10 gennaio 2020

Gli effetti secondari dei sogni

Gli effetti secondari dei sogni è un romanzo di Delphine de Vigan che ho praticamente divorato tanto ho trovato interessanti i personaggi.
La mia lettura risale a qualche anno fa quando, in media, leggevo due libri la settimana che prendevo in prestito dalla biblioteca.

Ora leggo molto meno e forse trascorro troppo tempo davanti al PC, però la mia passione più grande resta la lettura, ancor più grande di quella dei viaggi.

Gli effetti secondari dei sogni


Gli effetti secondari dei sogni: recensione


Gli effetti secondari dei sogni in lingua originale, ovvero in francese, s'intitola No et moi, cioè No, la giovane Nolwenn e io, la ragazzina Lou.

Lou Bertignac ha tredici anni e un quoziente d’intelligenza di 160 e perciò a scuola è due classi avanti, ma non riesce a integrarsi coi compagni che la vedono come un piccolo genio.
Al pomeriggio passa ore alla stazione perché le piace vedere le persone salutarsi o ritrovarsi e si emoziona con loro, tutto questo non ha nulla a che vedere col Trainspotting a cui s'ispira il romanzo di McEwan.
Un giorno parla con No, una ragazza diciottenne che non ha un posto dove vivere e che passa le giornate a girovagare per la città in attesa di andare al dormitorio pubblico.
Lou inizia a frequentare No per un compito che deve svolgere e perciò s'incontrano tutti i pomeriggi in un bar e diventano praticamente amiche, avendo bisogno una dell’altra.

Nel corso della storia veniamo a sapere che No non è stata voluta dalla madre che praticamente l’ha abbandonata a se stessa, perciò è stata affidata a varie famiglie oppure ha vissuto in case famiglia, senza mai trovare affetto.

Anche la vita di Lou non è delle più felici perché la madre vive in un'apatia totale, dopo anni di depressione a seguito della morte dell'altra figlia, quando era ancora neonata.
Lou chiede ai propri genitori di poter ospitare No che, dopo un bel bagno caldo, vestiti puliti e sapendo di avere un pasto caldo tutti i giorni, sembra aver ritrovato un posto nella società.

Lou diventa amica di Lucas, un compagno di classe più grande che l’aiuta con No, anche lui ha una strana situazione familiare. Suo padre è andato a vivere in Brasile, abbandonando la famiglia, e la madre lo ha lasciato da solo nella grande casa, preferendo abitare con il nuovo compagno.
Il destino dei tre ragazzi s'intreccia e sembra che tutti e tre possano trovare l'affetto sempre cercato, o almeno una situazione di normalità, ma non sempre si può avere un lieto fine.

Gli effetti secondari dei sogni ha poco più di 200 pagine, scritte a caratteri abbastanza grandi, e i capitoli sono brevi e perciò si riesce a terminarlo in breve tempo.

La trama del libro non è originale, i personaggi sembrano assomigliare a quelli di altri romanzi come La solitudine dei numeri primi o L’eleganza del ricco ma, comunque, ho trovato la trama avvincente ed emozionante.

I tre ragazzi, quasi coetanei, sono diversi in quanto a carattere ed esperienza di vita ma accomunati dalla mancanza di affetto, è triste leggere la domanda che Lou si pone:
È possibile che una madre non ami il proprio figlio?
Sì, perché tutti e tre vivono una situazione familiare difficile che tacciono agli altri per motivi differenti o perché in fondo si sentono in colpa, pur non avendola minimamente.

La famiglia di Lou sembra normale ma avere una madre che non esce di casa, non cucina e sta seduta sul divano facendo domande, come un automa, non deve essere facile per un'adolescente che dovrebbe essere seguita.
La ragazzina ha pensieri molto profondi e capisce che spesso si vive nell'ipocrisia nascondendo i propri problemi e facendo finta di stare bene.

Lucas sembrerebbe un tipo da lasciar perdere visto come si comporta in classe, ma, anche per la sua bellezza, attrae Lou che scopre in lui un ragazzo sensibile e pronto ad aiutare gli altri, ovvero No, la ragazza che sembra più in difficoltà.

No vive in strada da anni e quando Lou la porta a casa sua e poi trova un lavoro, sottopagato ma sempre un lavoro, sembra aver ritrovato la dignità e interessarsi a ciò che piace ai giovani.
La sua storia mi ha messo molta tristezza perché ancora così giovane avrebbe potuto dare una svolta alla propria vita e uscire dal mondo degli invisibili.
Spesso passiamo accanto a queste persone ma non ci chiediamo come siano finiti a vivere tra gli emarginati e, soprattutto, se potrebbero fare una vita diversa, anche se dopo aver vissuto così è difficile che trovino la forza per riuscirci, anche se aiutati. Certo noi come singoli individui non possiamo fare nulla, ma almeno le organizzazioni caritatevoli potrebbero tentare di dare un maggior aiuto e una speranza.
La ragazza del racconto ha bisogno di aiuto e che chiede sempre all'amica:
Stiamo insieme, ti fidi di me
ma come dice Lou chi domanda ciò è il primo a tradire.
Eppure, fino ad un certo punto, sembrerebbe che lei possa riuscire a condurre una vita normale ma poi cede. Il suo abbandonarsi all'alcool fa capire che non può vivere normalmente e che due ragazzini più piccoli di lei non possano aiutarla.

Gli effetti secondari dei sogni è un bel romanzo che parla di amicizia, amore, famiglia e soprattutto di solitudine, quella che molti vivono e che si può sentire anche stando in mezzo alla gente perché è un sentimento che ci fa sentire “diversi” dagli altri.

Titolo: Gli effetti secondari dei sogni (No et moi)
Autore: Delphine de Vigan
Anno: 2007
Editore: Mondadori
Pagine: 124

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