7 gennaio 2022

I pilastri della Terra il capolavoro di Follett

I pilastri della Terra di Ken Follett è un romanzo avvincente, epocale, veramente appassionante e penso che sia tra i migliori che abbia mai letto.

Lo posso paragonare addirittura a Guerra e pace di Tolstoj tale è la sua grandezza. La lettura è più scorrevole e le vicende narrate sono più lineari, non ci sono pagine noiose come nell'altro, e perciò consiglio vivamente la lettura.


I pilastri della Terra il capolavoro di Follett


I pilastri della Terra: il capolavoro di Follett

Riassumere la trama del romanzo I pilastri della Terra sarebbe troppo riduttivo perché si tratta del racconto della costruzione della prima cattedrale in stile gotico d'Inghilterra, avvenuta tra il 1135 e il 1174.

Non c'è un unico protagonista, ma è un romanzo corale nel quale si intrecciano le vite dei vari personaggi in un'epoca non certo facile.

I personaggi principali sono:

  • Tom il costruttore, un uomo onesto e laborioso, il cui sogno è realizzare la cattedrale. Viene supportato dalla sua famiglia, anche nelle avversità e quando non hanno da che sfamarsi.
  • Philip, un umile frate che per merito delle sue capacità diventerà un priore rispettato e porterà prosperità alla gente della città di Kingsbridge.
  • William Hamleigh, un arrogante e spietato signorotto locale temuto dalla sua gente, capace di tutto ma timorato di Dio.
  • Il vescovo Waleran, un uomo di chiesa più interessato al potere che alla spiritualità e che per avere benefici assolve dall'aver commesso omicidi i potenti che si rivolgono a lui.
  • Aliena, la figlia del vecchio conte, nata benestante e costretta nella miseria dagli eventi.

Le vicende di questi protagonisti si intrecciano sino ad arrivare a un finale all'altezza del romanzo che non delude e che lascia speranza per un mondo migliore.

Un altro bel romanzo dove la costruzione di una cattedrale fa da sfondo alle vicende è La cattedrale del mare di Falcones.

Siamo nel Medioevo, un periodo di guerre e lotte per il potere dei più potenti, mentre le persone più povere devono subire passivamente il loro dominio.

La vicenda è ambientata in Inghilterra dove per molti anni ci saranno lotte spietate per la successione al trono. Molti sono i pretendenti, sostenuti dai vari signorotti locali, da cavalieri, da mercenari, tutti personaggi che mirano ad avere un vantaggio personale dalla vittoria.

In quell'epoca il re assegnava le varie contee, con annessi: terre, boschi, pascoli, villaggi, ai signori che lo sostenevano e perciò le persone più ricche si pagavano cavalli, armature, armi, scudieri, soldati per combattere le battaglie. Come sempre alcuni tradivano per avere più benefici da un altro pretendente al trono o per avere loro stessi maggior potere.


In questo racconto, capolavoro di Ken Follett, sono descritte molto bene le lotte per il potere, gli intrighi di corte e le battaglie con tutto quello che ne consegue.

Dopo la presa di una città, o villaggio, i vincitori, soprattutto i mercenari, entravano e facevano saccheggi, incendiavano le case, uccidevano a sangue freddo persone inermi, stupravano le donne.

Non doveva certo essere facile vivere in quell'epoca!

Anche i signori locali, che venivano fatti nobili dal re, facevano la loro parte. Imponevano tasse troppo alte ai loro affittuari che nei periodi di carestia perdevano anche quel poco che avevano. Per dimostrare di essere i più forti uccidevano i contadini senza pietà, stupravano le loro donne, e, non sapendo amministrare le loro proprietà, causavano danno a se stessi e alle persone che vi abitavano.

Molto interessanti sono le descrizioni della vita quotidiana dei contadini, delle loro case, delle loro abitudini e dei mercati che si tenevano nelle città.

Le chiamo città ma erano agglomerati di case, spesso racchiuse tra mura, che andavano dal palazzo del conte, a quello del vescovo, alle case di pietra dei signori più ricchi a quelle di paglia dei poveri, costruite senza logica, dove c'era spazio, una vicina all'altra, creando a volte vicoli stretti e bui.

Leggendo questo romanzo si viene catapultati all'interno di un mondo dove il più forte ha il sopravvento grazie alla forza bruta e il più debole deve imparare a usare l'ingegno per sopravvivere.

Purtroppo a quell'epoca c'era troppa violenza, sia da parte di persone ridotte in miseria e costrette a vivere nei boschi come briganti, sia da parte dei signori locali che facevano il buono e il cattivo tempo, sia dalle vere e proprie battaglie campali.

I religiosi vedevano tutto da una posizione privilegiata e, invece di aiutare il popolo, stavano coi potenti per avere benefici, per raggiungere cariche elevate e per vivere nel lusso. Suggerivano loro stessi le imprese da compiere ai cavalieri, sapendo che ci sarebbero state perdite umane, e promettendo poi l'assoluzione a chi compiva tali efferatezze.

Io sono sempre stata atea ma, leggendo questi avvenimenti, penso che non si possa fare a meno di pensare alle barbarie che ha consentito la chiesa nel corso dei secoli!

Per fortuna non tutti i religiosi erano così. Persone come Philip, un frate moralmente integro, si batte per il popolo e contro le prevaricazioni dei potenti, imparando anche la sottile arte della diplomazia e dell'adulazione. Secondo me questo è il personaggio meglio riuscito di tutto il romanzo. Philip è un uomo costretto anche a scendere a compromessi ma sempre nel rispetto della vita altrui e di Dio.

Emblematica è la predica del priore Philip per risollevare gli animi degli abitanti, dopo catastrofici eventi, nella quale racconta la vicenda di Giobbe, al quale Satana tolse la ricchezza e poi la salute, ma che continuò a pregare Dio e a fare la sua volontà.

Con questa storia vuole spronare gli abitanti di Kingsbridge, che hanno visto la città data alle fiamme, raccolti scarsi e il crollo della nuova chiesa, a essere buoni cristiani.

Dice che Giobbe per ricompensa ebbe il doppio di quello che possedeva prima, pecore, cammelli, altri dieci figli, mentre loro avranno di nuovo una città prospera, un nuovo mercato, un raccolto più abbondante, le donne avranno nuovi figli.

Mentre sta per finire la predica:

Abbassò lo sguardo sul grosso volume che gli stava davanti, e tradusse il latino in inglese. "E Giobbe visse ancora cento e quarant'anni, e vide i suoi figli e i suoi nipoti e i pronipoti. E infine morì, vecchio e carico di giorni." Chiuse il libro.
Vi fu un movimento in fondo alla piccola chiesa. Philip alzò lo sguardo, irritato. Sapeva che la sua predica non aveva avuto l'effetto sperato, ma desiderava qualche momento di silenzio alla conclusione. La porta era aperta, e tutti coloro che stavano nelle ultime file guardavano fuori. Philip scorse una folla…. dovevano esserci tutti gli abitanti di Kingsbridge che non erano presenti in chiesa, pensò. Che cosa stava succedendo?
Gli passarono per la mente molte possibilità….c'era stata una risa, oppure un incendio, qualcuno stava per morire, o un grosso contingente di cavalieri si avvicinava alla città…

Leggete il romanzo e saprete come prosegue e il successivo romanzo della serie di Kingsbridge, ovvero Mondo senza fine.

Titolo: I pilastri della Terra (The Pillars of the Earth)
Autore: Ken Follett
Anno: 1989
Editore: Mondadori
Pagine: 1049

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