6 aprile 2022

Un luogo chiamato libertà di Follett

Un luogo chiamato libertà di Ken Follett è un romanzo molto interessante e con una trama ben congeniata.

Questo libro è consigliato a chi vuole leggere storie ambientate in un'altra epoca, per ricordarsi di come si viveva e di come i tempi siano cambiati, di come siano importanti il rispetto e la dignità, i diritti civili e l'uguaglianza tra gli uomini.


Un luogo chiamato libertà di Follett


Un luogo chiamato libertà: trama

La storia del romanzo Un luogo chiamato libertà inizia nella Scozia del 1767 nel piccolo villaggio di Heugh abitato da minatori, che lavorano per la ricca famiglia Jamisson, e braccianti agricoli.

Il giovane Malachi MacAsh non si rassegna a quella vita e scrive a un avvocato di Londra per avere delucidazioni sui rapporti che intercorrono tra i padroni e i minatori. Alla nascita i bambini con una cerimonia vengono venduti al padrone della miniera che ne diventa in un certo senso proprietario. Secondo il diritto inglese solo chi lavora da adulto un anno e un giorno perde la libertà, c'è la possibilità di scelta.

Mack legge la lettera di risposta dell'avvocato in chiesa alla presenza di tutta la famiglia Jamisson che reagisce, ovviamente, in malo modo. Il capofamiglia è Sir George, un uomo potente e intransigente, con due figli Robert e Jay, avuto dalla seconda moglie.

A famiglia Jamisson si trova in guai finanziari e il matrimonio con la giovane Lizzie Hallim, proprietaria di un vasto terreno sotto il quale ci sarebbe molto carbone da estrarre, potrebbe portar loro vantaggi. Robert la corteggia invano. La bella e irrequieta ragazza s'innamora del fratello che ai suoi occhi è molto più coraggioso e intraprendente. Lizzie è sempre vissuta nell'agiatezza ma non sopporta che le dicano di comportarsi da brava ragazza e che certe cose le possono fare solo gli uomini.

Una notte si fa accompagnare da Jay nella miniera per vedere la vita di quella povera gente e ne rimane sconvolta.

Nel frattempo Sir George vuole dare una lezione a Mack per averlo sfidato apertamente e lo umilia pubblicamente, sottoponendo a una tortura, e mettendogli al collo un collare di ferro che lo indichi di proprietà della famiglia Jamisson.

Mack riesce a fuggire dal villaggio per andare a Londra, dove non è più uno schiavo, ma vede la maggior parte dei suoi guadagni, ottenuti scaricando navi di carbone, presi da Lennox, uno degli intermediari. Vedendo un'ingiustizia ai danni degli scaricatori pensa di risolvere la situazione andando lui stesso a chiedere ai comandanti delle navi, che arrivano in porto, di scaricare il carbone.

All'inizio sembra andar tutto bene, ma le lobby che controllano questi affari sono potenti e viene accusato ingiustamente di aver causato una sommossa. Il tribunale lo giudica colpevole e solo l'intervento di Lizzie lo salva dalla forca, ma non dalla condanna alla deportazione nelle colonie americane. La sorte vuole che la nave che lo porta in Virginia sia la stessa nella quale viaggiano Lizzie e il marito Jay, che ha ottenuto dal padre in regalo una piantagione di tabacco.

Sbarcati nella nuova terra, ancora una volta Mack si ritrova a lavorare proprio nella piantagione degli Jamisson. Gli eventi lo condurranno a conquistare la tanto agognata libertà.

Un altro bel romanzo di Follett che racconta una fuga in America è Notte sull'acqua.


Un luogo chiamato libertà: recensione

I minatori erano trattati alla stregua degli schiavi. Gli uomini lavoravano estraendo il carbone e venivano pagati a cesta, così le loro mogli e i figli, fin dall'età di sei anni, lavoravano con lui, portando ceste di almeno 70 chili sulle scale fino in cima alla miniera.

Lizzie, quando scende in miniera, si rende conto della vita fatta da queste persone, ma la madre le dice che i minatori non sono come loro: sopportano la fatica!

La ragazza si ripromette di non aprire mai sulla sua terra una miniera di carbone, ma i Jamisson, dopo il suo matrimonio ignorano le sue volontà.

Le vite di Lizzie e Mack si incrociano svariate volte: in Scozia lei lo salva dalle acque gelide di un torrente, lo vede a un incontro di boxe a Londra, lo salva dall'impiccagione, lo ritrova proprio nella sua piantagione in Virginia.

Lizzie è una ragazza ingenua che non conosce la vita. Si comporta da ragazzina viziata, ma saprà tirar fuori le unghie e battersi per ciò che vorrà ottenere.

Mack è un ragazzo veramente sfortunato. Vive per ventun anni da minatore e, quando pensa di aver conquistato la libertà, si vede defraudato dai guadagni da uomini senza scrupoli. Si ritrova a vivere come uno schiavo vero e proprio ma non perde le speranze. Ha il coraggio di lottare per ciò che vuole, non si rassegna come fanno altri.

All'epoca le condizioni delle persone più umili erano molto disagiate, venivano sfruttati dai potenti, non avevano nessuno che li tutelasse.

La folla amava assistere alle impiccagioni nelle quali le vittime spesso erano persone che rubavano per necessità, mentre chi li sfruttava la faceva franca perché tutelato dai potenti.

Il popolo sembra sempre compiacersi per le sfortune capitate ad altri.

Le condizioni dei deportati sulle navi era simile a quella degli schiavi, facevano la traversata sdraiati su lettini, incatenati due a due, con poco cibo e acqua. Molti morivano durante il viaggio mentre gli altri venivano venduti come domestici e, dopo sette anni nelle piantagioni senza paga, riconquistavano la libertà.

Da un certo punto di vista era meglio lavorare senza paga, con vitto e alloggio, ma non essere impiccati, o finire in prigione. Almeno i deportati potevano riavere la libertà, gli schiavi africani che lavoravano nelle piantagioni in America, a quel tempo, non la potevano avere.

Gli uomini più ricchi e potenti in ogni epoca vivono meglio. Hanno case lussuose, servitù, sembra che tutto sia dovuto loro e non vedono di buon occhio le riforme. Garantire diritti ai lavoratori sminuirebbe i loro guadagni!

Sir George è un uomo veramente odioso, ama solo il primogenito Robert, tratta l'altro figlio male, lo considera un debole, gli nega l'eredità che gli spetta, gli concede solo la piantagione di tabacco, sapendo che non fa guadagnare.

Titolo: Un luogo chiamato libertà (A Place Called Freedom)
Autore: Ken Follett
Anno: 1995
Editore: Mondadori
Pagine: 410

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