31 luglio 2019

Trainspotting: l'alienazione di ragazzi perduti nella droga

Trainspotting è il primo romanzo dello scrittore scozzese Irvine Welsh.

Il libro risale al 1993 e qualche anno dopo è stato tratto un omonimo film diretto da Danny Boyle.

Devo dire che nel complesso la storia è la stessa ma alcune scene molto forti non sono presenti nella trasposizione cinematografica, anche perché difficili da raccontare per la loro alienazione.

Il titolo si riferisce all'abitudine di stare a vedere i treni in transito alla stazione, perché non si ha altro da fare.

Trainspotting: l'alienazione di ragazzi perduti nella droga


Trainspotting: un romanzo di alienazione


Alcune pagine di Trainspotting sono piuttosto dure da leggere e, soprattutto all'inizio, si fatica a seguire i vaneggiamenti dei protagonisti e i loro viaggi sotto l’effetto della droga, anche perché sono presentati poco alla volta nei diversi capitoli.

La storia si svolge negli anni '80 e i protagonisti sono un gruppo di ragazzi di Edimburgo che vive alla giornata grazie al sussidio di disoccupazione e senza preoccuparsi di nulla.
I personaggi principali sono Mark Renton, detto Rents, quello che ha la parte di maggior rilievo nella storia, un ragazzo tossico che cerca di disintossicarsi molte volte ma senza successo.
Il suo migliore amico è Simon Williamson chiamato Sick Boy, un giovane che ha successo con le donne e che cerca di far fortuna sfruttando gli altri.
Gli altri sono il violento Francis Begbie che beve moltissimo, detto Franco, e Daniel Murphy, detto Spud, che sembra non avere una propria volontà.

La storia è molto cruda e racconta la vita di questi ragazzi che, anche di fronte a fatti drammatici, non sanno quello che fanno. Basti pensare all'episodio di Rents alla veglia funebre per il fratello soldato morto in un attentato o alla morte della piccola Dwan, che la madre non curava pensando solo a drogarsi.

Tutti i ragazzi pensano che la droga sia il massimo ma vedendo le loro vite si capisce come sia l’opposto, ma se tentano di uscirne ne vengono risucchiati perché continuano a frequentare lo stesso ambiente nei quartieri degradati della capitale scozzese.
Molto diverso dal libro di Kerouac che racconta sempre le vite di ragazzi perduti e in cerca di qualcosa.

Penso che il libro a tratti grottesco sia una chiara condanna dell'uso delle droghe perché mostra ragazzi che a causa della droga muoiono per l’AIDS, perdono un arto per la cancrena, infettano intenzionalmente altri o uccidono. Il romanzo mostra un baratro senza fine.

Altra cosa drammatica, che viene raccontata nel libro, è la sorte delle ragazze che spesso si ritrovano giovanissime ad avere figli perché non usano contraccettivi o sono troppo sballate, per l’alcol o la droga, per preoccuparsene.
Le giovani così devono crescere figli che non hanno un padre vivendo o, cosa ancor peggiore, dovendo prostituirsi per la dose o sono malate di una delle tante malattie veneree che questi ragazzi hanno, anche per la mancanza di igiene.

Il mondo raccontato non è idilliaco ma rappresenta uno spaccato di una realtà a molti lontana ma che esiste ancora. All'eroina oggi si sono sostituite altre droghe, ugualmente letali, e che tolgono la sana voglia di vivere riducendo le persone a larve e portandoli all'alienazione.

Titolo: Trainspotting
Autore: Irvine Welsh
Anno: 1993
Editore: Guanda
Pagine: 362

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