un amico in Salim che diventa quasi un fratello.
La vita di Ram però non sarà facile perché dovrà vedersela con persone di ogni tipo: da pedofili a padri violenti, a famiglie che inducono alla prostituzione le figlie, a ladri, a sfruttatori ma forse i peggiori sono quelli che mandano i bambini a chiedere l'elemosina facendoli diventare disabili.
Chi ha visto il film sicuramente ricorderà questo episodio ma nel libro è ancor peggiore e spero che sia solo frutto della fantasia dell'autore e che in nessuna parte del mondo esistano persone capaci di tanto.

Consiglio a tutti la lettura di questo romanzo per conoscere l'India e le sue contraddizioni. In tutto il mondo purtroppo ci sono ricchi che diventano sempre più ricchi e poveri sfruttati da loro e che difficilmente riescono a risollevare le loro sorti.
In fondo però Ram è un ragazzo semplice che quando viene a contatto con ragazzi ricchi che hanno tutto si chiede:
Mi chiedo come ci si possa sentire a non avere più desideri, ad averli realizzati tutti, ad averli soffocati sul nascere coi soldi. È davvero così desiderabile un'esistenza senza desideri?
Il ragazzo però non è esente dalla violenza e seppure per difesa o per aiutare gli altri nel corso della storia è responsabile della morte di diverse persone. Possiamo però perdonarlo perché Ram è buono e si merita una vita felice e coi soldi della vincita.
Nel film non si capisce bene come fa a essere scelto come concorrente ma leggendo il libro si capisce la motivazione che l'ha spinto a partecipare.

Sarà anche vero che il denaro non dà la felicità ma penso che sia meglio averne che essere poveri.

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