Il breve romanzo è scritto in prima persona dal protagonista, ovvero un impiegato di origini francesi che vive nell'afosa città di Algeri.
L'opera è stata portata sul grande schermo più volte, la prima dal grande Luchino Visconti.
Lo straniero di Camus
Meursault, il protagonista di Lo straniero, è un giovane piuttosto solitario che dimostra la sua indifferenza a tutto anche durante la veglia funebre della madre, della quale non ricorda neppure l'età, nell'ospizio di Marengo.
Il giorno successivo al funerale inizia una storia con Maria e dopo poco tempo, senza apparente motivo, uccide un arabo che aveva dei dissapori con il suo amico Raimondo.
Nella seconda parte del racconto si assiste alle varie fasi del processo e al verdetto finale.
La storia devo dire che non mi ha appassionato molto, forse per il carattere del protagonista che sembra attendere gli eventi e non desiderare nulla di nuovo.
Camus, scrittore esistenzialista, ha scritto un libro nel quale si vede un uomo vivere nell'apatia senza riuscire a provare emozioni ma, leggendo la storia, non sono riuscita a capire perché sia così e se in passato fosse diverso.
Proprio la sua mancanza di sentimenti e di rimorso e la sua indifferenza sono per gli altri una grave colpa più del gesto folle di uccidere un uomo senza ragione.
Lui giustifica con se stesso l'incidente dando colpa al caldo e al sole cocente, insomma a un destino ineluttabile.
Gli altri vorrebbero un suo pentimento per poterlo riabilitare ma Meursault continua a vivere, giorno dopo giorno, come se tutto gli fosse estraneo e lui stesso fosse estraneo agli avvenimenti.
Forse il titolo vuole richiamare al sentimento di estraneità che lui prova di fronte a tutto, insomma si sente straniero per gli altri, cioè non capito, diverso, lontano.
Nonostante conduca prima dell'incidente una vita apatica e monotona è capace anche di pensieri profondi, seppure pessimisti, come quelli riguardo al matrimonio:
si finisce per farci l’abitudinema sarebbe disposto a sposarsi, anche se non ama la sua Maria.
Molto pessimisti sono i suoi pensieri sull'esistenza:
Non si cambia mai la vitaperché ritiene che nonostante possano accadere molte cose alla fine tutto rimane come prima.
In carcere, invece, i suoi pensieri sono indirizzati anche alla morte:
Siamo tutti condannati a mortedice perché la morte, in un modo o nell'altro, arriva per tutti e per questo non teme che per lui possa arrivare presto.
Una nota di positività può essere letta in questa frase:
non si è mai completamente infeliciOgni persona può trovare qualcosa di buono anche nelle cose più brutte, se ha un po' di ottimismo e speranza.
Per certi versi mi ha ricordato gli epitaffi dell'Antologia di Spoon River con personaggi che spesso non avevano il coraggio di cambiare vita e tiravano avanti senza cercare di renderla migliore.
Lo straniero è un libro scorrevole e ben scritto che mi ha portato a fare riflessioni su quello che la gente vede in noi dall'esterno giudicando i nostri comportamenti. In definitiva però non è mi è piaciuto per il suo antipatico protagonista all'apparenza insensibile.
Titolo: Lo straniero (L'Éstranger)
Autore: Albert Camus
Anno: 1942
Editore: Bompiani
Pagine: 128
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