6 settembre 2019

A sud del confine, a ovest del sole di Murakami

Trovo sempre emozionante leggere Murakami perché le sue storie sono avvincenti e riesce a raccontare anche le sue passioni come la musica.

Proprio il titolo di questo romanzo, A sud del confine, a ovest del sole, è ispirato al brano musicale A sud del confine, che non è il titolo di una canzone di Nat King Cole, come erroneamente indicato da molti, ma di Jimmy Kennedy e Michael Carr per l'omonimo film. L'altra metà del titolo richiama a una malattia mentale degli Inuit che cercano di andare verso il tramonto, finché muoiono.

A sud del confine, a ovest del sole di Murakami


A sud del confine a ovest del sole


Il protagonista del romanzo A sud del confine, a ovest del sole è Hajime che in giapponese significa inizio. Da piccolo si sente diverso dagli altri perché figlio unico, mentre le famiglie del suo quartiere hanno almeno due figli. Proprio per questo diviene amico della compagna di classe Shimamoto, una ragazzina che zoppica leggermente.
I due trascorrono molto tempo assieme, soprattutto ascoltando musica, ma quando Hajime cambia casa perdono i contatti.
Crescendo il ragazzo inizia a frequentare Izumi ma, tradendola, la ferisce irreparabilmente.
Ora Hajime ha 36 anni ed è felicemente sposato con Yukiko e gestisce due jazz bar con successo. Una sera incontra Shimamoto e tutta la sua vita sembra essere rimessa in gioco.

Murakami ha la grandissima dote di scrivere storie verosimili e allo stesso tempo permeate di mistero tanto che, ad un certo punto, ho pensato che tutto quello che accedeva fosse frutto delle fantasie del protagonista.
Non nego che il finale mi ha lasciato comunque con un senso di incompiuto perché risulta aperto e lascia molte cose inspiegate.
Per chi conosce l'autore saprà che ha gestito un jazz bar finché abbandonò tutto per dedicarsi completamente alla scrittura, quando ancora non aveva avuto il meritato successo come ha raccontato nella sua autobiografia.

Hajime e i suoi pensieri costituiscono la centralità del romanzo e tutte le persone che incontra sono un modo per farlo riflettere sulla vita e la morte.
Anche qui molte volte si accenna al suicidio e alla volontà di farla finita, tema ricorrente nei romanzi di questo grande autore come in Norwegian Wood.

Un'altra tematica molto forte affrontata da Murakami è quella dei sensi di colpa che in più occasioni colgono Hajime. Egli ha tradito in giovinezza Izumi e ora la moglie, anche il solo nasconderle l'incontro con la vecchia amica è una forma di tradimento per lui.
Ha tradito anche se stesso accettando di aiutare i loschi traffici del suocero.
Forse la tematica più importante è quella dell'impossibilità di tornare indietro nel tempo e di come ogni nostra scelta sia fondamentale per il nostro destino.

Leggere Murakami fa sempre riflettere su se stessi e la propria vita e inevitabilmente si fa un bilancio di come stia andando.

Ho trovato Hajime una persona molto equilibrata e con senso di responsabilità eppure anche un pizzico folle nel pensare di stravolgere la sua vita felice, seppure non completamente appagante, per il sogno di un'amore che forse avrebbe dovuto vivere decenni prima.

Titolo: A sud del confine, a ovest del sole (Kokkyō no minami, taiyō no nishi)
Autore: Haruki Murakami
Anno: 2000
Editore: Einaudi
Pagine: 204

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