26 aprile 2019

L'uomo di paglia il sequel di Il poeta di Connelly

L'uomo di paglia è il secondo romanzo di Michael Connelly che vede come protagonista il giornalista Jack McEvoy che già avevamo conosciuto nel libro Il poeta.

Apprezzo molto lo scrittore americano per la sua bravura nel raccontare storie, soprattutto quelle con Harry Bosch, e perciò ho gradito anche questo thriller ambientato tra Los Angeles e Phoenix.
Il titolo, soprattutto quello originale (lo spaventapasseri), fa pensare a come qualcosa possa tenere lontane le persone per timore.

L'uomo di paglia il sequel di Il poeta di Connelly


L'uomo di paglia: la trama


Nel romanzo L'uomo di paglia ritroviamo il giornalista di cronaca nera Jack McEvoy a pochi giorni dal licenziamento, il Los Angeles Times è in crisi e vuole ridurre il personale eliminando anche l'uomo che ottenne grande successo grazie allo scoop sul killer chiamato Il Poeta.

Per due settimane Jack dovrà aiutare la giovane donna che prenderà il suo posto, Angela Cook, a capire come muoversi nel mondo della cronaca nera.
Il primo caso del quale si occupano è quello del sedicenne nero Alonso Winslow accusato di aver ucciso una ragazza bianca abbandonando il corpo all'interno del baule dell'auto.

La vicenda non è così chiara come la polizia vorrebbe far credere e Angela, grazie alle sue abilità informatiche, trova altri casi di donne torturate e poi abbandonate dentro le auto.

Anche questa volta siamo in presenza di un serial killer?

Angela fa di più perché scopre che c'è un sito online chiamato delittodelbagagliaio che è gestito da una società informatica con sede a Phoenix, la Western Data.

McEvoy decide perciò di andare là per conoscere meglio di cosa si occupa la società e incontra la sua ex fiammaRachel Walling e assieme vanno nell'azienda informatica guidati dal responsabile della sicurezza Carver.

L'uomo di paglia: la recensione


Questo è solo l'inizio del romanzo, sequel di Il Poeta, perché gli omicidi di giovani donne non sono finiti e anzi proprio McEvoy e la Walling rischieranno di essere le vittime del pericoloso criminale.
Per la verità sin dall'inizio si capisce che gli uomini sono due, ma uno solo è quello che pianifica i rapimenti delle donne e che le tortura seguendo un rituale che gli dà piacere.

La storia scritta da Connelly racconta di violenze ma unisce a queste tematiche attuali come la crisi del mondo dell'editoria, i pericoli di Internet e dell'utilizzo dei dati personali e della mancata uguaglianza tra neri e bianchi in un Paese come l'America.
Purtroppo ancora oggi se viene accusato un nero di un crimine grave si pensa che sia colpevole perché vive in un brutto quartiere, non ha studiato ed è nel mondo della microcriminalità.
Per quanto riguarda i pericoli della rete noi possiamo cercare di non raccontare troppo di noi e delle nostre abitudini, ma se un hacker vuole entrare nel sito della nostra carta di credito o di altri portali dove condividiamo informazioni riservate non possiamo fare più di tanto.

Mi sono piaciuto molto tutti i personaggi anche se ho notato che Connelly predilige raccontare di uomini che agiscono da soli e condividono poco quello che scoprono con gli altri. Può essere comprensibile che vogliano prendersi i meriti delle scoperte ma così facendo si mettono in pericolo.

È nella natura di tutte le burocrazie eliminare i liberi pensatori e quelli che preferiscono agire, proprio le persone di cui, in realtà, hanno più bisogno.
Sicuramente consiglio la lettura agli amanti dei thriller perché la storia è ben strutturata e sebbene s'intuisca chi sia il colpevole sino alla conclusione non si comprende cosa si celi dietro alla sua follia omicida.

Titolo: L'uomo di paglia (The Scarecrow)
Autore: Michael Connelly
Anno: 2009
Editore: Piemme
Pagine: 359

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