4 settembre 2020

La figlia sbagliata: thriller di Deaver

La figlia sbagliata è un thriller psicologico scritto da Jeffery Deaver nel 2003 ma pubblicato in Italia soltanto anni dopo.

Il romanzo è diverso dai soliti ai quali ci ha abituati il celebre scrittore americano perché non c’è un'indagine su un omicidio, la storia però risulta più complessa.

Non mancano i colpi di scena e le rivelazioni inattese che sono caratteristiche dello stile di Deaver, capace come sempre di raccontare qualcosa ma senza rivelare troppo o sviando il lettore.

La figlia sbagliata: thriller di Deaver

La figlia sbagliata: recensione


La storia nel romanzo La figlia sbagliata inizia col rapimento della diciassettenne Megan Collier da parte di uno psicologo che sostituisce il terapeuta col quale è in cura dopo che è stata sorpresa ubriaca su una cisterna.
La ragazza sembra avere molte paure e si sente incompresa, forse perché cresciuta con due genitori divorziati che non l'hanno saputa amare e comprendere.

La madre Bett è una giovane donna che dà molta importanza al proprio aspetto e ha avuto diversi fidanzati. Il padre Tate è un famoso avvocato dall'eloquio facile che, quando era procuratore, ha fatto condannare molti grazie alla sua capacità di usare le parole per persuadere le giurie.

L'uomo che l'ha rapita è il dottor Peters che comprendiamo essere molto subdolo e capace di attuare un piano diabolico per far credere che in realtà Megan sia scappata di casa, cosa alla quale i genitori non credono.
Per fortuna il suo ex fidanzato Joshua vede Peters andar via in auto e, sospettando che sia l'amante di Megan, lo segue fino ad arrivare in mezzo a un bosco dove si trova un ex ospedale psichiatrico chiuso da anni.

Questo è solo l’inizio del romanzo perché molte saranno le vicende che si susseguiranno e che porteranno a un drammatico finale nel quale tante cose sul passato dei vari personaggi saranno rivelate.

Il romanzo La figlia sbagliata, come dicevo, è diverso dai soliti di Deaver perché qui viene dato largo spazio alla capacità persuasiva di Peters, che in realtà è un uomo desideroso di vendetta, che è la stessa abilità che possiede Tate.
Saper usare le parole giuste per entrare in confidenza con le persone e convincerle a fare qualcosa, o far credere loro che si possono fidare, è una grande dote ma se usata per far del male diventa molto pericolosa.
Certo che sembra poco probabile che in pochi minuti Peters possa far fare quello che vuole a qualcuno che non lo conosce!

La tematica dell'arte oratoria è solo una parte di questo romanzo ricco di colpi di scena e di azione. Infatti Megan, prigioniera nell'ospedale, darà filo da torcere al suo carceriere e l'avvocato Tate dovrà per una volta agire sul campo per ritrovare la figlia e salvarla da uno psicopatico.

Alcuni episodi sono abbastanza violenti e perciò consiglio la lettura a chi ama i thriller psicologici e non si lascia impressionare da alcune descrizioni molto realistiche e crude.

In definitiva non è uno dei migliori romanzi di Deaver ma si legge molto in fretta perché come sempre riesce ad appassionare con le sue storie.

Titolo: La figlia sbagliata (Speaking In Tongues)
Autore: Jeffery Deaver
Anno: 2000
Editore: Rizzoli
Pagine: 358


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