25 ottobre 2024

Il treno per Istanbul: recensione del giallo

Istanbul è una sorprendete città sospesa tra occidente e oriente e solo il vederla menzionata nel titolo mi ha invogliato alla lettura.

Il treno per Istanbul è un libro giallo scritto da Graham Greene per rievocare il fascino del viaggio sull'Oriente Express ben prima dell'uscita del romanzo di Agatha Christie.


Il treno per Istanbul: recensione giallo


Il treno per Istanbul

Sul treno in partenza da Ostenda, in Belgio, sale una variegata umanità che viaggia attraverso l'Europa per i motivi più disparati.

La giovane Coral Musker sta andando a Istanbul per lavorare come ballerina ma, non disponendo di molti soldi, non prende una cuccetta. Quando però si sente male riceve l'aiuto di Carleton Myatt che le cede il suo posto. Il giovane e ricco ebreo sta andando a Istanbul per sistemare degli affari con un funzionario che sta tradendo la ditta.

La giornalista Mabel Warren fiuta uno scoop riconoscendo in un dottore il politico Czinner fuggito dal suo Paese anni prima. L'anziana donna è accompagnata dalla giovane amante Janet.

A Vienna sale a bordo il ladro Grünlich che ha la presunzione di non essere mai stato catturato.

In mezzo alle campagne di Subotica il treno ha un guasto, la polizia già era stata allertata e perciò qualcuno di loro dovrà fare i conti con il passato.

Graham Green è molto bravo nel raccontare una storia ricca di tante sfaccettature con personaggi che nascondono tutti qualcosa.

Nelle lunghe giornate a bordo del treno nascono relazioni, s'intuiscono segreti e si attende che qualcosa di grave accada.

Il romanzo, che si può scaricare da Amazon, è stato scritto prima dell'ultima guerra mondiale quando ancora il treno poteva raggiungere la Turchia senza che ci fossero problemi alle frontiere. L'autore lo scrisse per divertimento e senza mettere nessun messaggio eppure riesce a costruire una storia come fosse un manipolatore di destini.

Perciò alla fine sembra che quasi tutti abbiano ottenuto ciò che cercavano come se il viaggio fosse stato una ricerca di un qualcosa che mancava nella loro vita.

In tutto il racconto alleggia un ostracismo verso gli ebrei e lo stesso Myatt è consapevole di non essere ben visto, ma sembra che per lui sia una cosa normale.

Da amante dei viaggi ho trovato una similitudine tra questa frase:

Bottegai in vacanza [...] a casa si sarebbero vantati di essere dei viaggiatori

e l'odierno paragone che viene fatto tra chi viaggia affidandosi alle agenzie e sta nei resort e chi viaggia zaino in spalla e sta via per mesi. Chi sono i viaggiatori e chi i vacanzieri?

Curioso che già all'epoca uno scrittore abbia tirato in ballo questa diatriba senza fine e che neppure ha tanto senso considerato che ognuno viaggia come ritiene giusto e non c'è merito nel farlo in un certo modo.

Il breve romanzo è ben scritto e intrigante e perciò non posso che consigliarlo assieme all'altra opera di Green Il nostro agente all'Avana.

Titolo: Il treno per Istanbul (Stamboul Train)
Autore: Graham Greene
Anno: 1932
Editore: Sellerio editore Palermo
Pagine: 280

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