3 ottobre 2018

Romanzi che hanno deluso le aspettative

A me piace leggere un po' tutti i generi e sono sempre curiosa di conoscere i romanzi che sono diventati dei bestseller oppure opere molto famose elogiate dalla maggioranza degli appassionati lettori.

Parlano di libri ormai diventati dei classici ma che non mi hanno entusiasmato e anzi hanno deluso le mie aspettative cito Fiesta di Hemingway e tra i libri degli ultimi anni La ragazza del treno della Hawkins e La solitudine dei numeri primi di Giordano.

Sono libri molto diversi tra loro ma che non sono riuscita ad apprezzare per motivi completamente differenti.

Romanzi che hanno deluso le aspettative


La ragazza del treno di Paula Hawkins


Ho letto l'edizione in inglese in meno di un mese di La Ragazza del treno di Paula Hawkins proprio se ne parlava tanto e mi aspettavo un thriller entusiasmante.

La storia è raccontata dalle tre donne protagoniste e nei vari capitoli ognuna di loro narra la vicenda dal suo punto di vista.
La maggior parte dei capitoli è narrata da Rachel che tutte le mattine prende il treno per andare a Londra. Sovente il treno si ferma a un segnale e guardando dal finestrino fantastica sulla vita di una coppia che vive nella casa vicino alla ferrovia. Rachel chiama i due Jess e Jason mentre in realtà sono Megan e Scott. Un giorno Rachel vede Megan con un altro uomo e capisce che la coppia non è così perfetta come le sembrava.
Il giorno seguente Megan scompare e Rachel pensa di aver visto qualcosa ma non ricorda nulla perché ha bevuto troppo tanto da non rammentare neppure come si sia ferita alla testa.

I primi capitoli mi sono sembrati un po' interlocutori e non vedevo l'ora che si entrasse nella parte ricca di mistero che intuivo dovesse esserci visto che avevo letto alcune recensioni entusiaste.
Devo dire che ho trovato la storia avvincente perché quasi sino all'ultimo non si capisce cosa sia veramente accaduto quel fatidico sabato sera quando praticamente tutti i personaggi del romanzo si sono trovati nelle vicinanze del luogo della scomparsa di Megan.

Il finale dopo che si è scoperto il colpevole forse è troppo scontato e alcune cose del passato del colpevole rimangono avvolte nel mistero.

I personaggi sono variegati ma molto stereotipati e trovo che troppi protagonisti dei romanzi siano alcolisti come se darsi la bere fosse un modo per fuggire dai problemi reali mentre si entra in un altro ben più grave.

Personalmente non provo simpatia per la protagonista Rachel che ha iniziato a bere perdendo così il marito Tom che l'ha tradita con Anna con la quale ora è sposato .
Rachel non fa nulla per migliorarsi e continua a ubriacarsi, a non curare l'aspetto fisico a mentire alle persone che le stanno vicine!

Anna è un'altra delle voci narranti ma solo per pochi capitoli e devo dire che lei è il personaggio femminile che più mi è simpatico perché realista.

Megan è invece una donna enigmatica che ha avuto un passato difficile e che non riesce a essere felice con un uomo che l'adora.
Scott è l'uomo tradito che forse potrebbe avere un motivo per odiare la moglie.

Lo psicologo Kamal che ha in cura Megan è un altro personaggio che appare nella storia ma brevemente seppure sia sospettato.

Oltre alla storia misteriosa il romanzo è apprezzabile per l'approfondimento della psicologia delle protagoniste e perché fa capire che nulla è come sembra.
Spesso vediamo delle cose e facciano volare la fantasia mentre poi la realtà è ben diversa!

Dopo aver letto il romanzo sono andata anche a vedere il film al cinema. La storia è identica e anche quella finisce senza lo spargimento di sangue che mi sarei aspettata. Sono troppo abituata a leggere thriller truculenti.
Come copertina del post ho messo un cavatappi, chi ha letto il romanzo saprà il motivo. 😏

La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano


Poco tempo dopo l'uscita del romanzo La Solitudine dei numeri primi ho letto questa storia che ha per protagonisti Mattia e Alice e percorre i momenti più significativi delle loro esistenze accomunate da un senso di inadeguatezza che si manifesta nel fare del male al proprio corpo.

Alice da bambina ha avuto un incidente con gli sci, sport che odiava ma che era obbligata dal padre a praticare, ed è rimasta zoppa e per questo si sente diversa dalle altre ragazze e inizia a rifiutare il cibo come a voler punire il proprio corpo.

Mattia ha una sorella gemella ritardata e per questo si sente a disagio con lei e così per andare a una festa di compleanno la lascia nel parco. Michela scompare e questo peso gli resterà per sempre sulla coscienza e lo porterà a auto punirsi con tagli e bruciature su braccia e mani.

Mattia e Alice passano gli anni dell'adolescenza l'uno rifiutando il mondo e l'altra sentendosi rifiutata ma quando si conoscono è come se si completassero a vicenda. I due avrebbero voluto essere come gli altri ma non erano capaci analogamente ai numeri primi che non sono numeri qualsiasi ma diversi dagli altri.

Nel racconto vediamo i due crescere, finire gli studi, iniziare la vita lavorativa ma essere sempre diversi e imperscrutabili agli occhi degli altri, neppure le loro famiglie riescono a capirli.

Il libro risulta molto scorrevole e si legge in poco tempo anche perché si è curiosi di vedere come proseguiranno le vite di questi due giovani infelici e solitari che seppure cresciuti non riescono a trovare il loro posto nella vita.

Il finale mi ha lasciata un po' perplessa perché rimane aperto e non molto ottimista sul loro futuro.

Alcune pagine sono molto dure e ci fanno vedere Mattia e Alice nei momenti in cui si auto puniscono come se farsi del male potesse cambiare quello che sono, quello che gli altri pensano oppure il passato.

Mattia è sempre stato molto intelligente e la matematica per lui non ha segreti ma non riesce ad avere un rapporto normale coi genitori, coi coetanei o con l’altro sesso. Rifugge dal mondo conducendo una vita grigia e monotona che solo la presenza di Alice rischiara senza sapere veramente cosa desidera.

Alice, dopo aver cercato invano di essere accettata da persone che non meritavano la sua stima, sembrerebbe condurre una vita normale ma il suo corpo scheletrico rivela la sua anoressia. La sua famiglia e le altre persone che la circondano parlano mai di questo e, sbagliando enormemente, lasciano che continui a farsi del male pur sapendo che la mancanza di cibo può avere conseguenze letali.

La storia non parla solo di queste due anime gemelle ma tocca altre tematiche importanti per gli adolescenti, seppure marginalmente. Vediamo Viola e le sue amiche che per farsi vedere grandi bevono, prendono pasticche, fanno credere di avere avuto molte esperienze di sesso come se questo le portasse a essere ammirate. Oppure vediamo il giovane Denis che s’innamora di Mattia scoprendosi omosessuale ma senza avere il coraggio di dichiararsi ma continuando a vivere sentendosi in colpa per qualcosa che è insito in lui e che per primo non riesce ad accettare.

Quello che mi colpito nel racconto è la mancanza di dialogo in famiglia e il far finta che tutto vada bene quando non è così e questo penso che sia la causa maggiore della fine dei rapporti tra coniugi e dei problematici rapporti coi figli, perché una parola o un gesto d’affetto potrebbero sanare molti conflitti.

Dopo tutti questi miei pensieri però devo dire che il romanzo del torinese Giordano, laureato in fisica teorica, non mi ha convinta del tutto.
Ho visto anche la trasposizione cinematografica e quella è davvero pessima e senza aver letto il libro non si capiscono molte cose.

Fiesta di Ernest Hemingway



Tra i romanzi dei grandi autori non sono riuscita ad apprezzare Fiesta di Ernest Hemingway che mi era stato tanto consigliato dal mio ex che adorava questo autore.

Questo è stato il primo romanzo di questo scrittore, vincitore anche di un premio Nobel per la letteratura, che ho letto ma sinceramente non mi ha preso più di tanto seppure sia ben scritto e parli del senso della vita che alcuni giovani cercano di trovare nelle loro peregrinazioni tra fiumi di alcool.

Conoscendo la vita di Hemingway si possono vedere molte similitudini nella sua trama perché racconta la vita degli scrittori e giornalisti a Parigi, la sua passione per la pesca, le corride, il pugilato e le bevute.

Voce narrante della storia è Jake Barnes, giornalista che vive a Parigi divenuto impotente a causa di una ferita durante la prima guerra mondiale, che parla delle sue avventure con diversi amici.

Il gruppo è composto dall'ebreo Robert Cohn, ex campione di pugilato, reduce da un matrimonio e che ora ha una storia con Frances, che però vorrebbe lasciare. Ora vive a Parigi facendo lo scrittore.

L’inglese Lady Brett Ashley è una donna divorziata e moderna che ha conosciuto Jake durante la sua convalescenza e che sta per sposare Mike Campbell, seppure le piaccia flirtare con gli uomini e bere anche come loro.

Il gruppo è stanco della vita parigina e decide di andare a Spagna a pescare lungo un fiume e poi di partecipare alla fiesta di San Firmino a Pamplona, dove conoscono il giovane torero Romero, del quale Brett s'invaghisce scatenando le gelosie degli altri che sono innamorati di lei.

Come dicevo il libro non mi ha entusiasmato perché seppure parli del significato della vita ho trovato i protagonisti superficiali e dediti troppo alle bevute. Molti di loro in pratica vivono di rendita e non hanno bisogno di lavorare e così trascorrono il tempo senza preoccuparsi di rispettare orari e di fare progetti a lungo termine. Trovo comunque che bere per colmare un vuoto dentro di sé sia deleterio e poco edificante, forse se avesse portato le vicende verso una direzione differente lo avrei apprezzato.

Interessanti alcune tematiche come quella della vita che sfugge. Cohn sente di non vivere appieno, di vivere solo ma metà della sua vita. Lui è un uomo debole che cerca qualcuno a cui appoggiarsi e che lo accompagni nel suo desiderio di fuga da Parigi. Il suo viaggio in Sud America però sfuma ma anche lì dopo le prime novità sarebbe stata monotona perché il vuoto dentro di sé non si colma andandosene via.

Altro personaggio ambiguo e in cerca di qualcosa è l’inglese Brett che vive in maniera anticonformista senza seguire le regole ma che in fondo capisce di essere una figura negativa per chi le sta al fianco. Molto bella l’amicizia che la lega a Jake e che non potrà mai essere qualcosa in più, lei però sa di poter contare sul suo sostegno in tutte le situazioni.

Un romanzo che per molti aspetti risulta attuale seppure sia stato scritto quasi un secolo fa e che nonostante non mi sia piaciuto molto ne consiglio la lettura.

Titolo: La ragazza del treno (The Girl on the Train) Autore: Paula Hawkins
Editore: Piemme
Anno: 2015
Pagine: 306

Titolo: La solitudine dei numeri primi
Autore: Paolo Giordano
Editore: Mondadori
Anno: 2008
Pagine: 304

Titolo: Fiesta (The Sun also Rises)
Autore: Ernest Hemingway
Editore: Mondadori
Anno: 1926
Pagine: 241

1 commento:

  1. "La solitudine dei numeri primi" è uno dei pochi libri inziati e mai finiti (cosa che detesto fare), ma proprio non sono riuscita a farmelo piacere. Invece "La ragazza del treno" l'ho divorato in 2/3 giorni, la storia devo dire mi ha lasciato una sensazione di inquietudine, ma a livello di scrittura e narrativa mi ha preso tantissimo! "Fiesta" ammetto invece di non averlo mai letto...
    Buona giornata!
    LuluCuomo

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