20 febbraio 2019

Ti prendo e ti porto via di Ammaniti

Ti prendo e ti porto via di Niccolò Ammaniti è un romanzo scritto con un linguaggio diretto e crudo. Tocca molto argomenti soffermandosi sul desiderio di riscatto dei due protagonisti, che sono in cerca ognuno di se stesso e di realizzazione.

Ambientato a Ischiano Scalo, un piccolo paese sul litorale maremmano separato dalla costa dalla strada Aurelia, ha due protagonisti le cui vicende scorrono parallele.

Ti prendo e ti porto via di Ammaniti


Ti prendo e ti porto via di Ammaniti



Dal paese di Ischiano Scalo, dove è ambientato Ti prendo e ti porto via, non si vede il mare ma in compenso è circondato da una palude, d'estate si riempie di zanzare, che non lo rende affatto un luogo di vacanza ma al contrario squallido e afoso.
I protagonisti del romanzo sono un ragazzino timido e sottomesso che proviene da una famiglia difficile e un playboy quarantenne che sembra aver messo la testa a posto.
Il ragazzino si chiama Pietro Moroni e vive fuori dal paese con il padre, alcolizzato e violento, la madre con problemi psichici e il fratello maggiore Mimmo, pastore con la fissa dell'Alaska. Pietro è spesso vittima di alcuni compagni di scuola prepotenti, che lo minacciano e cercano sempre di trovare scuse per picchiarlo, sapendo che lui non reagirà.
L'unica sua amica è Gloria, figlia di un ricco direttore di banca, con la quale è cresciuto e divide i suoi segreti.
Il playboy si chiama Graziano Briglia, ha 44 anni i capelli lunghi e si vanta di avere vinto la "Coppa Trombador", per essere riuscito a portarsi a letto ben 300 donne diverse durante l'estate a Riccione. La sua vita è fatta di musica, stile Gipsy King, sesso e droga finché non incontra la ventunenne cubista Erica Trettel, una ragazza che vuole sfondare nel mondo dello spettacolo.
Graziano, convinto che sia la donna più bella del mondo, vorrebbe che lo seguisse nel suo paese natio per sposarsi e aprire una jeanseria.

Tornato a Ischiano Scalo trova gli amici di un tempo, tutti sposati, che lo invidiano per la sua vita e lui si sente migliore di loro.
Pietro è vittima in famiglia del padre burbero e violento e a scuola dei compagni, che possiamo definire dei veri e propri bulli, che scaldano solo i banchi delle scuole medie mentre lui vorrebbe continuare gli studi e costruirsi un futuro lontano dal paese.
Graziano, al contrario, torna in paese per costruirsi un futuro e si rende conto che la vita che ha trascorso finora non aveva valore senza qualcuno con cui condividerla.
L'uomo inizia quasi per gioco a corteggiare Flora Palmieri, l'austera e bella professoressa, ma due persone così diverse per esperienze e ambizione potranno mai completarsi?

Attorno ai due ruota un mondo fatto di variegati personaggi di contorno che va dal bidello, ai poliziotti, ai professori, al direttore della scuola, ai compagni di classe, agli amici del bar che nell'insieme creano una realtà di provincialismo.
Molti sono stereotipati come la cubista Erica, sintesi della ragazza vuota dentro, senza talento e che scende a compromessi per fare successo oppure il cattivo Pierini, che da bullo diventerà un delinquente.

Ammaniti racconta come piccoli eventi possano causare veri drammi di violenza per colpa delle famiglie, della scuola, di persone desiderose di una vita diversa.
Il romanzo scorre veloce facendoci entrare i una storia, che all'inizio sembrerebbe banale, che si rivela un'attenta analisi della realtà italiana.
Il finale drammatico e lascia un po' d'amaro in bocca perché leggendo le pagine precedenti sappiamo che il destino ha voluto giocare coi protagonisti. Solo piccoli dettagli avrebbero potuto cambiare il corso degli avvenimenti e dare la tanto attesa felicità ai due. In chiusura comunque c'è un briciolo di speranza per il futuro.
Pietro per la maggior parte della storia dimostra di lasciarsi convincere dagli altri a fare cose che non dovrebbe: dal padre, da Pierini e i suoi amici, e persino dall'amica Gloria.
L'unica volta che rivela di essere consapevole delle sue azioni lo fa per cambiare definitivamente la propria vita, in fondo ognuno è quello che fa.
La figura più triste del romanzo è quella della professoressa Palmieri, una donna, che ha da poco passato la trentina, che da anni accudisce la madre inferma senza alcun svago e senza aver conosciuto l'amore. Solo una donna infelice e desiderosa di affetto potrebbe dar credito a un uomo come il Briglia, desideroso di nuove esperienze e di sesso sfrenato. Un giorno ancora e magari le loro vite avrebbero potuto unirsi.

L'autore Ammaniti


Niccolò Ammaniti è nato a Roma nel 1966, figlio d'arte, ha pubblicato molti romanzi tradotti in francese, tedesco, spagnolo, greco e russo.
Il suo romanzo d'esordio è stato Branchie pubblicato nel 1994.

Titolo: Ti prendo e ti porto via
Autore: Niccolò Ammaniti
Editore: Einaudi
Anno: 1999
Pagine: 522


1 commento:

  1. Ho sentito nominare spesso questo libro, ma non mi ero mai soffermata per un approfondimento. La trama è molto interessante e il tema del riscatto attualmente mi rappresenta, credo proprio che lo aggiungerò alla mia lista, grazie :)

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