1 aprile 2022

Il primo fiore di zafferano

Il primo fiore di zafferano è un romanzo che racconta una storia ambientata nella Virginia dell'Ottocento quando ancora la schiavitù era la normalità.

Non dimentichiamo che sino alla metà degli anni '60 nei tanto liberali Stati Uniti esisteva una forte discriminazione tra bianchi e neri, sebbene fossero passati cent'anni dalla Guerra di Secessione che pose fine alla schiavitù.

La storia narrata da Laila Ibrahim è molto bella e racconta quell'epoca con gli occhi delle donne che si rivelano più empatiche degli uomini.


Il primo fiore di zafferano


Il primo fiore di zafferano

Elizabeth Wainwright è la figlia di un facoltoso proprietario terriero e viene allattata e accudita, come era usanza nell'epoca, da una schiava nera che le farà da balia.

Anche nel famoso romanzo Via col vento c'era la schiava Mamy che accudiva Rossella.

La bambina si affeziona a Mattie che deve lasciare la propria famiglia per vivere nella grande casa padronale. Questo le costa molto perché riesce a vedere di rado il figlio Samuel e il marito che è stato venduto a un altro latifondista. Vivere nella casa dei padroni ha anche dei privilegi ma lei tornerebbe volentieri nelle propria baracca, pur iniziando a provare affetto per la piccola Lisbeth.

La ragazza preferirà sempre la compagnia di Mattie piuttosto di quella della madre.

Quando verrà l'ora di trovare un marito il pretendente più appetibile sarà il figlio del proprietario terriero più importante nella vallata, seppure Lisbeth sogni sempre un uomo che abbia i suoi stessi interessi. Per quanto riguarda il matrimonio e l'amore questo è il pensiero di Lisbeth:

so che un brav'uomo ti rende la vita meno amara. Uno che ti abbraccia e ti ama, uno che condivide i suoi sogni con te, un uomo gentile e premuroso. Un brav'uomo è un tesoro.

La vita dei proprietari era simile a quella dei nobili europei. Le donne pensavano a fare un buon matrimonio, ad avere una bella casa, begli abiti e ai ricevimenti mentre gli uomini badavano agli affari.

Nei romanzi tante volte la schiavitù nelle piantagioni degli stati del sud è stata la protagonista per cui la storia non è molto originale. L'autrice riesce però a far affezionare a queste due donne così diverse tra loro ma accomunate da sentimenti di altruismo.

Mattie è una schiava che ama molto la propria famiglia ma è consapevole che il suo dovere sia aiutare a crescere la piccola Elizabeth.

La bambina preferisce farsi chiamare Lisbeth e, a differenza dei genitori, nutre interesse verso la vita degli schiavi e gioca molto volentieri con il figlio di Mattie.

Nel romanzo Il primo fiore di zafferano viene descritta molto bene la vita dei proprietari terrieri e degli schiavi che spesso non hanno a disposizione neppure il sale o lo zucchero.

Sembra assurdo eppure è realtà che gli Stati Uniti siano stati fondati sulla schiavitù:

Questo paese è stato fondato con la condizione che ci sarebbe stato consentito avere degli schiavi.

Inoltre fa orrore leggere che un essere umano possa essere schiavo per nascita di altri:

tutti i servi importati e insediati nel paese che non erano cristiani nel loro paese natio dovevano essere considerati e trattati come schiavi.

Leggere fa sempre riflettere e lascia dentro di noi qualcosa. Il romanzo della Ibrahim è incentrato sulla vita di Lisbeth e Mattie ma non nasconde quello che dovevano subire gli schiavi. Dovremo sempre tenere a mente che siamo persone libere e che nessuno può obbligare qualcun'altro a fare qualcosa.

Consiglio la lettura anche del romanzo In fondo alla palude che tratta la tematica della discriminazione sociale.

Seppure sia un'opera di fantasia, il contesto sociale è ben raccontato e mostra come ci siano sempre state persone che si preoccupavano degli altri e mettevano in dubbio le leggi sulla schiavitù. Bisogna sempre lottare per l'abolizione delle leggi ingiuste!


Titolo: Il primo fiore di zafferano (Yellow Crocus)
Autore: Laila Ibrahim
Anno: 2016
Editore: Amazon Crossing
Pagine: 254

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