La cotogna di Istanbul. Ballata per tre uomini e una donna è un libro molto originale e poetico.
L'autore è il triestino Paolo Rumiz, un noto giornalista che ha raccontato la guerra nei Balcani.
Il romanzo è scritto come una ballata, come recita anche il sottotitolo, e racconta l'amore di un uomo per una donna, che, a sua volta, è stata amata intensamente da altri due uomini.
La cotogna di Istanbul: la recensione
Maximilian von Altenberg è un ingegnere viennese divorziato che arriva a Sarajevo nel 1997 e qui incontra Maša Dizdarevic, a sua volta divorziata e vedova. Veniamo a sapere così che Maša in gioventù fu fidanzata con Vuk.
L'uomo, a pochi giorni dalle nozze, uccise una donna e fu condannato a quindici anni di carcere. Maša volendo avere dei figli sposa Dusko dicendogli però che lo avrebbe lasciato appena Vuk fosse uscito di prigione.
Così avviene ma Vuk muore per un colpo di mortaio e la donna torna dal marito per poi lasciarlo ancora.
Ora Maša e Max sembrano innamorati e lei canta la canzone che ha per protagoniste le mele cotogne, frutti dal brutto aspetto ma dal buon profumo.
Il destino vuole che i due non possano invecchiare assieme portando Max alla ricerca dell'amata fino a Istanbul.
Il libro La cotogna di Istanbul si legge molto velocemente, anche perché abbastanza breve, ma sinceramente non mi ha entusiasmato.
Volendo alternare la lettura di thriller a quella di altri romanzi questa volta ho scelto male perché nessun personaggio della storia mi ha colpito particolarmente.
Non ho percepito l'amore che dovrebbe uscire dalle pagine, anzi non sono riuscita a capire per quale motivo questa donna fosse tanto amata. Come nel celebre romanzo Cime tempestose non ho visto sentimenti veri e sinceri.
Ho trovato bella l'ambientazione perché permette di ricordare una guerra recente e altri avvenimenti del passato attraverso il racconto di vari personaggi.
Titolo: La cotogna di Istanbul. La ballata di tre uomini e una donna.Autore: Paolo Rumiz
Anno: 2010
Editore: Feltrinelli
Pagine: 221
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