26 agosto 2020

Circolo chiuso: quarantenni in crisi

Circolo Chiuso di Jonathan Coe è il seguito del libro La banda dei brocchi e perciò ritroviamo i protagonisti cresciuti e disillusi dalla vita.
Per chi non ha letto il precedente ci sono alcune pagine che riassumono l'altro romanzo, ma, per la verità, si fatica a seguire la storia non conoscendo quella precedente.

Circolo chiuso: romanzo di Coe


Circolo chiuso: la recensione


Le vicende del libro Circolo chiuso spaziano nell'arco temporale che va dagli anni '90 ai giorni nostri.
Le prime pagine sono bellissime lettere di Claire Newman alla sorella Miriam, scomparsa senza lasciare traccia vent'anni prima, in cui parla della propria situazione sentimentale e degli amici di un tempo.
Claire è reduce da un matrimonio fallito con Philip Chase e da una relazione con un uomo sposato conosciuto in Italia.
Si chiede se stia iniziando una nuova vita o solo ricominciandone una vecchia dopo una lunga interruzione.

A Birminghan Claire ritrova vecchi amici e conoscenti tra i quali Benjamin Trotter, aspirante scrittore che non riesce a completare il suo primo romanzo, diversi scatoloni contengono le pagine dattiloscritte.
Benjamin è sposato con Emily ma sono infelici perché lui non può dimenticare il suo perduto amore giovanile Cicely, un'americana che è tornata in patria, lasciandolo ferito nel cuore.
Beniamin sta frequentando Malvina, una ventenne molto bella, dalla quale si sente attratto ma che considera come amica, tanto più che lei ora sembra innamorata di suo fratello Paul.

Paul Trotter
è un politico emergente del partito laburista per la verità con poche idee chiare e poco carisma che stenta a mettersi in luce in politica ma che trova in Malvina una consulente d'immagine molto valida.
L'uomo è sposato, ha due figlie, e trova la giovane attraente, ma lei non vuole essere solo la sua amante.

L'amico Doug Anderton, ora giornalista, gli consiglia di non vedere più la ragazza perché per un politico uno scandalo sessuale sarebbe come mettere fine alla propria carriera.
Oltre a loro troviamo altri personaggi, come il nero Steve Richards, che sembra essere stato preso di mira da nuovi gruppi neonazisti che non vogliono l'integrazione razziale e altri stranieri.

I protagonisti sono quarantenni che devono tirare le somme della loro vita e trovano poco di cui rallegrarsi, sembrano vivere felici ma nel profondo capiscono di non avere realizzato i loro sogni giovanili.

Per questa ragione un po' mi ha ricordato il romanzo La Donna tigre di Wallace.

Esempio lampante del fallimento delle proprie aspettative è Benjamin, che sta scrivendo un romanzo da vent'anni, che si dedica anche alla musica, ma che si sente insoddisfatto di tutto.
Determinante nella vicenda è la storia di questi ultimi vent'anni: dal terrorismo dell'IRA all'11 settembre, alla Guerra del Golfo, ai movimenti neonazisti, alla crisi economica.
In una società che deve lottare per superare la crisi, in cui si chiudono stabilimenti, in cui devono ridurre le perdite economiche sembra che si dia poca importanza alla vita di chi deve subire tutto ciò.

Uomini come Michael Usborne, specializzati nel ridurre i costi e affondare le società, non danno importanza alle persone, abituati come sono ad avere tutto e vivere nel lusso.
Claire ha una breve relazione con lui ma non può amare un uomo che per lavoro "licenzia" persone.
In un Paese in crisi di ideali i nostri protagonisti devono trovare un equilibrio e capire cosa vogliono dalla vita e cosa per loro sia davvero importante.
In un mondo in cui si dà, o meglio la stampa dà, più importanza ai personaggi dei reality televisivi e non si considerano gli scienziati, non si capisce dove si stia andando.

Il precedente romanzo era ambientato nella società inglese degli anni '70 e questa sembra diversa ma allo stesso tempo simile. Il consumismo e il razzismo sono gli stessi ma i sentimenti politici ed economici sembrano differenti.

La persona che più mi è piaciuta è Claire, donna forte e determinata, che dopo tanti anni riesce a scoprire cosa è successo alla sorella, anche se è tardi per avere giustizia.
Non avendo letto il romanzo precedente ho faticato nella prima parte a collegare i vari personaggi e capire i loro legami ma la trama è abbastanza avvincente.

Le parti che più mi sono piaciute sono quelle che portano Claire a investigare sulla sparizione di Miriam perché amo in particolar modo i gialli.
Ho trovato interessante il romanzo soprattutto per la analisi socio-politica di questi ultimi anni ma la lettura non appassiona più di tanto e risulta troppo prolissa in alcuni punti.

Titolo: Circolo chiuso (The Closed Circle)
Autore: Jonathan Coe
Anno: 2005
Editore: Feltrinelli
Pagine: 403

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