13 gennaio 2023

Al posto di Dio: recensione del romanzo di Robin Cook

Robin Cook ha lasciato la professione medica per dedicarsi a tempo pieno alla scrittura e i suoi romanzi, come Al posto di Dio, sono ambientati nel mondo della medicina e degli ospedali.

Ogni storia, seppure frutto della fantasia, denuncia qualcosa che potrebbe accadere veramente e diventa un monito a stare sempre allerta.

Visto che possiedo in versione digitale molti dei suoi libri sto leggendoli in ordine cronologico e devo dire che alcuni sono avvincenti mentre altri abbastanza scontati.


Al posto di Dio recensione romanzo Robin Cook


Al posto di Dio: recensione del romanzo di Cook

Cassie stava studiando per specializzarsi in chirurgia ma, a causa della sua malattia, ha dovuto passare a psicologia. La giovane è sposata con il più bravo chirurgo cardiovascolare dell'ospedale, Thomas Kingsley, che si mostra molto borioso ma sulla sua bravura nulla da eccepire.

Cassie con l'amico Robert, che lavora come patologo, inizia a interessarsi a frequenti casi di morte di pazienti con un normale decorso postoperatorio. Nonostante molti cerchino di ostacolarli per il buon nome dell'ospedale i due vogliono scoprire la verità.

I rapporti tra Cassie e il marito iniziano a incrinarsi perché lei scopre che l'uomo abusa di medicinali per stare sveglio e poter lavorare in sala operatoria per tante ore e fare anche i turni di notte.

Non voglio svelare troppo ma posso dire che Robert e Cassie sono in pericolo perché davvero c'è qualcuno che uccide i pazienti e considera i due un ostacolo.

Il romanzo Al posto di Dio, che potete trovare su Amazon, mi è parso parecchio scontato e poco plausibile.

Troviamo una giovane donna sposata con un medico di successo, bello e ricco, che ha scelto proprio lei ma nel contempo la trascura passando poco tempo a casa. Per di più la madre di lui vive nella dependance e s'intromette nei loro rapporti.

Come nei romanzi di Cook con protagonista la Blumenthal anche qui abbiamo dei medici alle prime armi che scoprono un complotto che tutti gli altri avrebbero dovuto intuire da tempo.

Cassie è una donna insicura e manipolabile che crede troppo al marito ma lo stesso Thomas rivela di essere piuttosto insicuro perché sul lavoro si mostra come un Dio mentre nella vita privata deve prendere farmaci per stare bene.

Per il giovane cardiochirurgo operare a cuore aperto è tutto.

si era sentito come se avesse creato la vita.
Aveva bisogno di sentirsi come Dio per non considerarsi un fallito.

Si intuisce che nel passato di Thomas sia accaduto qualcosa che lo abbia segnato ed è palese che abbia un rapporto morboso con la madre alla quale si rivolge per appianare i suoi contrasti con la moglie.

Le vicende si svolgono quasi sempre all'interno dell'ospedale e sembra che i medici non abbiano una vita al di fuori tante sono le ore che trascorrono nelle corsie.

La trama è scontata e poco avvincente e si può intuire chi sia la persona che uccide i pazienti visto i dialoghi tra i vari medici e i dirigenti dell'ospedale.

Unica cosa positiva del romanzo di Cook è che faccia riflettere sul fatto che sia etico favorire le persone che possano essere utili alla società. Visto che i posti in sala operatoria sono limitati chi merita una possibilità?

Giustamente viene detto:

Il nostro compito è quello di salvare delle vite e non quello di giudicare chi ne sia più meritevole.

Esistono le liste di attesa per le operazioni e so che ci sono criteri per l'inserimento ma domandarsi cosa sia giusto è sempre utile perché ogni persona meriterebbe di vivere.

Titolo: Al posto di Dio (Godplayer)
Autore: Robin Cook
Anno: 1983
Editore: Sperling Kupfer
Pagine: 348

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