La bellezza e l'inferno. Scritti 2004-2009 raccoglie articoli di Roberto Saviano apparsi su giornali e riviste, seppure rivisitati, e un inedito.
Ho trovato molto interessante la parte introduttiva nella quale l'autore racconta cosa significhi per lui scrivere e come questo lo abbia portato a vivere sotto scorta. Racconta come sia ora la sua vita lontano dalla famiglia, senza neppure la libertà di affacciarsi sul balcone per il pericolo di cecchini.
La bellezza e l'inferno. Scritti 2004-2009
Il libro è diviso in capitoli che raccolgono articoli riguardanti una tematica differente ma riconducibile alla fine al bene o al male.
Qui spiega anche il significato del titolo dato al libro:
Vuole ricordare che da un alto esistono la libertà e la bellezza necessarie per chi scrive e per chi vive, dall'altro esiste il loro contrario, la loro negazione: l'inferno che sembra continuamente prevalere.
In SUD parla della sua terra e delle mille contraddizioni che vi sono, del successo di Gomorra e di come l'arte possa cambiare le cose ma anche del terremoto in Abruzzo e della speculazione.
In UOMINI racconta storie di persone speciali che hanno lottato nella vita per diversi motivi. Tra questi il calciatore Messi, colpito da una disfunzione dell'ormone della crescita e il pianista Michel Petrucciani (questo è l'unico articolo inedito). C'è spazio anche per i pugili di Marcianise, ambiente non più controllato dalla camorra perché poco redditizio ma via di scampo per molti giovani che cadrebbero nelle sue fila.
In BUSINESS parla proprio delle attività che sono diventate fonte di ingenti guadagni per la malavita, dal traffico di droga all'edilizia alla gestione dei rifiuti, compresi quelli tossici, raccontando fatti che sappiamo ma che è sempre meglio tenere a mente. In numeri sono davvero impressionanti.
In GUERRA racconta storie interessanti legate alla guerra spronando la gente a ribellarsi agli oppressori in nome della libertà.
In NORD racconta la sua partecipazione alla cerimonia dell'assegnazione dei premi Nobel, l'incontro con Rushie, e la storia della giornalista cecena Anna Stepanovna Politkovskaja, uccisa perché voleva raccontare la verità.
Questo articolo è forse quello che ho apprezzato maggiormente perché ricco di molteplici chiavi di lettura. Saviano non parla solo di ciò che è accaduto alla giornalista ma più ampiamente della scrittura come mezzo per far conoscere la verità. Ad esempio dice che l'opera di Primo Levi Se questo è un uomo ci ha portati tutti all'interno dei campi di sterminio facendo comprendere cosa fossero veramente, rendendoli reali. Perciò secondo lui lo scrittore è visto come un pericolo per la forza della parola che può arrivare a tutti così da far conoscere cosa succede nel mondo.
Questa è la prima opera di Saviano che leggo e devo riconoscere che scrive benissimo usando un linguaggio facile ma allo stesso tempo ricercato. Non nego che alcune pagine siano piuttosto noiose, soprattutto quando parla delle lotte tra i clan malavitosi, ma la maggior parte sono veramente interessanti e ricche di spunti di riflessione.
Saviano, secondo me, vuole spingere il lettore a non guardare superficialmente i fatti di cronaca ma a farsi domande e a cercare risposte leggendo molte voci e andando oltre la versione ufficiale delle cose.
Pensando di vivere in democrazia si pensa che chiunque possa scrivere qualsiasi cosa ma questo avviene finché non si toccano interessi e cose da tenere celate, perciò bisogna stare all'erta e cercare sempre la verità.
Non posso che condividere questo che scrive ma mi domando perché per molte questioni questi autori famosi che parlano sempre di democrazie e diritti non ricerchino la verità.
Titolo: La bellezza e l'inferno. Scritti 2004-2009Autore: Roberto Saviano
Anno: 2009
Editore: Mondadori
Pagine: 252
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