11 settembre 2019

La serie del Commissario Ricciardi nella Napoli anni '30

La serie del Commissario Ricciardi è ambientata a Napoli negli anni '30 e ha per protagonista un tipo originale con una dote particolare.

Ho trovato questi romanzi molto belli e mi piace il modo di raccontare di Maurizio De Giovanni che riesce a creare storie plausibili ambientate in una Napoli molto folcloristica nella quale coesistono i ricchi signori e i molti poveri, che vivono di stenti.
Non è necessario leggere tutti i romanzi perché ogni storia è diversa, seppure la vita privata del commissario si evolva.

La serie del Commissario Ricciardi nella Napoli anni '30


Il posto di ognuno. L'estate del Commissario Ricciardi


Il posto di ognuno è il terzo romanzo della serie che vede protagonista il commissario Ricciardi.
Io sono abituata a leggere scrittori americani contemporanei che mettono nei romanzi molte indagini di laboratorio e tecniche moderne ma devo riconoscere che questa serie, col commissario Luigi Alfredo Ricciardi, è davvero ben fatta e appassionante.
Per certi aspetti mi ha ricordato i romanzi polizieschi di Connelly.

In questo romanzo il trentunenne commissario dovrà investigare sulla morte della duchessa di Camparino con l'aiuto del fido brigadiere Raffaele Maione che è uno dei pochi che considera amici, l'altro è il medico legale Bruno Modo.
Il commissario è un personaggio particolare perché ha ereditato dalla madre, morta quando era bambino, la capacità di ascoltare le ultime parole dei morti di morte violenta. Perciò camminando per strada, al ristorante, ovunque vede sempre qualcuno morto da poco! Questa sua capacità gli è utile per risolvere i casi, visto che solitamente l'ucciso si rivolge al suo assassino.

Questa volta Ricciardi deve indagare all'interno di una ricca famiglia napoletana con molti segreti e il suo operato è contrastato da qualcuno che non vuole che si sappia troppo.
Siamo nel 1931 e sta nascendo una nuova forza di polizia, che s'interessa dei dissidenti politici, mentre i giornali non parlano quasi più di crimini comuni, sembra che siano spariti, insomma sta nascendo un regime.
In questo periodo storico opera il nostro Ricciardi, un uomo che non si lascia intimorire e che indaga su un giornalista amante della duchessa e sulla famiglia Camparino senza trascurare alcun indizio.
La storia è ben scritta e devo dire che riserva colpi di scena fino all'ultimo quando tutto sembrava risolto!

Oltre che delle indagini si parla molto di amore e anche del commissario che sembra avere un debole per la dirimpettaia Enrica, riservata e modesta, mentre è corteggiato dalla vedova Livia, una donna molto bella e decisa a conquistarlo.
Ricciardi è un bell'uomo ma non ha esperienza con le donne e si trova di fronte a emozioni che mai avrebbe pensato di provare.


Il giorno dei morti. L'autunno del Commissario Ricciardi


Il giorno dei morti è ambientato nella Napoli anni '30 alla vigilia della visita in città del Duce. Viene ritrovato il cadavere di un bambino che si presume sia morto per cause naturali ma il Commissario Ricciardi nota qualcosa di strano.
L'uomo ha un dono particolare, che per lui è una disgrazia, ovvero può ascoltare le ultime parole dette da un morto e capisce che qualcuno ha spostato il corpo visto che non riesce a udire nulla.

L'autopsia del dottor Modo stabilisce che il bimbo, il piccolo Matteo detto Tetté, è morto per aver ingerito della stricnina, usata come veleno per i topi.
Ricciardi ufficialmente non può indagare su una morte considerata accidentale e perciò si prende qualche giorno di ferie. Ad aiutarlo nelle indagini c'è sempre il fido brigadiere Maione.
Il commissario interroga Don Antonio Mansi, che ospita il piccolo bambino senzatetto, che veniva maltrattato dagli altri perché piccolo e balbuziente. L'unica che sembra lo trattasse bene era la ricca Carmen Fago di San Marcello.

Fa veramente tristezza vedere come quei poveri bambini crescano in condizioni pessime patendo il freddo e la fame e che non vengono considerati abbastanza da nessuno. Chiunque si approfitta di questi bambini che son fin troppo abituati alla vita di strada. Ricciardi prende a cuore la storia di Matteo per arrivare alla verità come se il cane che stava sempre col bimbo desiderasse giustizia.

La verità sarà davvero inaspettata e tragica, come nello stile dell'autore, molto bravo nel costruire storie e nel delineare i caratteri dei vari personaggi.

Accanto alle indagini per ricostruire le ultime ore di vita di Matteo c'è la storia privata di Ricciardi che si è deciso a scrivere una lettera all'amata Enrica, anche se la bella Livia lo corteggia ancor più serratamente di prima, visto che si è trasferita in città.

Per mano mia. Il Natale del Commissario Ricciardi


Per mano mia è ambientato alla vigilia di Natale ma gli omicidi, anche in questo periodo di festa, non cessano.
Vengono trovati accoltellati nella loro casa i coniugi Garofalo. Lui era un caporione della milizia fascista portuale e perciò anche questa "nuova" forza di polizia desidera trovare rapidamente il colpevole.
Il commissario Ricciardi e il brigadiere Maione indagano sui due assassinati e su chi potrebbe avere avuto un motivo per ucciderli. Si scopre che Garofalo non era così integerrimo come voleva far credere, anzi pretendeva soldi dai poveri pescatori, pure un suo ex collega poteva avere un motivo per assassinarlo.
Maurizio De Giovanni si conferma bravo nel costruire un giallo che non fa capire chi sia il colpevole sino alla fine, o quasi, ma nel complesso ho trovato il romanzo un po' meno avvincente degli altri.

I personaggi sono ben caratterizzati e Ricciardi si conferma determinato ma anche poco risoluto nel prendere decisioni che riguardano la sua vita privata. Possibile che non si decida a scegliere quale donna desidera avere a fianco? Possibile che creda di essere destinato a stare solo per il fatto che ha il dono di sentire le ultime parole delle persone morte violentemente?

Mi è piaciuto molto Maione che come dice la moglie è un brav'uomo che si prende cura dei bambini degli altri come fossero i suoi, perciò non avevo dubbi che non desiderasse vendetta. Non voglio svelare di più per non rovinare la lettura ad altri.
Bella l'ambientazione che mostra una città ricca di colori, suoni, personaggi stravaganti e con antiche tradizioni che la rendono unica.

Vipera. Una storia del Commissario Ricciardi


Vipera è il settimo romanzo della serie del Commissario Ricciardi ed è ambientato nella Napoli del 1932. Viene commesso l'omicidio della prostituta Vipera, ovvero Maria Rosaria Cennamo, nella casa di tolleranza Al Paradiso.
La giovane è stata soffocata con un cuscino e i principali indiziati sono Giuseppe Coppola, un giovane che l'amava fin da ragazzino e che vorrebbe sposarla, e un ricco cliente, tale Vincenzo Ventrone.
Le indagini portano verso alle strade perché il Commissario trova delle incongruenze tra la scena del crimine e i racconti delle ultime persone che l'hanno vista viva.

Anche in questo romanzo compaiono i soliti personaggi già conosciuti in precedenza e che l'autore riesce a tratteggiare abbastanza bene, seppure abbiano delle caratteristiche non troppo originali.
Il Commissario è sempre triste e frequenta ben poche persone, il fatto di vedere e sentire le persone morte per lui è un dramma, sebbene sia una cosa utile per le indagini. Proprio questa sua capacità è quella che impedisce all'uomo di innamorarsi e pure in questo romanzo non avviene nessun passo in avanti, anzi sembra che l'avvenente Livia torni a Roma stanca di aspettare che lui si decida.

Nelle indagini invece Ricciardi è più deciso e non si fa sfuggire nulla, commette solo l'errore di non interrogare prima il suonatore di fisarmonica, se l'avesse fatto all'inizio avrebbe risolto il caso molto prima!
Altro personaggio che compare è il brigadiere Maione che aiuta Ricciardi anche grazie alla sua conoscenza con Bambinella che sa tutto di tutti.
Questa volta se la vede brutta il dottor Modo che viene arrestato dai fascisti per le sue idee.
L'ambientazione in quell'epoca è una buona idea dell'autore per far vedere come i regimi tolgano la libertà di pensiero!

Nel complesso il romanzo è gradevole e le pagine scritte in corsivo dovrebbero far capire chi è l'assassino ma presentano diverse chiavi di lettura e perciò non è semplice. Questa volta però l'avevo capito, ma non subito.
Come dice il commissario
l'amore contendeva alla fame il triste primato di maggior generatore di morte e delitto
Proprio in questo sentimento va ricercata la verità ma non è facile perché esistono tanti tipi d'amore.


Titolo: Il posto di ognuno. L'estate del Commissario Ricciardi
Autore: Maurizio De Giovanni
Anno: 2009
Editore: Fandango Libri
Pagine: 309

Titolo: Il giorno dei morti. L'autunno del Commissario Ricciardi
Anno: 2010
Pagine: 302

Titolo: Per mano mia. Il Natale del Commissario Ricciardi
Anno: 2011
Editore: Einaudi
Pagine: 313

Titolo: Vipera. Nessuna resurrezione per il Commissario Ricciardi
Anno: 2012
Pagine: 304

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