1 marzo 2019

Diario di un killer sentimentale: un romanzo ironico

Non avevo mai letto nulla di Luis Sepúlveda e perciò Diario di un killer sentimentale è stato una piacevole scoperta.

L'autore cileno, naturalizzato francese, in sole 73 pagine racconta sette giorni di un killer, un professionista degli omicidi, trasformando un noir in un romanzo divertente e ironico.

Io amo i thriller e le storie ricche colpi di scena, eppure questo breve libro mi ha colpito per la sua semplicità e ho apprezzato il modo di raccontare una storia così particolare.

Diario di un killer sentimentale: un romanzo ironico


Diario di un killer sentimentale


Il killer protagonista di questo romanzo di Sepúlveda è un uomo che ha superato di poco i quarant'anni e che da circa tre anni convive con una ragazza francese. Ora le ha regalato una vacanza di un mese in Messico, per "lavorare" in tranquillità.
Il suo contatto, che conosce solo come una voce al telefono, gli affida un nuovo incarico: deve uccidere un uomo e per ricompensa avrà una cifra seguita da sei zeri.
Quando vede la foto dell'uomo che deve uccidere scatta qualcosa dentro di lui, per la prima volta si incuriosisce sul motivo per il quale ne è stato commissionato l'assassinio.
Arriva persino ad avere un contatto con l'uomo, cosa assolutamente vietata per un professionista che dovrebbe uccidere senza lasciare alcuna traccia.
L'inseguimento dell'uomo lo porta da Madrid a Parigi, da Istanbul a Francoforte, per poi finire in Messico, sfuggendo anche agli uomini della DEA, che sembrano sorvegliare il suo uomo.

Diario di un killer sentimentale è un romanzo inusuale, in poche pagine si assiste alla trasformazione di un killer, da spietato assassino a persona che mostra dei sentimenti. Forse la sua trasformazione è dettata dal fatto che la sua donna lo lascia, perché in vacanza si è innamorata di un altro uomo più giovane.

Il killer prima di conoscerla viveva alla giornata, senza attaccarsi ad alcuna donna, senza pensare di avere qualcuno che lo aspetta a casa, ora si sente abbandonato.
Negli incontri occasionali con giovani prostitute trova solo un appagamento fisico, ma non la complicità che aveva con la sua ragazza.

In molte occasioni si ritrova a parlare con la sua coscienza, nella fattispecie della sua immagine riflessa in uno specchio del bagno o nello specchietto retrovisore dell'auto.

Il finale del libro mi è sembrato abbastanza scontato, sarà perché leggo molti thriller e difficilmente trovo qualcosa di nuovo, d'altronde si parla di un killer, che è abituato ad andare nel suo lavoro fino in fondo, a qualunque costo e senza pietà per nessuno!


Titolo: Diario di un killer sentimentale (Diario de un killer sentimental)
Autore: Luis Sepúlveda
Anno: 1996
Editore: Guanda
Pagine: 73

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