16 ottobre 2020

Acciaio: l'opera prima di Silvia Avallone

Il romanzo Acciaio della scrittrice Silvia Avallone è stato insignito di prestigiosi riconoscimenti come il Premio Campiello nella categoria Opera Prima.

Il libro affronta tante tematiche come la violenza in famiglia, l'amicizia, i problemi dei giovani e la sicurezza sul lavoro. L'autrice, forse, ha messo troppa carne al fuoco, senza approfondire adeguatamente ogni aspetto, e scrivendo un finale che rimane sospeso senza svelarci cosa accadrà.

Acciaio: l'opera prima di Silvia Avallone


Acciaio: recensione

Il romanzo Acciaio ha per protagoniste due belle tredicenni: la bionda Francesca e la mora e ricciola Anna, figlie di due operai che vivono nello stesso palazzo.

Le ragazzine sono ammirate da tutti per i loro corpi ma sembrano anche piuttosto snob visto che evitano di parlare con loro coetanee non troppo belle.

Agli occhi degli altri sembrano felici ma tra le mura domestiche le loro vite non sono così invidiabili.

Francesca è quella che se la passa peggio perché il padre è violento e picchia sempre sia lei sia la madre e sembra volere che la figlia rimanga bambina, a fianco a lui.

Anna è figlia di un operaio che lascia il lavoro per vivere di espedienti, rubacchiando in giro, e ha un fratello, anche lui operaio alla Lucchini, che fa uso di droga e che ruba il rame per rivenderlo.

Le due ragazze stanno sempre assieme e capiamo che tra di loro c'è un rapporto molto speciale. Francesca è innamorata di Anna alla quale però piacciono i ragazzi. Quando Anna s'innamora di Mattia, più grande di lei, la loro amicizia sembra finire. Da quel momento saranno costrette a crescere in fretta.

La storia delle due ragazze è un pretesto per raccontare la vita in Via Stalingrado dove ci sono i palazzoni degli operai che lavorano alle acciaierie Lucchini di Piombino.

Per molti di loro l'isola d’Elba che vedono di fronte diventa un simbolo di libertà.

L’autrice è molto brava nel raccontare la vita di questa gente che in estate soffoca dal caldo nei palazzi di cemento, senza spazi verdi intorno, e l’unico refrigerio è dato dal mare, che però qui è pieno di alghe.

Avevo letto recensioni positive e negative di questo romanzo che, senza dubbio, non lascia indifferenti. Trovo che l'autrice abbia trattato realisticamente e senza pregiudizi tematiche molto forti raccontando la vita quotidiane di uomini e donne, ragazze e ragazzi.

L'amicizia tra Anna e Francesca è l'argomento principale perché fa capire come due persone possano sentirsi unite e capirsi. Sembra impossibile che Francesca possa aver taciuto le violenze subite all'amica e, allo stesso modo, sembra poco credibile che l'esuberante Anna non le abbia mai chiesto nulla.

La loro storia di amicizia è ben diversa da quella raccontata in romanzi come L'amico ritrovato.

Anna è quella che vuole crescere in fretta, seppure ambisca ad avere una laurea e a lasciare una città che non offre un futuro.

Francesca è la più bella di tutte ma sembra rassegnata a vivere lì forse perché la madre Rosa subisce da sempre le violenze e ora a lei sembra naturale che un uomo picchi le donne. Le azioni che compirà forse sono un modo per vendicarsi del padre che la teneva chiusa in casa.

Anche Sandra, la madre di Anna, sebbene sia una sindacalista e sembri voler cambiare il mondo, alla fine non riesce a decidersi a lasciare il marito che spesso sparisce per mesi. Piuttosto incongruente la sua vita, come può elargire consigli se non è la prima a dare il buon esempio?

In tutto il racconto domina la figura delle acciaierie che danno lavoro ma fanno vivere le persone in un ambiente malsano. Come non dimenticare il nero sopra la pelle degli operai, dopo il turno, o le morti sul lavoro, eppure per i giovani è l'unica opportunità di lavoro e, anche se vanno nei locali la sera, si presentano al loro posto di lavoro.

Per la verità le figure di Alessio, Cristiano e Mattia non sono proprio positive per diverse ragioni. Qualcuno si droga, un altro non riesce ad avere un rapporto col figlio nato da poco, un altro ha avuto un passato turbolento.

Nell'opera prima della Avallone sono presenti molti personaggi e tante vite s'intrecciano in una storia drammatica ma che regala un finale di speranza.

Dal libro è stato tratto anche un film che consiglio di vedere anche se il romanzo ritengo sia superiore.

Titolo: Acciaio
Autore: Silvia Avallone
Anno: 2010
Editore: Rizzoli
Pagine: 446

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