3 febbraio 2023

La bibliotecaria di New York: una storia vera

La bibliotecaria di New York racconta in maniera romanzata la vita di Belle da Costa Greene un'afroamericana che divenne una figura di spicco nel mondo dell'arte e della cultura newyorkese e contribuì a rendere accessibile al pubblico la Pierpont Morgan Library.

Le due autrici, Marie Benedict e Victoria Christopher Murray, narrano in maniera molto coinvolgente una storia con risvolti drammatici e che tocca importanti tematiche.


La bibliotecaria di New York: recensione


La bibliotecaria di New York: la recensione

Belle da Costa Greene nasce Belle Marion Greener ed è la figlia del primo nero laureato a Harvard, Richard Greener. L'uomo ottiene un lavoro come insegnante ma deve abbandonarlo per le discriminazioni sempre più forti e inizia così a lottare per i diritti degli afroamericani.

La moglie di pelle chiara cambia il suo cognome e inizia a vivere da bianca per dare ai figli una vita che altrimenti non potrebbero avere e questo la porta ad allontanarsi dal marito e dalla famiglia d'origine che non approva il voler rinnegare le proprie origini.

Belle inizia a fare esperienza nella biblioteca di Princeton e ottiene in seguito il lavoro di bibliotecaria per il magnate J.P. Morgan che possiede un'importante collezione di manoscritti e opere d'arte.

Belle ha cambiato il suo cognome e per giustificare la carnagione olivastra dice di avere origini portoghesi.

Quando la mattina esce da casa inizia a recitare una parte e rinnegare le proprie origini, consapevole che non potrà mai avere dei figli che potrebbero nascere con la pelle scura.

I soldi che guadagna permettono a lei e alla sua famiglia di vivere dignitosamente.

Era stato il padre Richard a infonderle l'amore per i libri antichi e lei ora con grande abilità riesce ad arricchire la collezione della biblioteca di John Pierpont Morgan.

Passano così gli anni e il suo rapporto con l'uomo d'affari diventa sempre più stretto, come quello tra padre e figlia anche se tra loro c'è una certa attrazione fisica, nonostante la differenza d'età.

L'unico legame amoroso che viene raccontato nel libro sulla vita di Belle è quello con Bernard Berenson un esperto d'arte sposato ma che vive liberamente altre storie con l'approvazione della moglie.


Prima d'iniziare la lettura di questo romanzo storico non conoscevo la figura di Belle da Costa Greene e devo dire che il racconto mi ha catturata sin dalle prime pagine.

Amando i libri, comprendo l'amore per essi e il desiderio di avere una collezione ricca di prime edizioni e di opere di pregio, mi è sembrato strano però che una ragazza tanto giovane potesse avere la capacità di muoversi nel mondo del collezionismo d'arte. le va dato merito di essere riuscita a emergere in quell'ambiente dove ha avuto un ruolo molto importante, come mai nessuna donna ebbe.

Le due autrici sono riuscite a narrare una storia verosimile nonostante non siano giunte sino a noi informazioni sulla vita privata di Belle che prima di morire bruciò tutte le lettere che le aveva inviato Berenson. L'uomo fu l'unico al quale avrebbe voluto rivelare la sua vera identità perché anch'egli aveva origini da nascondere.

Aveva sempre scartato la possibilità di confidarsi con J.P. Morgan per timore di essere scacciata proprio per le sue origini e perché poteva essere considerata un'approfittatrice.

La storia fa riflettere su due tematiche principali: quella dell'emancipazione femminile e quella del razzismo.

Belle è donna e afroamericana e agli inizi del Novecento questo l'avrebbe dovuta relegare a svolgere lavori umili ma lei riesce a diventare una delle persone più in vista del bel mondo newyorkese fatto di ricchi imprenditori, banchieri e uomini d'affari.

La storia è bene inserita in quel mondo fatto di feste dove la vita reale delle persone che svolgono umili mansioni sembra lontana dalle sontuose dimore.

Belle riesce a ottenere il giusto riconoscimento ma è consapevole che in qualsiasi momento tutto possa svanire se il segreto fosse svelato e proprio Anne, la figlia di Morgan, è una delle persone che potrebbe nuocerle.

In quegli anni nasceva il movimento delle suffragette e molte donne rivendicavano l'amore libero, la possibilità di vivere da sole, l'amore omosessuale ma solo i neri volevano battersi per l'uguaglianza dei diritti. Sappiamo bene che sino agli anni '60 era loro negato di salire sui bus coi bianchi, di studiare assieme a loro e persino di vivere negli stessi quartieri.

Un altro bel romanzo che parla di discriminazioni, questa volta nei confronti degli asiatic, è Il gusto proibito dello zenzero.

Era in atto una vera e propria segregazione e leggere questo libro fa comprendere più che mai come dobbiamo lottare contro ogni discriminazione ma anche oggi se una cosa non tocca da vicino molti se ne dimenticano.

Consiglio la lettura di questo romanzo storico che si può trovare su Amazon e che è tra i più belli che ho letto negli ultimi tempi anche se forse c'è un uso eccessivo di un linguaggio d'altri tempi.

Titolo: La bibliotecaria di New York (The Personal Librarian)
Autori: Marie Benedict e Victoria Christopher Murray
Anno: 2021
Editore: Newton Compton Editor
Pagine: 384

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