14 aprile 2021

L'uomo di Siviglia: un giallo di Wilson

L'uomo di Siviglia è un bel giallo scritto dall'inglese Robert Wilson.

Un libro che consiglio a chi ama i racconti non troppo ricchi di azione ma più introspettivi, nei quali i vari personaggi s'interrogano sulla propria vita, su ciò che sia giusto e su quello che vogliono davvero.

L'uomo di Siviglia: un giallo di Wilson


L'uomo di Siviglia

Il romanzo L'uomo di Siviglia inizia con il ritrovamento di Raúl Jiménez, un ricco uomo d'affari, morto, dopo aver subito torture, nell'appartamento dal quale stava traslocando.

A occuparsi delle indagini è Javier Falcón, l'Inspector Jefe, l'ispettore capo, della squadra omicidi della città.

Sembra che l'uomo sia morto per un malore avuto mentre era stato costretto a guardare un video. Era legato e imbavagliato e gli erano state asportate le palpebre in modo che non potesse chiudere gli occhi.

Falcón dal momento in cui arriva sulla scena del crimine incomincia a sentirsi male, ad avere attacchi di panico, flashback di avvenimenti successi molti anni prima. Diventa quasi paranoico e, se non bastasse, l'assassino gli manda messaggi: Lezioni di vista, come le chiama lui.

Nel frattempo l'ispettore inizia a leggere i diari del padre Francisco, un famoso pittore morto l'anno prima, nonostante questi abbia lasciato detto che voleva fossero bruciati assieme a tutti i suoi disegni.

Sospettata dell'omicidio è la moglie dell'imprenditore, Dona Consuelo, una donna molto affascinante. Lei lo tradiva e non voleva che il marito vendesse i ristoranti che lei mandava avanti.

L'assassino uccide ancora e continua a mandare messaggi e video a Falcón. L'ispettore troverà la soluzione del caso, tornando coi ricordi ai tempi in cui con la famiglia viveva a Tangeri, grazie ai diari sconvolgenti e drammatici del padre.

La storia è molto avvincente tanto che volevo arrivare a conoscere la verità sugli omicidi e soprattutto sui fatti accaduti più di trent'anni prima a Tangeri.

Il protagonista è un investigatore molto esperto ma che si trova in un brutto momento della sua vita: lasciato un anno prima dalla moglie, senza amici con cui confidarsi, con un fratello e una sorella che vede poco e che, inaspettatamente, viene colto dal panico dopo aver visto la prima vittima.

Falcón pur seguendo le indagini, partecipando agli interrogatori, e tenendo testa ai superiori che vorrebbero insabbiare casi di corruzione avvenuti anni prima non riesce a risollevarsi. Con l'aiuto di una psicologa capisce che nel suo passato si nasconde la chiave per combattere l'ansia e tornare a vivere una vita normale.

I vari capitoli sono intervallati dai diari del padre che racconta la propria vita e fatti che Falcón neppure sospettava. Questi diari sono per lui sconvolgenti perché parlano di guerra, massacri, perversioni, tradimenti e odio.

Forse è anche la lettura di queste pagine ad abbattere psicologicamente Falcón che si ritroverà a doversi giustificare per alcuni comportamenti al limite dell'ossessione.

Nel libro sono presenti molti altri personaggi che nascondono un passato non troppo limpido e che, a quanto sembra, sono presi di mira dall'assassino, un uomo intelligente, istruito e dalle motivazioni inspiegabili.

Tra i personaggi femminili ci sono la sensuale Dona Consuelo, bella, intelligente e determinata. Il suo tentativo di seduzione nei confronti di Falcón nasconde un secondo fine?

Un'altra donna importante per capire la storia è la madre di Falcón, una donna molto bella che lo amava e che è morta troppo giovane per cause sconosciute.

Chi ama i gialli può leggere Il carezzevole che ho trovato molto bello e per certi aspetti assomiglia a questo.

Gli uomini sono quelli più corrotti e depravati e infatti troviamo assassini e pedofili. Non ritengo l'omosessualità una depravazione ma certi comportamenti lo sono, perché pagare dei ragazzini per soddisfare le proprie voglie non è una cosa bella! Soprattutto se l'uomo è sposato e ha figli e vuole una vita pubblica rispettabile.

Nel giallo di Wilson si trova anche una vena di pessimismo, basti pensare alle parole di Falcón:

non ho mai conosciuto nessuno che avesse una vita perfetta

Il titolo originale, secondo me, spiega meglio il significato del racconto perché spesso le persone vedono solo quello che vogliono vedere, badano più all'apparenza e desiderano avere una buona reputazione per le persone che non sono certo meglio di loro.

Forse essere più spontanei e mostrarsi per come si è veramente potrebbe renderci più felici e permetterebbe di vivere senza usare la menzogna.

Titolo: L'uomo di Siviglia (The Blind Man of Seville)
Autore:Robert Wilson
Anno: 2003
Editore: Longanesi
Pagine: 539

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