17 luglio 2019

Lo scherzo di Kundera: l'assurdità dei regimi

Il protagonista del romanzo Lo scherzo di Milan Kundera possiamo dire che sia Ludvik che, lasciata la sua città natale per studiare all'università, si vede negata questa possibilità per uno scherzo fatto a Marketa e preso troppo sul serio dal comitato di facoltà.

Nei vari capitoli del romanzo i diversi personaggi raccontano la storia dal loro punto di vista.

Lo scherzo di Kundera: l'assurdità dei regimi


Lo scherzo di Kundera


Ludvik, il protagonista del romanzo Lo scherzo, era un ragazzo impegnato nello studio e in politica ma il comitato, presieduto da Zemanek, lo scaccia e lo manda ad assolvere il servizio militare. In realtà viene mandato ai lavori forzati con le brigate "nere", gli anticomunisti, in miniera dove poi vi rimarrà ancora per altro tempo.

In quegli anni conosce la giovane Lucie e se ne innamora, ma è spinto troppo dal suo desiderio fisico e non riesce a comprenderla.

All'inizio del racconto troviamo Ludvik che torna nella sua città, dopo quindici anni, per un desiderio di vendetta che cova dentro di lui. Attraverso un racconto a ritroso apprendiamo come si sono svolti i fatti nel contesto storico di una Cecoslovacchia, allora era ancora unita, diventata comunista.
Qui ritrova i suoi amici, o nemici di un tempo, che raccontano il loro rapporto con lui.

Abbiamo Jaroslav, un suo amico d'infanzia con la passione per le tradizioni folkloristiche che cerca di mantenere vive suonando in un complesso. Non lo vedeva da anni e si sentiva in colpa perché poteva fare quello che a Ludvik era negato.
Jaroslav poteva viaggiare all'estero, non erano sorvegliate le sue amicizie e non era controllato continuamente, come fosse un traditore.

Kostka, un uomo molto religioso, che considera Ludvik con avversità e che ha avuto il coraggio di lasciare l'università, in mano a comunisti poco preparati, per lavorare in un'azienda agricola con umiltà.

Helena, una giornalista sposata con Zemanek, che non si sente amata dal marito ed è desiderosa di provare ancora una passione travolgente con un uomo che la ami.

Mi è piaciuto molto questo romanzo soprattutto per la sua analisi storico-politica, seppure non approfondita, che fa capire molto sul pericolo dei regimi in cui non è previsto dissentire.
Nessun movimento che voglia trasformare il mondo sopporta di essere deriso e preso alla leggera
Si vede proprio la mancanza di obbiettività dei regimi che scacciano da un giorno all'altro chi è fedele, la sorte che è toccata ad un ingenuo Ludvik toccherà anni dopo al suo accusatore.
Ludvik è un uomo che non lega molto con nessuno e che come lui stesso dice "ha tante maschere" a seconda di chi si trova di fronte e di come vuole apparire.

Analizzando col senno di poi la sua vita, capisce che non è mai stato veramente innamorato, neppure della dolce Lucie, il suo tenero amore per lei nascondeva il desiderio di esserle superiore, di sceglierle gli abiti, di guidarla nella vita, capirla senza chiederle cosa volesse.
Per certi versi le tematiche riprendono quelle di L'insostenibile leggerezza dell'essere.

Il ritrovare l'amico Kostka gli fa apprendere molte cose di quella fragile creatura, seppure neghi a se stesso quello che viene a sapere convincendosi che gli stia dicendo delle falsità.
Kopstka è un uomo che con la fede ha raggiunto un equilibrio ed è riuscito da aiutarla mentre Ludvik, animato dal desiderio di vendetta, non riesce ancora a capire i sentimenti umani, basti pensare a quello che fa a Helena!
Alla fine capisce che la sua vendetta è vana perché, trascorsi molti anni, tutti loro sono differenti e solo l'oblio può considerarsi una vendetta.
Nessuno può rimediare alle ingiustizie commesse ma tutte le ingiustizie saranno dimenticate
In questo romanzo Kundera racconta il suo Paese nell'epoca successiva alla rivoluzione del '48 quando la gente temeva i processi politici, il sospetto era già una colpa, chi dissentiva era costretto ad abbandonare lo studio o il lavoro e purificarsi nei campi di lavoro o in miniera. In un regime che toglie la libertà vengono stravolte anche le consuetudini del popolo, vengono modificate le cerimonie tradizionali, vengono sostituite quelle religiose con altre laiche.

La parte in cui viene spiegato come si deve sostituire il battesimo cristiano con una cerimonia in municipio è veramente ridicola e fa capire la mancanza di ragionevolezza in persone che salgono al potere.
Per di più c'è incoerenza perché chi sale al potere in nome del popolo e per l'uguaglianza non dovrebbe avere privilegi, ma immancabilmente in ogni regime ci sono!
Questo mi ha ricordato lo splendido romanzo La Fattoria degli animali.

Titolo: Lo scherzo (Žert)
Autore: Milan Kundera
Anno: 1967
Editore: Adelphi
Pagine: 358

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