29 settembre 2021

Tokyo soup: un romanzo pulp

Ho scelto di leggere Tokyo soup incuriosita dalla quarta di copertina mentre cercavo un altro libro di un autore che mi piace molto e che ha lo stesso cognome di Ryū Murakami.

In questo romanzo l'autore, raccontando una storia molto particolare, denuncia la perdita di valori in una società troppo incentrata sul consumismo e sul valore dei soldi.


Tokyo soup: un romanzo pulp


Tokyo soup

Kenji è una guida turistica non autorizzata che porta gli uomini d'affari stranieri nei quartieri a luci rosse della città in cerca di nuove esperienze e sesso.

Tokyo in questo assomiglia a tutte le città del mondo perché l'offerta sessuale non manca e ci sono miriadi di locali di ogni tipo nei quali trovare donne, più o meno giovani, che si vendono per soldi. Sono giapponesi, cinesi e sudamericane.

Quando incontra un nuovo cliente, l'americano Frank, la vita di Kenji cambia per sempre. Frank all'inizio sembra un qualsiasi cliente ma poi il suo aspetto e quello che dice fanno capire al ragazzo di aver incontrato un mostro. Kenji si confida con la fidanzata Jun ma, avendo bisogni di soldi, accetta di continuare a lavorare per l'uomo. La sera successiva  accompagna così Frank in un tour sessuale che rivelerà la sua vera natura.

Ho letto Tokyo soup perché mi piacciono i thriller, come si vede curiosando qui sul mio blog, e la trama preannunciava una storia piena di violenza, infatti le scene crude e violente non mancano anzi sono molto pulp visto il sangue che scorre.

Mi è piaciuto lo stile di Murakami che è riuscito a rendere avvincente questa storia seppure si sia consapevoli del fatto che Frank sia un personaggio fuori le righe, poco credibile.

Kenji è una delle poche persone positive del libro perché cerca di stare nella legalità e anzi trova squallidi molti atteggiamenti delle giovani giapponesi che si vendono senza comprendere cosa sia veramente importante.

Il gaijin, lo straniero, Frank è quello estremamente negativo. Si rivela essere un serial killer, non ha scusanti per quello che fa è un assassino e basta! La sua storia di precoce assassino per la verità è quella poco plausibile ma non importa, l'autore è riuscito nell'intento di farlo disprezzare e allo stesso tempo far capire come l'animo umano possa essere perverso.

Marginalmente si conoscono alcune usanze giapponesi mentre il quartiere a luci rosse è il vero protagonista con prostitute, butta dentro, sfruttatori e clienti che fanno ben capire come l'industria del sesso sia sempre un'attività redditizia.

Murakami condanna le giovani giapponesi, anche liceali, che si vendono senza avere un motivo per farlo mentre comprende le povere immigrate cinesi che lo fanno per necessità e per la propria famiglia in patria. Secondo l'autore tutto questo è taciuto dai giornali e nessuno tenta di capire queste ragazze che nella nostra società, dove l'apparenza è tutto, danno più importanza a viaggiare in prima classe che a loro stesse.

Il finale rimane aperto ma nel complesso è un libro avvincente.

Titolo: Tokyo soup (In Za Misosuupu)
Autore: Ryū Murakami
Anno: 1997
Editore: Mondadori
Pagine: 232

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