17 maggio 2019

Un uomo: la storia di Alexandros Panagulis

Ho letto Un uomo di Oriana Fallaci senza sapere che la giornalista fiorentina raccontasse parte della propria vita personale e la storia del suo grande amore, il greco Alexandros Panagulis.

Avevo già letto altri suoi scritti ma questo penso che sia il libro più bello ed emozionante che abbia scritto.

Un uomo la storia di Alexandros Panagulis


Un uomo: Alekos Panagulis raccontato dalla Fallaci


Un uomo inizia con l’attentato fallito al dittatore greco Georgios Papadopoulos da parte di Alexandros Panagulis che viene arrestato, sottoposto a torture fisiche e mentali e, infine, condannato a morte per fucilazione.
Il clamore della vicenda all'estero fa commutare la pena in carcere a vita e così viene rinchiuso nel carcere di Boiati, dove continuano le torture senza che lui mai si penta della sua azione né riveli i nomi dei complici.

Panagulis riesce a evadere ma, tradito da un amico, viene arrestato nuovamente e questa volta chiuso in una cella di tre metri per due, senza luce, al freddo insomma in una tomba.
Dopo due anni passati da morto vivente, gli viene concessa la grazia e incontra la giornalista italiana che lo vuole intervistare. La Fallaci è stata inviata di guerra e ha intervistato molte vittime di regimi dittatoriali, sottoposte a indicibili torture solo perché volevano essere liberi, e così rimane colpita da quest’uomo e se ne innamora.

I due iniziano la convivenza un po' in Grecia e, quasi sempre, in Italia, dai cui politici Alekos spera aiuto per il suo Paese. Dopo l’allontanamento di Papadopoulos egli torna in patria e viene eletto al parlamento ma è restio a seguire gli schemi del partito, di qualunque partito, e continua la sua lotta contro Evanghelis Averrof, il Ministro della Difesa implicato nei vari golpe, trovando documenti compromettenti.

Il libro si chiude come era cominciato: col funerale di Alekos Panagulis, osannato dal milione di persone presenti al grido di Zi zi zi (Vive vive vive).

La storia romanzata racconta la vita e il pensiero di un uomo che lotta per la libertà del suo Paese contro le dittature che vogliono ridurre le persone a pecore ubbidienti privandole anche della libertà di pensiero.
Lo stesso Panagulis aveva chiesto alla Fallaci di raccontare la sua vita e, soprattutto, di riportare le prove che aveva raccolto contro i vari responsabili della tirannia, uomini ancora al potere che contavano più del presidente eletto.
Per lui solo i vivi possono perpetuare le lotte di chi non c’è più facendo conoscere la loro storia e il loro pensiero.
I morti tacciono per sempre quando sembra che parlino è perché i vivi li fanno parlare
La storia è divisa in varie parti che narrano le diverse fasi della vita dell’eroe greco, possiamo definirlo così, partendo dalla parte più dura e forte: quella del carcere e delle torture che lo umiliano ma non lo sconfiggono.
Successivamente assistiamo all'evoluzione del pensiero di Alekos che si sente sempre più solo e deluso da chi lo dovrebbe aiutare a sconfiggere la tirannia. La sua iniziale convinzione della necessità di una lotta violenta, necessaria contro un regime che usa la violenza, muta poi nella constatazione che la vera forza viene dalle idee.

Quando un governo si impone con la violenza e con la violenza impedisce ai cittadini di esprimersi, di opporsi, di pensare, allora ricorrere alla violenza è una necessità
Più persone si riuscirà a convincere e più la lotta avrà successo, anche se metterlo in pratica risulta difficile senza il sostegno di un partito organizzato.
Ben presto capisce che anche il partito non fa per lui perché non è disposto ad accettare compromessi né a farsi plasmare o a seguire le linee guida decise da altri.

Alekos è un uomo solo, individualista, egocentrico che però crede nella libertà e nella lotta fino alla morte affinché la Grecia finalmente sia democratica e vengano scacciati i responsabili di atrocità e di violenze.

Nel libro oltre alla lotta politica di Panagulis viene raccontato l’amore tra lui e la Fallaci, un amore difficile che attraversa alti e bassi e che poteva essere coronato dalla nascita di un bimbo, perso dalla scrittrice a causa di un litigio con lui.
Nessun amore resiste se non interviene la morte. Se vivessi a lungo, finiresti col detestarmi, Poiché morirò presto mi amerai per sempre
Nel libro ci sono tante frasi memorabili che sono perle di saggezza e che fanno riflettere anche sul rapporto di coppia e sul significato dell’amore.

Panagulis è stato anche un poeta e sono state pubblicate alcuni suoi testi, altri sono ancora tenuti segreti dal Governo, scritti soprattutto durante la carcerazione a Boiati, quando il pensare e scrivere, anche col sangue, erano un modo per tenere viva la mente.

Il libro mi è piaciuto tantissimo e, sebbene affronti argomenti forti e sia duro da leggere nelle parti in cui vengono narrate le torture, penso che sia un inno alla libertà, perché la libertà di pensare, autonomamente sia chiaro, è l’unica che ci rende uomini.
Essere uomo significa essere libero, aver coraggio, lottare, assumersi le proprie responsabilità
La lotta per la libertà non deve essere portata avanti da un uomo solo ma, come in tutte le cose, per cambiare ognuno di noi deve fare la propria parte, senza aspettare che qualcuno agisca per lui.
Tutti dobbiamo cambiare per non restare schiavi
Non si deve restare passivi e accettare ogni cosa ma si deve lottare per i principi in cui si crede, naturalmente pacificamente, senza usare la violenza.

L’abitudine è la più infame delle malattie perché ciò fa accettare qualsiasi disgrazia, qualsiasi dolore, qualsiasi morte s’impara a portare le catene a subire ingiustizie ci si rassegna a tutto
Il tema della libertà come indispensabile per l’uomo è sempre attuale perché in molti modi ci può essere negata, non solo quella fisica ma anche quella di poter scegliere perché quando non si hanno alternative cresce la tirannia, politica ma anche ideologica.
Il popolo vota chi gli dice le bugie, chi lo prende in giro, chi spende miliardi per farsi votare
Parole sagge sulle quali riflettere.

Titolo: Un uomo
Autore: Oriana Fallaci
Anno: 1979
Editore: Rizzoli
Pagine: 654

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