1 maggio 2020

La donna che leggeva la morte della O'Connell

Dopo aver letto la serie con protagonista Mallory ho proseguito la lettura delle opere di Carol O'Connell con La donna che leggeva la morte.

Il romanzo è molto lungo e nel complesso non molto avvincente, anche se alcuni risvolti della trama sono parecchio interessanti, così come alcuni strambi personaggi.

La donna che leggeva la morte della O'Connell


La donna che leggeva la morte


Il libro La donna che leggeva la morte racconta una storia iniziata parecchi anni prima in un piccolo paese quando due fratelli erano andati nel bosco e solo uno di loro era tornato vivo.

Ora le ossa del ragazzo scomparso, Joshua, vengono messe un po' alla volta sul patio della casa del padre, il giudice Henry Hobbs, e così il fratello Oren ritorna, chiamato dalla governante Hannah Rice.

Oren all'epoca era stato sospettato per la scomparsa del fratello e anche per questo aveva scelto di andarsene dalla città, ora però è deciso a scoprire la verità perché molto persone sembrano nascondere segreti.
Le lezioni di Hannah gli avevano insegnato che ci si sente sempre in colpa quando muore un membro della famiglia
La verità verrà a galla assieme a molte altre cose.

Rispetto ai romanzi con protagonista Mallory ho trovato questo molto più lento e meno avvincente, certo ero curiosa di sapere cosa fosse accaduto ma non ero particolarmente interessata ad altri risvolti della storia.
Tra i personaggi che compaiono ci sono il cronista Ferris Monty, un uomo ambiguo, e la giovane Isabelle che sembra essere stata innamorata di Oren.
Molto ambigui sono invece la madre di Isabelle, Sarah, e il marito Winston che l'ha sposata per la bellezza.
Questi ultimi sono i personaggi che meno ho apprezzato perché lei viene raffigurata come una donna debole che beve troppo e che disegna ciò che vede trasformando le persone in uccelli mentre lui sembra che la tenga segregata nella loro elegante dimora.

Come succede spesso il titolo in italiano è stato tradotto molto diversamente e sembra che la chiave per risolvere il caso si debba cercare nella donna che fa sedute spiritiche nel bosco, Evelyn Straub.

La storia è complessa e ha un finale agrodolce e non lo ritengo uno dei migliori libri della O'Connell perché la trama è troppo lenta e molte cose appaiono inverosimili. Mi aspettavo qualcosa di meglio da questa autrice che mi aveva favorevolmente colpita con la storia di Mallory.
Ho letto varie recensioni poco entusiaste e mi accodo con le critiche perché un thriller deve essere avvincente e tenere incollati alle pagine, se prende la noia significa che qualcosa non funziona.

Titolo: La donna che leggeva la morte (Bone by Bone)
Autore: Carol O'Connell
Anno: 2008
Editore: Piemme
Pagine: 377

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