Non conoscevo l'autrice e ho scoperto che in realtà si chiama Margaret Astrid Lindholm Ogden e che, in precedenza, aveva già scritto diversi fantasy usando altri pseudonimi. In pratica per ogni genere ha usato un nome diverso.
Questa trilogia si può collocare nel genere fantasy epico-medievale e appartiene alla serie dei Sei Ducati che comprende molti altri romanzi che vedono protagonisti personaggi che conosciamo qui.
La trilogia dei Lungavista: L'apprendista assassino
L'apprendista assassino mi è stato regalato da un mio amico che mi ha omaggiato di ebook del genere thriller e fantasy, il primo il mio genere preferito e il secondo non tanto.
Il romanzo è il primo di una trilogia ma devo dire che si può leggere anche solo questo perché la storia si conclude in qualche modo, seppure con un finale molto frettoloso rispetto alle tante pagine precedenti.
Il protagonista è il giovane FitzChevalier, il figlio bastardo del principe Chevalier, della dinastia dei Lungavista che regnano i Sei Ducati.
Il bambino viene portato dal nonno materno a castello perché non vuole più occuparsi di lui. Qui viene allevato dal burbero capo stalliere Burrich e chiamato Fitz, cioè bastardo, perché figlio illegittimo.
Cresce sviluppando la capacità di sentire quello che pensano gli animali e questo non è visto bene da Burrich che allontana il cagnolino suo amico.
Intanto Chevalier muore e l'erede al trono del re Sagace diventa Veritas, un uomo capace di usare l'Arte per combattere i nemici, ovvero i pirati delle navi rosse che fanno razzie nella terra ferma.
Fitz, dopo qualche anno, inizia a essere istruito alle buone maniere, alle armi e dal misterioso Umbra anche nell'arte di uccidere, usando veleni, e dello spionaggio.
All'inizio il romanzo non mi aveva appassionato perché il fantasy non mi piace molto ma, proseguendo nella lettura, sono diventata curiosa di scoprire cosa fosse l' Arte e cosa fosse il misterioso morbo che portavano i pirati che veniva chiamato forgiatura.
L'Arte è la capacità di entrare nella mente degli altri e trasmettere pensieri o fare credere qualcosa ed è una pratica molto interessante.
La forgiatura quando colpisce le persone toglie loro la capacità di distinguere il bene dal male e toglie ogni sentimento lasciando le persone come gusci vuoti.
Mi è piaciuta l'ambientazione in un mondo lontano e antico ma soprattutto quella finale nel regno della Montagna dove si scoprono particolari usi di quel popolo, inventato ma molto simpatico!
Fitz è un bel personaggio e mi piacerebbe leggere come prosegue la storia perché alcune cose sono lasciate un po' in sospeso come la sorte della sua amica Molly o del suo stato di salute dopo l'avvelenamento.
Mi è piaciuto il modo con cui si stupisce nel girare il mondo
a me sembrava pieno di bellezze e meraviglie, perché ogni curva della strada mi portava in un posto dove non ero mai statoFitz è buono ma diventa capace di uccidere
noi siamo assassini politici che infliggono la morte per sostenere la nostra monarchiaAlla fine si vede che non è facile obbedire sempre agli ordini e che un assassino può avere rimorsi e chiedersi se sia giusto quello che sta facendo!
Nel complesso però sembra che uccidere sia un qualcosa di necessario quando non lo è, in nessun caso, secondo me.
Più noiose per me sono state alcune pagine nelle quali si parlava dei metodi di insegnamento del crudele Galen.
La trilogia dei Lungavista: L'assassino di corte
L'assassino di corte è il secondo romanzo della trilogia dei Lungavista.
Il prossimo regnante dovrebbe essere il principe Veritas, che è molto abile nell'usare l'Arte, una pratica che permette di entrare nelle menti altrui.
Egli deve prevedere e ostacolare l'arrivo delle Navi Rosse che portano distruzione nel regno dei Sei Ducati.
Veritas ha sposato la principessa Kettricken che si è trasferita dal regno della Montagna al castello di Castelcervo dove non è ben vista, tranne che da alcune dame. Purtroppo la flotta di navi varata non riesce a sconfiggere i nemici e così Veritas intraprende un viaggio per trovare aiuto negli Antichi, figure leggendarie che forse neppure esistono!
Il regno viene così abbandonato dal re in attesa e rimangono il Re Sagace, malato da tempo, la principessa Kettricken e il principe Regal, costui cerca in ogni modo di tramare per avere più potere. Fritzchevalier si trova così dentro un intrigo di corte che porterà molte morti mettendo la sua stessa vita in pericolo.
Il libro, molto lungo, ha un finale ma molte cose rimangono aperte e non si conosco le sorti di molti personaggi per cui è necessario leggere il seguito per arrivare alla conclusione della saga. Conosciamo meglio il potere della lettura della mente nella misteriosa arte e comprendiamo meglio come un uomo possa essere legato agli animali, entrando quasi in simbiosi con loro. Queste sono cose molto fantasiose mentre più reali sono i combattimenti con spargimento di sangue e gli intrighi di corte per il potere.
Fritz è un ragazzo ormai diventato uomo che si divide tra la devozione al re e al principe Veritas e la simbiosi con un lupo.
Veritas ha sposato la principessa Kettricken che si è trasferita dal regno della Montagna al castello di Castelcervo dove non è ben vista, tranne che da alcune dame. Purtroppo la flotta di navi varata non riesce a sconfiggere i nemici e così Veritas intraprende un viaggio per trovare aiuto negli Antichi, figure leggendarie che forse neppure esistono!
Il regno viene così abbandonato dal re in attesa e rimangono il Re Sagace, malato da tempo, la principessa Kettricken e il principe Regal, costui cerca in ogni modo di tramare per avere più potere. Fritzchevalier si trova così dentro un intrigo di corte che porterà molte morti mettendo la sua stessa vita in pericolo.
Il libro, molto lungo, ha un finale ma molte cose rimangono aperte e non si conosco le sorti di molti personaggi per cui è necessario leggere il seguito per arrivare alla conclusione della saga. Conosciamo meglio il potere della lettura della mente nella misteriosa arte e comprendiamo meglio come un uomo possa essere legato agli animali, entrando quasi in simbiosi con loro. Queste sono cose molto fantasiose mentre più reali sono i combattimenti con spargimento di sangue e gli intrighi di corte per il potere.
Fritz è un ragazzo ormai diventato uomo che si divide tra la devozione al re e al principe Veritas e la simbiosi con un lupo.
Il ragazzo conosce anche l'amore tra le braccia della sua Molly ma, visto che appartiene alla corte, forse deve rinunciare a lei per una ragazza più adatta.
Come nel precedente romanzo ci sono molti personaggi come il capo stalliere Burrich che ha cresciuto Fritz o Umbra il misterioso personaggio che lo ha istruito nell'arte di uccidere avvelenando.
Come nel precedente romanzo ci sono molti personaggi come il capo stalliere Burrich che ha cresciuto Fritz o Umbra il misterioso personaggio che lo ha istruito nell'arte di uccidere avvelenando.
Proprio a questa sua capacità si deve il titolo del romanzo che altrimenti non avrebbe senso.
Il viaggio dell'assassino è narrato in prima persona da Fritz Chevalier che nel secondo capitolo era apparentemente morto. Grazie a un mix di erbe e al fatto che possiede lo spirito, in pratica resuscita e viene letteralmente tirato fuori dalla tomba da Burrich, l'ex stalliere di corte, e da Umbra, l'uomo che gli ha insegnato i segreti delle erbe facendolo diventare un assassino di corte.
Ora Fritz si dovrebbe nascondere e invece trama vendetta nei confronti di Regal, l'uomo che lo voleva morto e che ha usurpato il titolo al fratello Veritas creduto da tutti morto.
Il romanzo è molto lungo e perciò questo è solo l'inizio della trama perché, dopo aver fallito l'attentato, Fritz decide di andare verso le montagne in cerca di Veritas aggregandosi a una carovana.
La seconda parte del romanzo diventa molto più avventurosa e l'autrice tira fuori tutta la sua vena creativa nell'ideare qualcosa di sorprendente.
Nei romanzi precedenti già erano nominati gli Antichi ma mai si sarebbe capito chi fossero!
A parte la lunghezza del libro che, inevitabilmente viene a noia pur essendo curiosi di vedere come finisca, devo dire che mi è piaciuto molto. Rispetto ai precedenti è molto più avventuroso e ci sono diversi episodi ricchi di azione come quello del passaggio sul fiume in piena con la zattera. Altri sono più lenti, come nello stile dell'autrice, ma non per questo noiosi, ad esempio l'episodio dell'incendio usato come espediente per fuggire o l'avvelenamento delle guardie che tenevano prigioniero Fritz.
Secondo me conclude degnamente questa trilogia seppure non tutto termina come avremo voluto.
Mi sono piaciuti tutti i personaggi che risultano ben descritti e sempre coerenti al loro modo di essere. Fritz resta per alcuni aspetti un ragazzino, seppure si faccia carico di aiutare Veritas nel momento decisivo per risvegliare gli Antichi.
La trilogia finisce però la Hobb ha scritto altri libri su Fritz e il Matto un personaggio che qui conosciamo in altri vesti rispetto a quelle di semplice giullare di corte.
Altri personaggi interessanti sono Ciottola, una vecchietta che si rivelerà essere un'esperta di Arte, e la cantastorie Stornella, capace di essere un'amica per Fritz che sente la lontananza dell'amata Molly.
Titolo: L'apprendista assassino (Assassin's Apprentice)
Autore: Robin Hobb
Anno: 1995
Editore: Fanucci
Pagine: 471
Titolo: L'assassino di corte (Royal Assassin)
Anno: 1996
Pagine: 624
Titolo: Il viaggio dell'assassino (Assassin's Quest)
Anno: 1997
Pagine: 784
La trilogia dei Lungavista: Il viaggio dell'assassino
Il viaggio dell'assassino è narrato in prima persona da Fritz Chevalier che nel secondo capitolo era apparentemente morto. Grazie a un mix di erbe e al fatto che possiede lo spirito, in pratica resuscita e viene letteralmente tirato fuori dalla tomba da Burrich, l'ex stalliere di corte, e da Umbra, l'uomo che gli ha insegnato i segreti delle erbe facendolo diventare un assassino di corte.
Ora Fritz si dovrebbe nascondere e invece trama vendetta nei confronti di Regal, l'uomo che lo voleva morto e che ha usurpato il titolo al fratello Veritas creduto da tutti morto.
Il romanzo è molto lungo e perciò questo è solo l'inizio della trama perché, dopo aver fallito l'attentato, Fritz decide di andare verso le montagne in cerca di Veritas aggregandosi a una carovana.
La seconda parte del romanzo diventa molto più avventurosa e l'autrice tira fuori tutta la sua vena creativa nell'ideare qualcosa di sorprendente.
Nei romanzi precedenti già erano nominati gli Antichi ma mai si sarebbe capito chi fossero!
A parte la lunghezza del libro che, inevitabilmente viene a noia pur essendo curiosi di vedere come finisca, devo dire che mi è piaciuto molto. Rispetto ai precedenti è molto più avventuroso e ci sono diversi episodi ricchi di azione come quello del passaggio sul fiume in piena con la zattera. Altri sono più lenti, come nello stile dell'autrice, ma non per questo noiosi, ad esempio l'episodio dell'incendio usato come espediente per fuggire o l'avvelenamento delle guardie che tenevano prigioniero Fritz.
Secondo me conclude degnamente questa trilogia seppure non tutto termina come avremo voluto.
Mi sono piaciuti tutti i personaggi che risultano ben descritti e sempre coerenti al loro modo di essere. Fritz resta per alcuni aspetti un ragazzino, seppure si faccia carico di aiutare Veritas nel momento decisivo per risvegliare gli Antichi.
Un uomo deve avere uno scopo nella vita. Adesso lo so, ma mi ci sono voluti i miei primi vent'anni per capirloFritz ora vuole uccidere per se stesso mentre prima lo faceva per il proprio Re e veniva considerato un'assassino.
Uccidere per il mio re, senza l'onore o la gloria del soldato sul campo di battagliaIl suo rapporto con il lupo, occhi di notte, rimane speciale e nel romanzo viene spiegato meglio cosa sia lo spirito ma soprattutto cosa sia l' Arte che viaggia persino su una strada che attraversa le montagne verso terre sconosciute.
Scoprii che potevo rimanere nella corrente dell'Arte eppure mantenere la mia identitàBella l'idea dei pilastri che permettono di spostarsi, magari esistessero davvero così da poter girare il mondo in un baleno, e bellissima la rappresentazione degli antichi che mentre si leggono le loro descrizione sembra di vederseli davanti agli occhi!
La trilogia finisce però la Hobb ha scritto altri libri su Fritz e il Matto un personaggio che qui conosciamo in altri vesti rispetto a quelle di semplice giullare di corte.
Altri personaggi interessanti sono Ciottola, una vecchietta che si rivelerà essere un'esperta di Arte, e la cantastorie Stornella, capace di essere un'amica per Fritz che sente la lontananza dell'amata Molly.
Titolo: L'apprendista assassino (Assassin's Apprentice)
Autore: Robin Hobb
Anno: 1995
Editore: Fanucci
Pagine: 471
Titolo: L'assassino di corte (Royal Assassin)
Anno: 1996
Pagine: 624
Titolo: Il viaggio dell'assassino (Assassin's Quest)
Anno: 1997
Pagine: 784
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