6 marzo 2019

Le Opinioni di un clown: critica all'ipocrisia borghese

Il romanzo Opinioni di un clown di Heinrich Boll è una critica all'ipocrisia della società borghese del suo tempo.
Un periodo post-bellico nel quale  si vuole solo dimenticare il passato.
I temi affrontati dal protagonista, raccontando la sua vita, sono estremamente importanti e anche attuali: politica, religione, convivenza, amicizia, denaro, ma ho trovato il racconto noioso e monotono nelle riflessioni incessanti del protagonista.

Le Opinioni di un clown: critica all'ipocrisia borghese


Le Opinioni di un clown


Il protagonista di Opinioni di un clown di Heinrich Böll è arrivato a un punto cruciale della sua vita, così decide di narrare la sua storia, in prima persona.
Hans Schnier è un clown, un artista trasformista e acrobata, che è continuamente in viaggio per lavoro.
Trascorre più tempo nelle camere d'albergo che nella propria casa. Anche se guadagna piuttosto bene spende tutto in alberghi di lusso, taxi, viaggi in treno in prima classe.
Hans proviene da una famiglia ricca, industriali del carbone, ma sua madre è sempre vissuta parcamente, risparmiando anche sul cibo e i vestiti, per poi fare beneficenza oppure ospitare artisti squattrinati.
Quando ha finito le scuole a ventun' anni, perché aveva poca voglia di studiare, seduce la giovane Maria, figlia di un cartolaio, e con lei inizia la sua vita girovaga e la sua scelta non è ben accetta dalla famiglia.
Maria è cattolica praticante e vorrebbe sposarsi per non continuare a vivere nel peccato, ma Hans è restio, non capisce che differenza faccia avere un pezzo di carta che li unisca.
Negli anni che trascorrono assieme Hans cerca di accompagnarla agli incontri organizzati da comitati religiosi, pur ritenendoli noiosi e ipocriti, pensando perfino di convertirsi per farle piacere.
Maria però è stanca di questa vita e un giorno lo lascia per un vecchio amico del suo comitato che la porta a Roma per sposarsi.

Hans cade nella disperazione, inizia a bere, non riesce più a interpretare le sue gag comiche e così inizia a perdere scritture e nessuno lo vuole più, persino il suo agente gli consiglia di prendersi un anno di pausa dal lavoro.
Tornato a Bonn cerca di contattare i suoi vecchi amici, le persone del comitato, la sua famiglia per cercare un aiuto economico da loro, ma tutti adducono vari motivi per negargli un sostentamento finanziario.
Nella sua casa non fa che pensare alla donna che ama, non riesce a immaginarsi con un'altra, e neppure che lei faccia con un altro le stesse cose che faceva con lui.
Hans, ripensando alla sua vita trascorsa, si sofferma su episodi significativi per capire il carattere delle varie persone che sono entrate nella sua vita.

Con la sua famiglia non ha mai avuto un buon rapporto, rimprovera loro ancora di non aver impedito alla giovane sorella di partire come infermiera volontaria in guerra e non essere più tornata o la fame patita per la mancanza di cibo. Pur essendo ricchi risparmiavano troppo e non si sa per quale motivo.
Le persone che frequentava, per far piacere a Maria, sono cattolici poco intransigenti che li consideravano peccatori perché vivevano assieme senza essere sposati.
Alcuni di loro durante la guerra, finita da poco, appartenevano al partito nazista e si sono resi responsabili di alcuni crimini.
Ci sono troppe persone che cambiano bandiera politica, andando dove tira il vento, per mantenere il potere e rinnegano il passato per vantaggio personale.
Nelle sua considerazione, pensa che la gente ricca riceva più regali di quella povera, in effetti è proprio così perché molti cercano attraverso doni di entrare nelle grazie dei potenti per ricevere benefici.
Le persone povere invece non hanno niente da dare e perciò la loro amicizia non porta vantaggi.

Questa critica alla società borghese mi ha ricordato quella di Il quinto figlio, anche se i tempi e l'ambientazione erano ben diversi.

Hans non sembra una persona volitiva ed energica, ma dipendente da altri nelle sue scelte e nelle sue amicizie. Si appoggiava troppo alla sua compagna, lasciandole la scelta di dove trascorrere il tempo libero e proprio la frequentazione dei comitati religiosi l'ha allontanata da lui.
Proprio la sua indecisione, la sua irresponsabilità, il suo non voler crescere, hanno portato Maria a lasciarlo per un uomo responsabile e affidabile.

Hans assomiglia a molti uomini che non vogliono assumersi responsabilità, ma vivere alla giornata senza preoccuparsi del futuro pensando che la propria compagna rimanga con loro per sempre, accettando questa situazione all'infinito.

Titolo: Opinioni di un clown (Ansichten eines Clowns)
Autore: Heinrich Böll
Editore: Mondadori
Anno: 1963
Pagine: 248

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