8 ottobre 2021

L'aborigeno: la serie dei Guardiani

Ho letto L'aborigeno perché mi è capitato per le mani per caso visto che è un libro viaggiante che lascerò nuovamente in giro affinché qualcuno lo legga.

Ho scoperto che questo è il primo libro della serie horror degli anni '60 e '70 I Guardiani scritto da Peter Saxon, uno pseudonimo dietro il quale si celano varie autori. Questo libro in particolare è stato scritto da W Howard Baker, autore anche di Vampire's Moon.


L'aborigeno: la serie dei Guardiani


L'aborigeno di Peter Saxon

Nella prefazione scritta da Renato Prinzhofer viene riportata una curiosità, ovvero che secondo alcuni Peter Saxon non esiterebbe e sarebbe un computer superintelligente a scrivere i romanzi.

Viene presentata anche la serie dei Guardiani che sono un gruppo di persone specializzate nell'occulto e che conosciamo proprio leggendo il romanzo L'aborigeno.

Il titolo italiano è diverso dall'originale, ma comunque attinente visto che uno dei personaggi chiave della storia è proprio un aborigeno australiano diventato famoso per i suoi dipinti e perciò invitato a una mostra a Londra.

Il protagonista del libro è il reverendo John Dyball, uno dei Guardiani, che viene chiamato in un ospedale londinese per un caso stranissimo. Un uomo, ricoverato la sera precedente, mostra sul volto dallo sguardo vuoto segni di terrore che non esprime urlando visto che non ha voce.

Il prete, specializzato in esorcismi, inizia le sue ricerche per capire chi sia e tutto fa pensare che possa essere legato all'Australia, quindi chiede aiuto al giornalista Ned Kelly. Durante una serata trascorsa bevendo troppo il reverendo si ritrova a casa di un personaggio ambiguo che forse lo ipnotizza visto che non ricorda nulla e si sente strano.

Quando poi conosce l'aborigeno Van Diemen e va a casa sua avviene una svolta nelle indagini. Decide di partire per le zone sperdute del deserto australiano in cerca di una spiegazione al terrore visto sul volto dell'uomo in ospedale.

Il libro di duecento pagine si legge molto velocemente ma devo dire che questa storia non è che mi sia piaciuta tanto e la classificherei come un romanzo d'investigazione che sfocia nel paranormale.

Il protagonista è Dyball che non sembra un prete visto che si dà alle baldorie e al bere e fa finta di non essere un prete per entrare nelle simpatie della gente. Un personaggio particolare ma che nel complesso ho apprezzato,

Gli altri Guardiani compaiono brevemente e sono l'antropologo Steven Kane, Ann Ashby, Lionel Marks, che qui non compare, e l'occultista Gideon Cross il loro capo.

La storia è ambientata principalmente a Londra ma la parte finale in Australia è quella risolutiva che spiega cosa sia accaduto. Ha per protagonista le forze occulte e la forma astrale che può assumere un corpo quando raggiunge un alto stadio di trance/meditazione.

Quindi c'è una lotta tra bene e male. Chi ha fatto i riti magici ha le sue motivazioni valide perché ha indirizzato la maledizione verso persone che avevano violato terre sacre. Perciò il confine tra bene e male non è mai così definito.

Consiglio questo breve romanzo a chi ama le storie che uniscono investigazione e occulto.

Titolo: L'aborigeno (The Killing Bone)
Autore: Peter Saxon
Anno: 1968
Editore: Editrice Nord
Pagine: 207

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