24 luglio 2019

I romanzi fantastici di Carlos Ruiz Zafón

Ho letto diversi romanzi dello scrittore spagnolo Carlos Ruiz Zafón, molti diventati best sellers, che in Italia sono stati pubblicati senza seguire un ordine cronologico.
Le sue opere sono spesso definite per ragazzi ma è riduttivo ricondurlo a un genere ben definito perché mescolano hanno elementi degli horror, dei thriller e dei romanzi fantastici e romantici.
Perciò penso possano piacere a un vasto pubblico ci lettori, anche perché sono intriganti e avvincenti.

I romanzi fantastici di Carlos Ruiz Zafon


Marina di Zafón


Il protagonista di Marina è un ragazzo, Oscar, che studia in un collegio di Barcellona, città che torna in ogni romanzo di Zafón e che fa da sfondo alle vicende intricate, magiche e surreali.
Durante una delle sue passeggiate per le vie poco frequentate s'imbatte in una casa all'apparenza disabitata ed entra, ma, spaventato da una figura che intravede nell'ombra, fugge, portandosi però via un orologio con dedica.
Desiderando restituirlo al proprietario torna nella villa e conosce i suoi proprietari, il pittore German e la figlia adolescente Marina, aspirante scrittrice. Oscar inizia a frequentare i due perché attratto dalla bellezza della ragazza e perché i due s'imbattono in un mistero, seguendo una misteriosa donna velata, che cambierà le loro vite e farà crescere il giovane.

Il racconto è ben scritto e appassionante perché mi piacciono i romanzi avventurosi e che celano un mistero che sino alla fine non viene svelato. Certo qui più che di mistero si può parlare di sconfinamento nel genere fantasy e nel surreale perché alcuni personaggi non possono essere veri, almeno lo speriamo!

Leggere Zafón porta nelle magiche atmosfere della splendida Barcellona che viene descritta sia nei suoi monumenti celebri che nei suoi quartieri più poveri, ma caratteristici.
Se proprio si vuole muovere una critica si potrebbe affermare che c’è una certa ripetitività nello scrittore che sceglie sempre come protagonisti dei giovani e che mette sempre la lettura o la scrittura come passione di almeno uno dei personaggi principali. Ma come dargli torto perché la letteratura è l'arte che più affascina perché consente di creare storie e far viaggiare la nostra fantasia. La lettura non è solo questo perché in mezzo anche a un racconto di evasione si trovano perle di saggezza e pagine che fanno riflettere su vari argomenti.

In questo romanzo ci sono alcuni spunti di riflessione sulla diversità, sul perché della vita, sulla morte e sull'amore.

L'ombra del vento: il capolavoro di Zafón


L'ombra del vento di Zafón è veramente stupendo, la sua lettura appassiona fin dalle prime pagine, posso dire che sia uno dei migliori libri che abbia letto e non per niente viene considerato il capolavoro dello scrittore spagnolo.
Non si può catalogare in un unico genere, perché è una storia d'amore, un mistery e un romanzo storico allo stesso tempo.

La città di Barcellona fa da sfondo e da protagonista di questa straordinaria avventura vissuta dai personaggi che popolano il racconto.
Le vicende iniziano nel 1945, quando il proprietario di una libreria porta il figlio undicenne, Daniel, in un luogo magico, il Cimitero dei Libri Dimenticati, dove sono custoditi un'infinità di volumi, oramai dimenticati.
Ebbi la sensazione di essere circondato da milioni di pagine abbandonate, da anime e mondi senza padrone che si inabissavano in un gorgo tenebroso mentre fuori di lì il genere umano, tanto più smemorato quanto più convinto di essere saggio, scivolava verso un inconsapevole oblio
Ogni persona, alla sua prima visita, può portar via un libro, impegnandosi a conservarlo con cura, Daniel sceglie L'ombra del vento, di un certo Julián Carax.
La lettura di questo romanzo lo appassiona tantissimo e, volendo leggere altre sue opere, scopre che non ebbe molto successo.
La vita e la morte di Julián sono circondati da un alone di mistero. Si dice che sia morto in duello il giorno delle sue nozze e che qualcuno sia andato in giro, per mezza Europa, a distruggere ogni copia dei suoi scritti.
Ma l'autore continua a vivere nella memoria di chi lo ha conosciuto e amato.
Julian viveva nelle pagine dei suoi romanzi, la sua anima è nelle storie che ha raccontato
Il giorno del suo sedicesimo compleanno, Daniel viene avvicinato da un uomo, con una maschera di pelle sul volto, che si presenta come Laín Coubert, il diavolo protagonista del romanzo di Carax, che vuole il romanzo a qualunque costo.
Nel frattempo il ragazzo diventa amico di una giovane non vedente, la bella Clara, di cui s'innamora e con la quale ha in comune la passione per i libri, tanto da regalargli quell'unica copia del romanzo.

Daniel è sempre più appassionato dalla storia della vita di Julian, che visse tanti anni a Parigi facendo il pianista per mantenersi e continuare a scrivere romanzi, seppur senza riscuotere i favori del pubblico.
Daniel scopre che a pubblicare i libri è stata una casa editrice nella quale lavorava una certa Nuria Monfort, la figlia del custode del cimitero dei libri dimenticati, forse una coincidenza, ma cosa nasconde la donna, reticente nel rispondere alle sue domande?

La trama non può rendere l'idea dell'interesse e della passione che nascono leggendo le pagine del romanzo, fatto di colpi di scena, di flashback, di pedinamenti tra le vie e i caratteristici quartieri di Barcellona.
Anche il perfido e vendicativo ispettore Fumero è interessato alla storia di Julian, per motivi che saranno svelati nel libro, ma anche se rivela tutta la sua malvagità in misura superiore, è idiota.
La malvagità presuppone un certo spessore morale, forza di volontà e intelligenza. L'idiota invece non si sofferma a ragionare, obbedisce all'istinto, come un animale nella stalla, convinto di agire in nome del bene e di avere sempre ragione
Oltre a ricomporre il puzzle della vita di Julian, dall'infanzia a quando se ne persero le tracce, Daniel diventa uomo e trova l'amore in Bea, la sorella del suo migliore amico, ma anche la loro sarà una storia tormentata e difficile.
Il suo consigliere in materia amorosa è il focoso Fermín, un uomo ridotto alla povertà a cui offre un lavoro nella libreria.
Alcune sue frasi sono emblematiche del personaggio:
Come ci insegna Freud, la donna desidera il contrario di ciò che pensa o afferma
Nel momento in cui ti soffermi a pensare se ami o meno una persona, hai già la risposta
Le storie di Daniel e Julian si intrecciano, hanno numerose analogie, sembrerebbero sfociare in un deja-vù, ma solo arrivando all'ultima pagina si coglie il significato di tutto il romanzo: l'amore per i libri, che ci fanno sognare a occhi aperti, rivelando più di qualsiasi cosa l'animo di chi li ha scritti.
I libri sono specchi: riflettono ciò che abbiamo dentro
Non potrei immaginare una vita senza libri, sarebbe come un cielo senza le stelle che lo illuminano.

Lo trovate in vendita in diversi formati su Amazon.

Il gioco dell'angelo di Zafón


Il gioco dell'angelo si ricollega al romanzo precedente entrando nuovamente nel magico cimitero dei libri dimenticati.
Avevo letto recensioni non troppe entusiaste su di esso e ho iniziato a leggere le più di 600 pagine col timore di rimanere delusa, ma così non è stato anzi mi è piaciuto ancor più del precedente.

Il protagonista è il giovane David Martin che fin da piccolo inizia ad amare i libri, scontrandosi con il padre per questa sua passione, che secondo lui non gli avrebbe dato i mezzi per mantenersi. Rimasto orfano di padre, la madre non l’ha mai conosciuta, viene preso sotto le ali protettrici di due persone che saranno per lui molto importanti. Il primo è il signor Sempere, proprietario di una libreria, che gli ha fatto amare la lettura e l’altro il giornalista Pedro Vidal, un uomo affascinante ed elegante che appartiene a un’importante famiglia della città.
David inizia a scrivere sul giornale in cui lavora Vidal e ad avere un discreto successo ma, ritrovatosi senza lavoro, inizia a scrivere con uno pseudonimo storie noir, che non lo soddisfano, per due editori di dubbia reputazione.
Nel frattempo David coltiva la sua passione segreta verso Cristina, la figlia dell’autista di Vidal, che sembra non accorgersi di lui.
Il ragazzo è sempre stato di salute cagionevole e quando inizia a dedicarsi anima e corpo alla stesura del suo primo romanzo e, in contemporanea, alla correzione di quello di Vidal, all'insaputa dello stesso e per desiderio di Cristina, si aggrava sempre più.
David un giorno riceve la visita di un misterioso editore parigino, Andreas Corelli, che lo ingaggia, sommergendolo di denaro, per la stesura di un libro particolare facendo leva sulla sua voglia di avere successo.
Dopo l’incontro con il principale, un uomo che fa venire i brividi e con gli occhi neri e profondi, la sua vita non sarà più la stessa e si ritroverà a vivere misteri e fatti inquietanti legati al precedente proprietario della casa presa in affitto.
Nella sua vita entra anche la giovanissima Isabella che aspira a diventare scrittrice e vorrebbe imparare da lui, facendole da assistente, e che nel contempo porta una ventata di freschezza in quella casa cupa.

Il libro con le sue atmosfere cupe e i suoi misteri mi ha intrigato fin dalle prime pagine perché nulla è come sembra e i molti personaggi che vi compaiono fanno parte di un disegno più ampio che neppure s’immagina.

David è un giovane che desidera scrivere un libro di successo e per questo si fa tentare dal diabolico Corelli e, come un novello Faust, vende la propria anima per soddisfare la propria vanità.
Nel libro su commissione dovrà creare una nuova religione, che come dice il suo principale non è altro che un codice morale che si esprime mediante leggende e nel quale la forma e non il contenuto gli dà efficacia.

Ho trovato molto interessanti le argomentazioni sulle religioni e il loro potere sul popolo che viene spinto a combattere per esse.

Risulta riduttivo parlare del libro solo per la sua trama perché Zafón riesce a ricreare l’atmosfera della città di Barcellona anni '20 e porta il lettore tra le sue vie, nei palazzi e nei parchi regalandoci ottime pagine descrittive.
Quello che più mi è piaciuto è la varietà di personaggi presenti che arricchiscono la trama, per esempio ho trovato molto bella la figura di Isabella, una giovane ostinata disposta a sacrificarsi per diventare scrittrice e che non chiede mai nulla in cambio. Lei porta una ventata di giovinezza e di vitalità all'interno della cupa casa della torre, un luogo inquietante e misterioso.

Ho trovato troppo opportunista Cristina che sacrifica il suo amore vero per un debito di riconoscenza e che vive nell'attesa che David, col cuore infranto, torni da lei.
David è la figura centrale della storia, un giovane con il gran dono di saper scrivere benissimo e capace di farci amare ancor di più la lettura.
Per tutta la vita avevo sentito che le pagine che lasciavo al mio passaggio erano parte di me
In questa frase si capisce come un libro sia parte di lui e come il suo dedicarsi ad argomenti religiosi lo portino a corrompere la propria anima, fino a spingersi verso il punto di non ritorno.

Il finale svela il mistero di questo magico racconto, sebbene alcuni punti siano non troppo approfonditi, con un David consapevole del male che ha procurato.

Il principe della nebbia di Zafón


Il romanzo Il principe della nebbia è ambientato nel giugno del 1943, quando la famiglia Carver, per sfuggire alla guerra, si rifugia in un piccolo paese sulle sponde dell'Atlantico.
L'annuncio della partenza viene dato dal signor Carver nel giorno del compleanno del figlio tredicenne Max a cui dona un orologio.
La famiglia è poco entusiasta della partenza ma Maxmilien, che di professione fa l'orologiaio, si dimostra entusiasta.
Per la prima volta vedono l'oceano e vengono piacevolmente colpiti dall'aria salmastra che si respira, meno della nuova casa, disabitata da molto tempo e luogo di avvenimenti nefasti.
Il precedente proprietario, il dottor Fleischmann, perse l'unico figlio annegato nelle acque antistanti e poco dopo morì.
Max girando nei dintorni trova un giardino, avvolto sovente dalle nebbie, che contiene statue bianche, disposte nei punti cardinali di una stella, che riproducono personaggi del circo, ma, a ben guardarle, sembra che si muovano.
Il ragazzo però incontra anche un nuovo amico Roland, più grande di lui e nipote dell'uomo che abita il faro da molti anni, unico superstite di un naufragio.

La trama che ho raccontato è solo l'inizio del libro che fa scoprire al protagonista la magia, ma una magia inquietante.
Fin dall'inizio molti indizi fanno capire che qualcosa di strano sta per verificarsi: l'orologio della stazione gira al contrario, il gatto randagio che prendono in casa è bizzarro, i filmini che scoprono in cantina sono inquietanti.
Max però è affascinato dal mistero e cerca di capire cosa è accaduto veramente in quella casa, tanti anni prima, qualcosa legato al naufragio della barca e al nonno di Roland.

La storia è anche un racconto di amicizia tra ragazzi che hanno passioni comuni e vede riavvicinarsi Max alla sorella Alicia, che vede felice per la prima volta.

Tutti però fanno sogni inquietanti nei quali il protagonista è un pagliaccio, lo stesso che è al centro del giardino di pietra.
Non posso nascondere di essere rimasta delusa dalla lettura di questo romanzo, mi piacciono le storie di misteri, ma che possono essere realistiche, questa è troppo fantasiosa e inverosimile.
Per alcuni momenti mi ha ricordato il romanzo It di Steven King, dove anche lì un pagliaccio è protagonista della storia.
Le pagine migliori risultano quelle in cui si parla di amicizia e si assiste alle scoperte avventurose dei ragazzi. La ricerca della soluzione al mistero è bella ma va a perdersi in una soluzione troppo strana e che non mi è piaciuta.
Una frase che mi è piaciuta è detta dal padre al figlio:
I ricordi brutti ti perseguitano senza bisogno di portarseli dietro.
Infatti Max mai dimenticherà quei giorni in cui ha scoperto la magia.

Il palazzo della mezzanotte di Zafón


Nel prologo del romanzo Il palazzo della mezzanotte vengono riportati fatti drammatici accaduti nel 1916 a Calcutta: un treno, che trasporta molti bambini di un orfanotrofio, prende fuoco e con esso l’ingegnere che ha progettato la stazione e un militare inglese che riesce a salvare due gemelli da un uomo misterioso che lo insegue per la città.

La storia continua nel 1932 quando troviamo sette ragazzi dell'orfanotrofio St. Patrick alla vigilia del loro sedicesimo compleanno quando stanno per lasciare l’unica casa che abbiamo mai conosciuto.
I ragazzi si chiamano Ben, Ian, Michael, Seth, Siraj, Roshan e l’unica ragazza Isobel e negli anni hanno fondato la Chowbar Society, un club che si riunisce in un vecchio palazzo abbandonato.

Una sera arriva all'orfanotrofio la vecchia Aryame Bose che racconta una storia incredibile su un uomo che è tornato dal passato per uccidere la nipote Sheere e il fratello Ben, i gemelli salvati anni prima dalle sue grinfie.
I ragazzi invece di scappare decidono di scoprire la verità e di venire a capo a questa storia misteriosa e, soprattutto, di capire chi si cela dietro l’identità di Jawahal, colui che sembra uno spirito immortale e feroce.

La storia è senza dubbio ben scritta, seppure nelle prime pagine la trama non sia riuscita a catturare il mio interesse più di tanto. Abituata comunque alle storie fantastiche e ricche di mistero dell’autore, nella seconda metà del libro ho apprezzato maggiormente l’evolversi degli eventi.

In genere amo le storie che sono verosimili mentre questa è puramente immaginaria ma è bello anche leggere storie che facciano lavorare la nostra fantasia immaginando situazioni irreali.
Questa volta Zafón non ambienta la storia a Barcellona ma nella vecchia Calcutta, una città anch'essa ricca di fascino e di mistero nella quale molte leggende vengono tramandate di generazione in generazione.

Una cosa molto bella che traspare dal libro è l’amicizia sincera tra i ragazzi cresciuti insieme, pur mantenendo carattere e interessi differenti, e diventati come una famiglia. Essi sono disposti a rischiare la propria vita per salvare gli altri.

Titolo: Marina
Autore: Carlos Ruiz Zafón
Anno: 1999
Editore: Mondadori
Pagine: 310

Titolo: L'ombra del Vento (La sombra del viento)
Anno: 2001
Pagine: 419

Titolo: Il gioco dell'angelo (El juego del ángel)
Anno: 2008
Pagine: 466

Titolo: Il principe della nebbia (El príncipe de la niebla)
Anno: 1993
Pagine:136

Titolo: Il palazzo della mezzanotte (El palacio de la medianoche)
Anno: 1994
Pagine: 284

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