14 giugno 2019

Il gusto proibito dello zenzero: le discriminazioni in America

Il gusto proibito dello zenzero è uno di quei libri dal ritmo pacato che riescono a toccare i nostri cuori.

La storia romanzata delle discriminazioni nei confronti degli asiatici in America fa conoscere un periodo storico che magari non abbiamo approfondito.
Anche in America ci sono stati campi di prigionia dove venivano mandati quelli che erano considerati "nemici" e in questo racconto si scopre quella realtà.

gusto proibito dello zenzero recensione


Il gusto proibito dello zenzero: la recensione


Anche questa volta l'opera di traduzione ha stravolto il titolo che in italiano sembra qualcosa legato alla cucina mentre in inglese il titolo assume più sfumature e rimanda all'albergo dove si svolge parte della trama.

Il gusto proibito dello zenzero si sviluppa su due piani temporali raccontando la vita di Harry Lee.
Nel 1942 è un ragazzino cinese che il padre fa studiare in una scuola per bianchi dove viene preso di mira dal bullo di turno. Nella mensa conosce la giapponese Keiko Okabe e fa amicizia con lei finché non viene mandata, assieme a tutti i giapponesi di Seattle, in un campo di prigionia.
Siamo in tempi di guerra e i giapponesi erano i nemici, sembra assurdo perché Keiko è nata in America e non parla neppure la lingua dei suoi avi!
Harry è innamorato di lei ma il padre, che odia i giapponesi, non lo tollera.

Ora siamo nel 1986 e Harry ritrova per caso le cose appartenute alla giovane, all'interno dell'hotel Panama, usato come deposito anni prima.
Il figlio Marty lo spinge a cercarla.

Lo scrittore di origini cinesi Jamie Ford racconta una storia d'amore che supera il tempo.

Una storia ben diversa da quelle raccontate da Sparks.

L'ambientazione in un periodo che in molti vorrebbero dimenticare è molto riuscita perché riporta alla luce una pagina di storia recente da molti dimenticata.
Gli stessi giapponesi penso furono i primi a voler dimenticare quegli anni quando furono strappati alle loro case per essere rinchiusi in baracche e al ritorno non trovarono più il loro quartiere.

Mi è piaciuto il personaggio di Henry perché si dimostra di animo buono e per nulla razzista, il suo amico è un nero suonatore di jazz e la sua "fidanzata" una giapponese.

Il padre invece è un il tipico padre/padrone che vuole imporre alla famiglia la sua volontà e che non si chiede mai se le cose possano essere diverse da come le vede lui. Certo è comprensibile l'odio che nutre per i giapponesi, che combatterono i cinesi per molti anni, ma ad un certo punto non si può continuare a detestare le persone solo perché sono di un'altra razza.

Ugualmente odiosi sono persone come il teppistello Chaz che se la prende con chi è "diverso".

Il libro con capitoli che alternano la storia recente e passata è molto piacevole da leggere e permette anche di scoprire alcune curiosità sulle due popolazioni asiatiche.

Le ultime pagine sono un po' frettolose ma ho apprezzato la scelta dell'autore di lasciare un finale aperto. In fondo la bellezza del romanzo si cela nella delicatezza della storia e non serviva una conclusione da happy end.

Titolo: Il gusto proibito dello zenzero (Hotel on the Corner of Bitter and Sweet)
Autore: Jamie Ford
Anno: 2009
Editore: Garzanti
Pagine: 380

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