14 ottobre 2020

L'addestratore: un thriller di Deaver

Ho letto in pochi giorni il voluminoso romanzo L'Addestratore di Jeffery Deaver che racconta una storia ben congegnata, ricca di colpi di scena e piena di azione.

Per la verità ormai sono abituata alle storie di Deaver e perciò riesco a cogliere alcune sfumature che fanno comprendere che qualcuno nasconde qualcosa o che non è chi dice di essere.

Perciò ora lo sviluppo della storia non mi risulta così imprevedibile come avveniva nei primi romanzi, non è una critica all'autore perché scrive sempre storie originali e ricche di personaggi.

L'addestratore: un thriller di Deaver

L'addestratore: la recensione


L'addestratore è un racconto di 600 pagine con protagonista l'agente Corte che lavora presso un'organizzazione molto segreta che si occupa della protezione di testimoni e di persone ritenute in pericolo.

Ascoltando alcune intercettazioni sembra che il poliziotto Ryan Kessler possa essere in pericolo in quanto è stato assoldato Henry Loving, un uomo che usa la tortura, per estorcergli informazioni.

Così Ryan, la moglie Joanne e la cognata Maree vengono portati in una casa sicura per essere protetti mentre la figlia Amanda viene affidata a un amico di famiglia.
L'agente Corte è molto scrupoloso nel suo lavoro ed essendo un amante dei giochi da tavolo usa il ragionamento per capire le mosse di Loving e riuscire a catturarlo. Infatti ha un conto in sospeso con il pericolo criminale visto che anni prima aveva torturato e ucciso il suo mentore Abe.

Gli agenti proteggono la famiglia ma devono scoprire chi è la Fonte che ha incaricato Loving di estorcere informazioni e, soprattutto, quali possano essere così importanti per arrivare ad assoldare un killer.

Grazie all'aiuto della sua assistente Claire duBois, l'agente Corte riesce a sapere molte cose sulla famiglia di Kessler e tutti loro sembrano avere dei segreti o aver saputo qualcosa di importante e perciò le indagini si fanno difficili.

L'agenzia di Corte ha molte risorse e avere a disposizione strumenti tecnologici all'avanguardia tante volte è risolutivo, come la preparazione fisica e tattica degli agenti. Di contro potrebbero esserci talpe tra loro e il procuratore non sembra gradire di essere estromesso dalle indagini.

Il romanzo L'addestratore mi è piaciuto perché racconta una storia originale e non banale anche se, fin dall'inizio, ho intuito chi potesse essere il vero bersaglio ma non ciò che sapeva di così importante.

Lo stile di Deaver è sempre uguale ma resta accattivante. Delinea la personalità dei vari personaggi molto bene e il protagonista, che narra la vicenda in prima persona, mi è piaciuto assai. Corte è un uomo con sani principi ma, lavorando per un'agenzia segreta, deve condurre una doppia vita.

Un po' mi ha ricordato il protagonista di Carta Bianca.

L'uomo è intelligente e usa le sue capacità deduttive per anticipare l'avversario e capire le persone. Non ha una grande prestanza fisica e neppure è un ottimo tiratore ma proprio la sua capacità di analizzare tutto diventa fondamentale per risolvere questo caso, non certo facile, nel quale sono coinvolte molte persone.
Sembra un tipo freddo, per fare il suo lavoro deve esserlo, eppure ogni tanto affiora nella sua mente il ricordo di una donna e di due bambini che si intuisce essere legati a lui, ma che fine hanno fatto?

Questa è l'unica cosa che non ho capito. Altre cose mi sono sembrate molto facili da comprendere, ma non per questo hanno tolto interesse alla lettura di questo thriller adrenalinico.

Titolo: L'addestratore (Edge)
Autore: Jeffery Deaver
Anno: 2010
Editore: Rizzoli
Pagine: 607

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