15 marzo 2019

I thriller di David Hunt: Il racconto del mago - Un gioco di luce

A me piace molto leggere i thriller e perciò ho apprezzato quelli scritti da David Hunt, ovvero Il racconto del mago e un gioco di luce.

Per chi non conoscesse l'autore, il suo vero nome è William Bayer ma ha scelto di scrivere questi due romanzi, con protagonista la fotogiornalista Kay Farrow, usando uno pseudonimo.

Non so se la scelta si stata proficua perché molti lettori non sono invogliati a cercare altre sue opere.

I thriller di David Hunt: Il racconto del mago - Un gioco di luce


Il thriller Il racconto del mago



Le vicende del thriller Il racconto del mago di Hunt si svolgono in una San Francisco ambigua e hanno una protagonista insolita, la fotogiornalista Kay Farrow, figlia di un ex poliziotta e affetta da una rara malattia che la rende cieca ai colori. L'acromatismo le permette di vedere il mondo nelle tonalità del chiaro/scuro, del bianco, del nero e del grigio, anche nel suo guardaroba ci sono solo questi colori, così evita accostamenti insensati.

Il suo più grande problema è la fotofobia, che la costringe a uscire di giorno e nelle giornate assolate con occhiali dalle pesanti lenti scure e con le bande laterali, per evitare di rimane abbagliata dall'eccessiva illuminazione.
Quando cala la sera il suo mondo cambia, può uscire tranquillamente, anzi di notte vede meglio di molte altre persone, ha una vista come quella dei gatti.
Kay da giovane ha studiato pittura, ma nella fotografia ha trovato l'espressione delle sue doti artistiche, una maniera per imprimere nelle stampe la sua visione del mondo, in bianco e nero.
In fondo la fotografia è un modo per scoprire quello che non riusciamo a vedere, la verità invisibile a occhio nudo.
Il suo ultimo progetto Exposures, la spinge a fotografare la vita di strada nel Gulch, il quartiere a luci rosse della città, e così entra in contatto con un mondo particolare, con regole non scritte e all'inizio diffidente. Con le sue foto vuole catturare la vita di coloro che, offrendo il loro corpo al pericolo e al desiderio, rischiano tutto e raggiungono una sorta di grandezza.

Kay gira sempre con la sua Contax al collo, la macchina che in alcuni momenti diviene il suo occhio sul mondo, e diventa amica di un ragazzo dalla bellezza androgina, che vive prostituendosi.
Tim Lovesy l'affascina in modo particolare. Realizza un servizio fotografico apposta per lui, nel quale mette in evidenza la sua bellezza, il suo corpo dalla pelle vellutata e il suo sorriso enigmatico. Nel corso dei mesi diventano amici, si confidano e potremo dire s'innamorino l'uno dell'altro.

Un giorno viene trovato il corpo di Tim, smembrato brutalmente e con disegnato il numero sette.
Questo assassinio ha molte analogie con una serie di delitti di 30 anni prima, il caso T, nei quali il killer tatuava e mutilava i corpi. Proprio per quel caso il padre di Kay e altri poliziotti furono costretti a dare le dimissioni, perché sospettati di aver occultano le prove trovate sul luogo dell'ultima aggressione.

A occuparsi delle indagine sono due poliziotti Shanley e Hilly, quest'ultima è molto ambiziosa e all'insaputa del collega fa ricerche, con l'aiuto di Kay e del suo amico giornalista Joel, sul caso di molti anni prima.

Kay, nel suo girovagare notturno tra le vie del Gulch, mi ha ricordato l'eroina di Kathy Reichs, l'antropologa forense Temperance Brennan, nel romanzo Corpi freddi.

Kay è una donna caratterialmente forte, che prende lezioni di karate, l'arte marziale in cui combattere è questione di equilibrio e tecnica, e perciò convinta di essere al sicuro da eventuali aggressioni, ma le sua indagini toccano cose che molti vogliono tenere nascoste.
Molti personaggi in vista della città vanno nel quartiere ad adescare travestiti e giovani per soddisfare la loro voglia di trasgressione e non vedono di buon occhio questa giovane donna, che scatta foto in continuazione per immortalare le espressioni delle persone che incontra, rivelatrici della loro vera anima.
Nella ricerca della verità sull'omicidio di Tim, deve fare i conti anche con i fantasmi del suo passato, quelli che hanno spinto sua madre a uccidersi e suo padre a dimettersi, ma vuole scoprire la verità, senza preoccuparsi delle conseguenze.
Suo padre ora è felice perché ha fatto della sua passione, l'impasto del pane, una professione e sforna il pane più buono della città. Gli altri suoi colleghi di allora non se al passano bene, forse hanno sulla coscienza gli avvenimenti di tanti anni prima.

Kay pensa che la polizia non si occupi sufficienza di questo caso, quello di un prostituto finito male, come tanti altri, tanto che dopo pochi giorni smette il pattugliamento del quartiere, intanto dagli habitué non troverà collaborazione!

Kay gira da sola, in piena notte, fa domande, fotografa tutti, vuole far diventare Tim il protagonista del suo Exposures, un libro fotografico che racconterà la storia di un ragazzo cresciuto in fretta, con un'infanzia avvolta nel mistero, che conosceva trucchi di magia, che aveva il desiderio di ritirarsi a vivere in un paesino del Messico, con i soldi guadagnati in questi anni.
Un giorno Kay viene aggredita, il suo karate non può fare niente contro tre uomini che la prendono alle spalle, così è costretta a farsi medicare in ospedale. Ma non tutto il male vien per nuocere, lì incontra un affascinante dottore di origine indiana, Sasha, con la fama di dongiovanni. Tra i due nasce una passione bruciante e insaziabile, Sasha è un uomo che riesce a farle vedere a letto la miriade di colori che altrimenti non vedrebbe nella vita quotidiana, sembra vero amore!

Non voglio rivelare nulla di più della trama, perché un libro è bello leggerlo pagina dopo pagina e scoprire i vari personaggi e le loro vicende come sono descritte dall'autore.
Questa giovane mi è simpatica, forte, dinamica, intransigente, volitiva, caparbia e ostinata.
Una donna che non si ferma alle apparenze, che vuole capire le persone, che con i suoi scatti penetra l'animo umano.

Ci vuole coraggio ad addentrarsi in un quartiere trasgressivo e a farsi accettare da persone che hanno vissute esperienze drammatiche, che sono state sfruttate, picchiate e che ogni notte vendono il loro corpo a persone "rispettabili" della società.
La vita di Kay è scandita dal sorgere del sole e dal suo tramonto, a causa della fotofobia deve stare in casa con le tapparelle abbassate, l'obiettivo della sua macchina fotografica le viene in aiuto in caso di troppa luce, senza di lei si sentirebbe persa.
La San Francisco del romanzo è una città bellissima, con un fascino particolare, con la nebbia che sale dalla baia, con abitanti sessualmente molto disinibiti, con locali per gay e lesbiche.

I protagonisti del thriller di Hunt sono molto diversi tra loro, oltre a Kay, ci sono la poliziotta Hilly, lesbica e fiera di esserlo, che otterrà quello che vuole, in barba ai colleghi uomini, il giornalista Joel, ex figlio dei fiori, che vive come un eterno ragazzo, Drake, un senzatetto che protegge Kay restando nell'ombra, i vari personaggi dei bassifondi, travestiti, prostituti, protettori, i loro clienti che arrivano su auto di lusso.
Questa variegata umanità popola le notti di San Francisco, buie e pronte a prendersi la vita di un giovane, bello e dannato.

Il thriller Un gioco di luce


La protagonista del libro Un gioco di luce è sempre Kay Farrow.
Una sera una moto investe la sua insegnante di fotografia, l’anziana Maddy Yamada, e indagando sui motivi per i quali fosse lontana da casa s'imbatte in un pericolo gioco dove le armi la fanno da padrone.
Nel frattempo, Kay accompagna l’amico giornalista Joel Gluckman sulla scena di delitti e traffici nell'ambiente di Chinatown mettendo alla luce cose poco pulite.

Devo dire che questo romanzo mi è piaciuto ancor più del precedente perché ricco di azione, colpi di scena e ha una trama complessa ma nella quale alla fine tutto torna. La protagonista è una giovane donna forte che nonostante la malattia riesce a vivere normalmente e, anzi, a fare cose che gli altri non fanno.
La sua concentrazione e determinazione le sono date anche dalla pratica dell'aikidō, antica tecnica di combattimento, perché lei odia le armi da quando la madre si è suicidata con la pistola del padre.

La cosa più importante per lei è la fotografia perché le permette di vedere come gli altri e così gira sempre con la sua macchina fotografica al collo, pronta a immortalare persone e cose.
Kay ha una relazione col dottore di origini indiane Sasha, un uomo che rispetta la sua privacy ma che le sta accanto nei momenti di bisogno, ma che, come lei stessa dice, non ama.

Consiglio la lettura di questo thriller perché ha una bella e ricca trama che ci porta nel mondo dell’immigrazione cinese, nel traffico di animali rari e di uomini, e nel mondo del collezionismo di armi e nei club privati all'apparenza rispettabili.

Il romanzo di Hunt mostra come uomini senza scrupoli usino il loro potere e i loro soldi per fare quello che vogliono e compiere rituali abominevoli, convinti che nessuno osi ribellarsi o denunciarli.
Fanno da sfondo alle vicende la città di San Francisco con la sua nebbia ma anche il suo fascino e i dintorni, fatti di cittadine di mare e boschi ricchi di selvaggina... e non solo.

Questa volta posso ben dire che anche un romanzo abbastanza lungo se scritto bene e avvincente è piacevole da leggere.
L'unica incongruenza è sull'attività marziale praticata da Kay, nel primo faceva karate e nel secondo aikidō. Purtroppo non posso tornare a verificare sul testo perché avevo preso i libri in biblioteca.

Titolo: Il racconto del mago (The Magician's Tale)
Autore: David Hunt
Anno: 1997
Editore: Garzanti
Pagine: 412

Titolo: Un gioco di luce (Trick Of Light)
Autore: David Hunt
Anno: 1998
Editore: Garzanti
Pagine: 486

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