30 giugno 2021

La bastarda di Istanbul

La bastarda di Istanbul è un libro di una scrittrice di origini turche che vive tra l'Arizona e Istanbul e per il quale ha subito un processo in Turchia con l'accusa di aver denigrato l'identità nazionale. Per fortuna Elif Shafak è stata assolta.

Il libro è diviso in 18 capitoli che hanno per titolo un ingrediente usato nella cucina turca e armena, tranne l'ultimo che è rivelatore di quello che è appena accaduto.


La bastarda di Istanbul


La bastarda di Istanbul

La storia è abbastanza complessa e ricca di personaggi ma l'autrice riesce a descrivere ottimamente sia le caratteristiche fisiche sia quelle psicologiche delle varie protagoniste.

A Istanbul vive la famiglia Kazanci composta dall'anziana Petit-Ma, da Gulsum e dalle sue figlie: Banu, Cavriye, Feride e Zeliha e dalla figlia di quest'ultima Asya. Il destino ha voluto che tutti gli uomini della famiglia morissero giovani e perciò il fratello Mustafa è stato mandato negli Stati Uniti a terminare gli studi e non è più tornato.

L'altra famiglia è quella armena Tchakhmakhchian che vive a San Francisco, i cui componenti sono scampati al genocidio attuato dai Turchi nel 1915, fatto storico da molti ignorato.

La giovane Armanoush, chiamata Amy, è una ragazza molto bella e intelligente ma sente che le manca qualcosa e decide così di partire, all'insaputa dei genitori separati da molti anni, per Istanbul dove andrà a stare con la famiglia di Mustafa, il suo patrigno.

Arrivata in Turchia viene accolta molto bene dai Kazanci e soprattutto dalla ventenne Asya, spirito ribelle, che per la prima volta vede in una donna una possibile amica e confidente.

Il racconto proseguirà tra rivelazioni inaspettate che porteranno a scoprire come le due famiglie siano più legate di quello che si pensi e con un finale che porterà pace o disperazione nell'animo delle persone.

L'autrice ha scritto una storia davvero interessante sia per la sua trama molto ben elaborata sia perché fa conoscere le usanze dei turchi e degli armeni e un fatto storico non molto noto, per il quale sembra che i turchi ancora non abbiano chiesto perdono agli armeni.

Nel libro viene raccontata molto bene la persecuzione attuata dai turchi nei confronti degli armeni, la morte degli uomini nei campi di lavoro, la fuga delle donne e dei bambini che all'estero hanno trovato rifugio lasciando là tutti i loro averi.

I personaggi sono ben caratterizzati e permettono di conoscere le usanze del popolo turco, diviso tra tradizione e modernità, e di vedere come personalità differenti possano convivere sotto lo stesso tetto.

Le donne della famiglia Kazanci sono molto diverse. Abbiamo la praticante Banu che si copre il capo e segue i precetti religiosi ma che svolge un'attività insolita, ovvero la veggente, grazie ai due spiriti che vivono sulle sue spalle. Lei, grazie ai suoi poteri, sa molte cose che a volte preferirebbe non conoscere perché le portano angoscia e sa che, se venissero rivelati, porterebbero dolore.

Zeliha è l'opposto della sorella maggiore perché veste all'occidentale con minigonne cortissime, ha un piercing, si trucca pesantemente e non è credente. Fin da ragazzina è stata anticonformista e a diciannove anni si è trovata incinta ma il destino ha voluto che non abortisse e nascesse Asya, che ora si sente infelice anche per il fatto di non sapere l'identità del padre.

Le due protagoniste del libro sono le due ragazze, quasi coetanee, Asya e Amy che, nonostante vivano in due Paesi completamente differenti, hanno molto in comune e dopo i fatti narrati troveranno la loro identità, per quanto questo possa essere traumatico.

In questo racconto ha molta importanza il cibo perché i pasti sono considerati un modo per riunire la famiglia, per stare assieme e per tramandare usanze secolari. I Turchi e gli Armeni sono due popoli che amano mangiare gli stessi piatti, conditi abbondantemente con spezie, compresi dolci molto appetitosi e, nel caso di occasioni speciali, moltissime portate.

Se da una parte gioca un ruolo importante la cucina tradizionale, quella che piace a me, dall'altro troviamo molte cose moderne come il cyber cafè nel quale Amy dialoga coi suoi amici americani-armeni o il Café Kundera nel quale Asya s'intrattiene a bere e fumare con i suoi amici dialogando di filosofia e della vita.

Un romanzo ben scritto che fa conoscere meglio il popolo turco e le sue tradizioni.

Titolo: La bastarda di Istanbul (The Bastard of Istanbul)
Autore: Elif Shafak
Anno: 2006
Editore: BUR
Pagine: 338

Nessun commento:

Posta un commento

Prima di commentare ti invito a leggere la Privacy Policy del blog per l'accettazione.