23 febbraio 2022

Fuori da un evidente destino: romanzo di Faletti

Ho letto tutti i romanzi di Faletti, tranne quelli usciti postumi, e ritengo che Fuori da un evidente destino sia il migliore: molto bello, appassionante e imprevedibile.

Avevo letto molte opinioni su questo libro, alcune lo stroncavano irrimediabilmente. Io trovo che sia un romanzo che fa entrare in un mondo fatto di magia e natura, di mistero e di sacrificio. I suoi due precedenti romanzi erano dei thriller piacevoli da leggere, ma questo è più completo, ben scritto e con una storia magica.


Fuori da un evidente destino: romanzo di Faletti


Fuori da un evidente destino

Il romanzo Fuori da un evidente destino si apre con una battuta di caccia di Caleb Kelso, accompagnato dal suo bizzarro cane Silent Joe, durante la quale ritrova qualcosa dal valore inestimabile che porta nel suo laboratorio.

Proprio lì trova la morte misteriosamente. Viene ritrovato con tutte le ossa frantumate e chiuso dall'interno in una stanza da Jim Mackenzie, tornato in città per il funerale del nonno.

Jim è per metà bianco e per metà Navajo, ha lunghi capelli neri e un occhio nero e uno azzurro, il suo fascino indiscusso lo rende attraente per tutte le donne.

Lavorava come pilota di elicotteri per un ricco uomo d'affari di New York, ma tornare nella sua terra natia gli risveglia il ricordo del suo passato. Quando era giovane non vedeva l'ora di fuggire da lì per andare lontano e liberarsi dalla noia, senza badare alle persone che gli volevano bene, primo tra tutti il nonno.

All'epoca frequentava April che ora diventata un'affermata e attraente giornalista con un figlio di dieci anni. La donna non ha dimenticato l'uomo del quale era innamorata e che l'aveva fatta soffrire.

Purtroppo le morti improvvise e con modalità simili si susseguono, apparentemente senza logica e senza movente. Tutte le vittime hanno le ossa frantumate e durante le aggressioni Silent Joe ulula spaventosamente e ha una paura terribile.

In città arriva anche l'attrice Swan Gillespie che in gioventù era alla ricerca di successo e fama. La ragazza è ancora innamorata di Alan Wells che è tornato da poco come un eroe dall'Iraq, dove in uno scoppio ha perso le gambe ora sostituite con protesi, e che non riesce a trovare una ragione per vivere.

Per trovare la soluzione ai delitti bisogna guardare nel passato, precisamente alla leggenda di Eldero, capo indiano e sciamano vissuto un secolo prima.

La leggenda parla della tribù di Eldero sterminata, della morte della figlia andata sposa a un uomo bianco, forse colpevole delle uccisioni.

Gli sciamani erano stregoni che attraverso rituali magici si avvicinavano agli spiriti, alla Madre Terra, e chiedevano protezione o scatenavano vendetta.

In tutte le popolazioni esiste una tradizione di questo tipo, ma le leggende dei nativi d'America mi hanno sempre affascinato in modo particolare, anche se non tutte le loro usanze possono essere condivise. Questi popoli avevano la capacità di vivere sfruttando le risorse della natura senza mai abusarne, vivevano in modo semplice ed erano capaci di farsi amica una terra ostile.


Il romanzo, acquistabile online, non è solo un thriller, ma parla della crescita spirituale di un uomo che ritrova le sue origini nella terra dei padri.

Jim, che tanto cercava la realizzazione lontano, trova se stesso tornando a casa. Ora si sente una persona diversa, ha coscienza di essere diventato consapevole di se stesso. L'uomo si assume le sue responsabilità, ritrova l'amore di un tempo nella donna che lo ha reso padre. Sarà proprio l'amore per il figlio a portarlo a prendere una decisione inevitabile.

Il finale è magnifico e inaspettato. Questa volta non c'è il lieto fine ma per questo la scelta di Jim di ricongiungersi al suo popolo in un volo rituale è magnifica.

Parte del romanzo riporta indietro nel tempo facendo conoscere le antiche tradizioni dei Navajo, un popolo dignitoso che credeva molto nella forza della Madre Terra, intesa come divinità creatrice che protegge gli uomini, ma capace di avere una forza distruttrice.

Il nonno aveva raccontato a Jim le antiche leggende indiane, lo spirito di sacrificio, ma lui era troppo presuntuoso per ascoltarlo. Proprio lo sciamano affermava che la morte è l'unica certezza nella nostra vita e l'uomo forte non deve averne paura.

Suo nonno era completamente disinteressato ai beni materiali, non possedeva nulla ed era contrario al possesso delle cose, diceva spesso:

L'uomo che possiede una cosa poi ne vorrà due e poi tre e poi tutte le cose che ci sono sulla terra. E avrà in cambio solo la sua condanna, perché nessuno può possedere tutto il mondo.

Condivido questo suo pensiero perché, secondo me, il possesso di oggetti non porta la felicità, mentre la può dare il vivere esperienze appaganti e la condivisione con la persona che si ama, se si riesce a trovare uno spirito affine.

Una delle frasi che tornano in mente a Jim per trovare la forza di decidere è proprio del nonno:

a volte non è possibile scegliere il momento in cui combattere, possiamo farlo solo con coraggio quando ci viene chiesto.

Sia Jim che Alan trovano il coraggio per affrontare le loro paure, l'uno accettando il proprio destino e ricongiungendosi alle antiche leggende del suo fiero popolo, l'altro trovando la forza di accettare la sua condizione fisica e l'amore della donna che un tempo lo aveva fatto soffrire.

A margine vorrei sottolineare che nell'edizione del romanzo in mio possesso ci sono alcuni errori di stampa, parole mancanti o aggiunte, che fanno pensare a una frettolosa correzione della bozza, per un titolo che ha venduto migliaia di copie non è una bella cosa.

Titolo: Fuori da un evidente destino
Autore: Giorgio Faletti
Anno: 2006
Editore: Dalai editore
Pagine: 495

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