10 ottobre 2018

Sulla strada: il manifesto della Beat generation

 Avevo già scritto un post sui libri che avevano deluso le mie aspettative ma per non essere troppo prolissa non avevo citato Sulla strada di Jack Kerouac che è il manifesto della beat generation.

Da sempre avevo sentito elogiare questo breve romanzo dell'autore americano di origini franco-canadesi e così non vedevo l'ora di leggerlo e di capire perché fosse considerato un libro cult.

Per chi non lo sapesse la beat generation è un movimento artistico e letterario nato negli anni '50.

Sulla strada: il manifesto della Beat generation


Trama di Sulla strada di jack Kerouac



Sulla strada è divenuto il manifesto della beat generation, ovvero di una generazione di giovani ribelli che vogliono una vita libera e che vivono il presente senza pensare troppo al domani. La loro esistenza è fatta di alcool, droghe, sesso ma anche di misticismo e spiritualità e ricerca di se stessi.

Il romanzo è diviso in cinque parti e racconta l'esperienza autobiografica dell'autore che assieme ad altri giovani attraversa varie volte gli Stati Uniti, arrivando anche in Messico, all'apparenza senza uno scopo se non il mito del viaggio e del non fermarsi mai.

Il protagonista è l'italo-americano Sal Paradiso, la voce narrante, uno studente che vuole diventare scrittore e che ricerca sulla strada emozioni ed esperienze. Assieme a Dean Moriarty, un giovane che è stato in riformatorio, viaggia su e giù da una costa all'altra vivendo come un vagabondo e seguendo l'irrequietezza dell'altro che mai trova pace perché ha sempre il baule pronto sotto il letto.

I due conoscono un'infinità di persone durante i sette anni di vagabondaggio e girano da una città all'altra facendo l'autostop, salendo su carri merci ma anche guidando auto a folle velocità. Conoscono anche momenti di pseudo-tranquillità vivendo in casa di conoscenti e di altri giovani perduti come loro.
Dean è un leader e ha molte donne che sono pronte ad aspettarlo pur nella consapevolezza che mai si fermerà in un posto perché sempre alla ricerca di qualcosa.

Chi sono i veri protagonisti di Sulla strada?


Il protagonista è Sal ovvero l'autore stesso che tra un viaggio e l'altro trova il tempo anche per scrivere ma che vive nell'attesa dell'arrivo di Dean e dell'inizio di nuove esperienze. Sembra il più debole, quello che vede nell'altro un punto fermo e un esempio da seguire finché non capisce che l'amico non troverà mai pace ma sarà sempre animato da una follia esistenziale.

Kerouac ha scritto questo romanzo in sole tre settimane nel 1951 e per vederlo pubblicato, solo nel 1957, ha sostituito i nomi dei veri protagonisti in nomi di fantasia.

Dean è il leader del gruppo, un ragazzo vissuto sempre sulla strada che con il pretesto di ricercare suo padre alcolista gira in lungo largo gli States senza trovare pace e che nella realtà si identifica con Neal Cassady.
Dean ha molti problemi e se all'inizio ispira antipatia perché se ne frega degli altri, delle sue donne, dei figli e pensa solo ad andare lontano alla fine si prova tristezza per lui perché capiamo che sarà condannato a vagabondare.

Per Kerouac l'amico è quasi un mito da seguire in tutto e per tutto e i due saranno accomunati da una morte prematura.

Neal morirà assiderato in Messico nel 1968 sui binari della ferrovia mentre Kerouac morì a soli 47 anni di cirrosi epatica a causa dell'alcolismo.

Recensione di Sulla strada di Kerouac


Il racconto ci porta sulle strade d’America descrivendo molti luoghi ma soprattutto raccontando le giornate di questi ragazzi trascorse a bere, ad ascoltare musica jazz, a cercare sesso facile oppure esperienze mistiche sotto l’effetto di droghe.
L’autore riesce a catturare scorci di panorama che quasi prendono forma davanti a noi, a descrivere la variegata umanità che incontrano sulla strada fatta di disperati ma anche di persone semplici, di bambini e donne ancora inconsapevoli del mondo e dei suoi pericoli.
Certo portare ai giorni nostri un simile racconto sarebbe impensabile perché siamo abituati a muoverci da un posto all'altro in breve tempo ma nelle allora polverose strade americane non era così semplice. Soprattutto in quell'epoca c'era più fiducia nel prossimo e in tutto il racconto mai si assiste a momenti di violenza o pericolo vissuti dai giovani. Fare l'autostop era semplice e privo di rischi salvo quello di incontrare un folle come Dean che si getti a 180 km all'ora in strade strette facendo sorpassi azzardati.

Il romanzo è scritto utilizzando anche il linguaggio gergale per renderlo molto realistico e in alcuni punti è crudo nel raccontare le bruttura di un'esistenza da vagabondi ma riesce a essere poetico in alcune descrizioni.
Presto venne il crepuscolo, un crepuscolo vinoso, un crepuscolo color porpora sopra i giardini di mandarini e i lunghi campi di meloni; il sole era del colore dell’uva spremuta, con squarci di rosso Borgogna, i campi color dell’amore e dei misteri di Spagna.
Sulla strada è un libro che ho letto perché sempre incuriosita da esso come simbolo di una generazione ma che ho trovato distante dal mio modo di pensare e di vivere e con protagonisti che mi hanno da subito suscitato quasi disprezzo. Mi sono sembrati simili ai protagonisti di Fiesta di Hemingway anche se gli altri non erano emarginati bensì inseriti nella società e benestanti.

La loro voglia di cercare nuove esperienze la vedo invece come una cosa positiva perché nella vita non bisogna mai vivere nella monotonia, certo ponendosi dei limiti.

Il racconto delle loro scorribande, bevute e quant'altro non mi è piaciuto molto ma ho apprezzato le parti più descrittive e poetiche nelle quali esce la bravura dello scrittore.

Titolo: Sulla strada (On the Road)
Autore: Jack Kerouac
Editore: Mondadori
Anno: 1957
Pagine: 403

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