8 gennaio 2024

La donna che visse nelle città di mare: Messina, New York e Napoli

Il libro La donna che visse nelle città di mare è scritto da due autrici napoletane e il racconto s'ispira alla storia vera della nonna di Marosella Di Francia facendo rivivere un'epoca lontana fatta d'immigrazione e di rivendicazione dei diritti delle donne.

Per taluni aspetti mi ha ricordato il romanzo Elizabeth Street nel quale è stata descritta molto bene la vita degli immigrati italiani nel Nuovo Mondo.


La donna che visse nelle città di mare: romanzo storico


La donna che visse nelle città di mare

Il titolo del romanzo storico è molto azzeccato in quanto tre città fanno da sfondo alle vicende che vedono come protagonista Costanza Andaloro che nella vivace Napoli trova la città ideale dove vivere.

La giovane vive con la famiglia nella Palazzata di Messina spensierata e felice per il prossimo fidanzamento con Alfonso. Il suicidio del padre, stimato medico, cambia la sua vita e di tutta la famiglia.

La ragazza cade in una profonda depressione e la famiglia pensa bene di mandarla a New York dove da alcuni anni si è trasferita la famiglia di una cara amica e dove troverà persone che potranno prendersi cura di lei.

Una sua considerazione durante la traversata:

Le onde si alzano improvvise sotto la furia del vento [...] tutto torna calmo e silenzioso, come se la tempesta non ci fosse mai stata. Non è così forse anche la vita?

Costanza rimane affascinata dalla grande città e l'esuberante Giuseppina Vitale, detta Jo, riesce a spronarla a vivere più serenamente tanto che inizia a farsi degli amici.

Il destino però le riserva un altro duro colpo. Nel dicembre 1908 Messina viene distrutta dal terremoto e che non ci siano superstiti della sua famiglia.

I Vitale stanno vicina a Costanza, che nel frattempo lavorava come sarta, ma cade in una profonda depressione in quanto ritiene non aveva fatto più ritorno nella città natale, come aveva promesso alla madre.

Da un po' di tempo era corteggiata dal direttore d'orchestra Pietro, rimasto vedovo, e così decide di sposarlo, anche se non lo ama, anche per stare vicina al suo figlioletto Santino.

Pietro è presuntuoso e vive pensando di meritare un successo che vede riconoscere ad altri.

Quando riceve la notizia che lo zio è morto, Pietro decide di partire per Napoli per incontrare il notaio che si occupa del testamento. Tutta la famiglia s'imbarca e, per una serie di coincidenze, trova subito un appartamento al rione Sanità dove alloggiare in attesa di sbrigare le pratiche.

Nel frattempo Costanza si avvicina a Pietro e inizia a vivere una bella e romantica storia d'amore, però il destino ancora una volta la porta a essere sola.

Decenni dopo la soprano Lucilla a Napoli cerca notizie della bisnonna Costanza e così vengono ricostruiti gli ultimi anni della vita di questa donna che ha vissuto tanti drammi.


Il romanzo storico La donna che visse nelle tre città di mare inizia un po' lento con capitoli intrisi di pessimismo che descrivono come all'inizio del Novecento nella borghesia messinese venisse data molta importanza alle apparenze.

Nei capitoli seguenti la storia diventa più appassionante e si vive assieme a Costanza la scoperta di una città di New York e, soprattutto, di una nuova mentalità. In America le donne che lavorano non sono viste male, anzi al contrario sono incentivate a farlo sia per aiutare la famiglia sia per avere una realizzazione personale. Nessuno trova strano che una donna esca da sola.

Che meravigliosa sensazione di libertà!

Costanza si rivela molto brava come sarta e, vista le sue doti come disegnatrice, anche nella preparazione di nuovi modelli per le clienti. La ragazza mantiene però una certa riservatezza e non si lascia mai troppo andare.

La sua amica d'infanzia Jo è molto differente e vive più liberamente la propria femminilità, trovandosi anche ad avere relazioni che la fanno stare male. La giovane, che lavora come ostetrica, entra nel movimento femminista che è favorevole all'aborto e alla contraccezione, cose all'epoca proibite.

Il carattere di Costanza viene fuori leggendo i suoi diari e da quello che pensano di lei le persone che l'hanno conosciuta, però alcune scelte restano un po' ambigue.

Possibile che una donna che ha sofferto tanto per la perdita della famiglia rinunci al marito e non si occupi della figlia con l'affetto che ogni relazione necessita? Possibile che dia più importanza al proprio lavoro, comportandosi come il padre, e non alla figlia?

Forse sta proprio qui la spiegazione delle sue scelte, ma non si può giudicare perché in fondo ognuno di noi nella vita aspira a realizzare i propri sogni e per Costanza il desiderio più grande sarà stato quello di avere una sartoria di successo come quello del padre era di essere un buon medico.

Nessuno nella vita è sicuro di riuscire in niente. [...] Io lo faccio perché mi piace, perché mi rende felice.

L'intreccio tra passato e presente racconta la crescita della Costanza di inizio secolo che diventa un'abile imprenditrice mostrando come le donne possano avere le stesse capacità degli uomini negli affari.

Questa è una storia al femminile nella quale gli uomini non fanno una bella figura in quanto sono o troppo succubi delle famiglie o incapaci di valutare con realismo ciò che davvero possono fare nella vita, come nel caso di Pietro.

Lo stesso che un tempo diceva:

crescendo, capisci che la vita vera ti aspetta altrove. Che se non ti muovi, non cambia mai niente. [...] l'importante è cercare di raggiungere i propri obiettivi.

Un romanzo che consiglio per rivivere le atmosfere d'inizio secolo attraverso le descrizioni delle abitazioni, della mobilia, degli abiti e delle usanze che facevano parte della quotidianità delle famiglie.

Titolo: La donna che visse nelle città di mare
Autori: Marosella Di Francia e Daniela Mastrocinque
Anno: 2023
Editore: Giunti
Pagine: 406

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