3 gennaio 2020

Vino passito: malvasia delle Lipari

Ho visto che non c'è molta chiarezza sulla classificazione del vino passito come vino speciale ma, al corso di degustazione, il Sommelier aveva fatto proprio questa distinzione.

Il vino passito è prodotto usando le stesse tecniche di vinificazione utilizzate per i vini normali, soltanto che le uve prima vengono sottoposta a un periodo di appassimento.

Questo significa che gli acini perdono acqua, aumentano gli zuccheri e diminuisce l'umidità, ovvero si disidratano.

Vino passito: Malvasia delle Lipari


La malvasia delle Lipari


Questo fa sì che il vino diventi molto dolce e si distingui nettamente dai vini normali da pasto.

Tra i vini passiti si annovera la malvasia delle Lipari che ho gustato in occasione delle festività.
Ho assaggiato un passito DOC prodotto da vigneti dell'isola di Salina fatti a terrazzamento, un po' come quelli delle mie Cinque Terre dove viene prodotto lo Sciacchetrà.

Visto il terreno vulcanico e la forte esposizione al sole, le uve che maturano in questa zona sono di alta qualità e provengono soprattutto da vitigni malvasia e, in minor percentuale, da quelli di corinto nero.

Alla prima analisi, versato nel calice, appare di un bel colore giallo ambrato.
All'olfatto si sente una spiccata presenza di note che ricordano i fichi secchi, le mandorle e il miele.
Assaggiandolo si sente un gusto caldo e vellutato, un sapore armonico che ha come retrogusto miele e spezie.

Cerco sempre di seguire le indicazioni avute al corso di degustazione per riuscire a capire meglio ciò che sto bevendo senza farmi influenzare dalla bella etichetta e da ciò che è scritto su di essa.

Sicuramente è molto buono, come tutti i passiti, ma non è certo un vino da pasto proprio per le sue caratteristiche che lo rendono adatto a essere bevuto abbinandoli ad alcuni sapori per esaltarsi a vicenda senza coprire il gusto uno dell'altro.

Come abbinare la malvasia delle Lipari


I vini passiti si sposano bene con la pasticceria secca, che andranno a esaltare, ma può essere servito anche come aperitivo.
Tra la pasticceria posso pensare ai cantucci, ai pasticcini di pasta di mandorle oppure al panforte, spesso mangiato durante le festività natalizie.

In generale, può essere gustato abbinato a dolci che contengono marmellate di agrumi, che hanno la giusta acidità, potrebbero andar bene perciò le crostate con la marmellata di arance.

Molti trovano che la malvasia delle Lipari si possa abbinare anche coi formaggi piccanti, tipo il provolone o la gorgonzola.

Trovo che sia molto piacevole da bere, perciò perché non gustarlo anche a fine pasto?
A me piace concludere il pranzo con qualcosa di dolce!

Per quanto riguarda le indicazioni scritte sulla bottiglia, si raccomanda di consumarlo entro 4 anni dalla vinificazione per degustarlo al meglio.

La percentuale alcolica della malvasia delle Lipari è del 13%, perciò leggermente più alta del vino normale, e il prezzo è nella norma per un vino passito.

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