17 luglio 2020

Il gioco di Gerald: romanzo horror di Stephen King

Ho letto diversi anni fa Il gioco di Gerald nel quale ho apprezzato l'abilità dell'autore nello scrivere e nel raccontare sensazioni, Stephen King di conferma maestro dell'horror.

Per la verità non sempre i suoi romanzi mi hanno entusiasmato ma questo ritengo che sia uno dei migliori per anche perché il finale regala un colpo di scena che fa capire come non tutte le paure nascano dentro di noi ma possano essere reali, molto reali.

Il gioco di Gerald: romanzo horror di Stephen King


Il gioco di Gerald: la recensione


La storia del romanzo Il gioco di Gerald si svolge nell'arco di due notti e racconta le angosce e le paure di una donna che si ritrova ammanettata al letto della casa sul lago, lontano da tutto, e con il marito stroncato da un infarto ai suoi piedi.
Jessie non era molto entusiasta di cominciare il "gioco" col marito Gerald, che ultimamente si eccitava proprio vedendola incatenata, ora si dispera perché il calcio al petto che gli ha inferto forse è stata la causa della sua morte.
Jessie si ritrova sola e deve cercare in tutti i modi di liberarsi perché per molti giorni nessuno la cercherà. La cosa più angosciante è che vede una presenza all'interno della casa: un uomo dall'aspetto spaventoso con lunghe braccia e una bocca carnosa che le fa ricordare un'estate di molti anni prima.
Jessie incomincia a raccontare il 20 luglio del 1963, giornata di eclissi totale del sole, quando è rimasta sola col padre e tra loro è successo qualcosa che non ha mai raccontato, nascondendolo persino a se stessa.
Mentre è ammanettata al letto sente nella sua testa le voci della "brava mogliettina" e della sua vecchia amica di università Nora che le danno consigli su come liberarsi e riuscire a sopravvivere.

Prima di iniziare la lettura conoscevo la trama del romanzo per sommi capi e ho trovato lo svolgersi del racconto totalmente diverso da come me lo ero immaginato.
King scrive una storia che si svolge tra quattro mura con solo una donna protagonista, legata al letto, e a non essere mai noioso e, anzi, riesce a catturare l'attenzione del lettore.
Jessie non si fa mai prendere dal panico, sembra molto razionale forse anche troppo, e neppure quando un cane randagio entra e inizia a cibarsi del corpo di suo marito non si mostra troppo angosciata.

La figura che intravede nell'ombra, invece, scatena in lei paura e angoscia perché prima pensa che sia il padre col quale ha un conto in sospeso e poi la morte che è venuta a prenderla.
La sua forse è un'allucinazione perché la mente può giocare brutti scherzi e soprattutto nel buio escono le nostre paure recondite, come quella che qualcuno sia sotto il nostro letto pronto ad afferrarci o che sia nascosto dietro la porta o in macchina.

Jessie va indietro coi ricordi e rivivendo il passato deve trovare il modo per liberarsi dalle manette che le cingono strettamente i polsi.

Il racconto è molto diverso da altri suoi capolavori come It, che ho letto di recente.
La storia è molto originale e fa vedere come una persona in pericolo possa trovare la forza di reagire e lottare per vivere ma l'approfondimento psicologico della protagonista è solo superficiale.
Il giorno dell'eclissi ha forse cambiato per sempre la sua vita e il rapporto con gli uomini ma sembra che non sia rimasta traumatizzata più di tanto, come tutte le vittime sentiva di essere lei responsabile di quello che era accaduto non capendo che il carnefice voleva proprio che lei si sentisse così!

Da questo romanzo è stato tratto anche un film e, sebbene la storia identica, lì non si avverte quella tensione che è presente nel libro.

Titolo: Il gioco di Gerald (Gerald's Game)
Autore: Stephen King
Anno: 1992
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 359

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