5 dicembre 2018

Il grande Gatsby: il mondo frivolo dei ricchi

Ho letto Il grande Gatsby dopo aver visto il film interpretato da un affascinante Robert Redford, perché volevo assaporare la storia scritta da Francis Scott Fitzgerald.

Nella descrizione delle scene l'autore riesce a far trasparire l'anima e i pensieri dei personaggi, anche se tacciono o sono assorti nei loro pensieri frivoli.

Un racconto molto coinvolgente scritto in maniera eccelsa, questa volta un romanzo molto conosciuto non deluso le mie aspettative.

Il grande Gatsby: il mondo frivolo dei ricchi


Il grande Gatsby: la trama


Il grande Gatsby è scritto in prima persona da Nick Carraway, un trentenne agente di borsa che prende in affitto una casa a West Egg, a Long Island, e si ritrova come vicino di casa il misterioso Gatsby.
Jay Gatsby è un uomo estremamente elegante e ricercato nel parlare, organizza per tutta l'estate feste nella sua sontuosa dimora alle quali partecipano personaggi molto in vista. Gli invitati sono persone ricche e snob, all'apparenza frivole e che bevono fiumi di alcool durante le feste, approfittando in maniera esagerata dell'ospitalità.
Dall'altra parte della baia abita la cugina di Nick, Daisy infelicemente sposata con Tom Buchanan, che la tradisce abitualmente.
Gatsby, cinque anni prima, si era innamorato di Daisy, facendole credere di appartenere a una famiglia agiata, ma partendo per la guerra dovette lasciarla, e ora, diventato ricchissimo, vorrebbe riconquistarla.
Nick diventa confidente di Gatsby, apprendendo cose del suo passato che molti ignorano, ma alcune sono bugie molto ben orchestrate.
Le circostanze porteranno a un tragico finale, che spezzerà la vita di un uomo vissuto con un unico sogno: quello di riconquistare l'antico amore.

Il grande Gatsby: la recensione


Il romanzo  racconta un'epoca fatta di frivolezza, feste e divertimenti per una classe sociale agiata, che si può permettere il lusso di non lavorare e di pensare solo all'esteriorità.
Con la grande crisi del '29 finirà questo periodo di dissolutezza, che se vogliamo ben vedere in qualche modo continua anche ai nostri giorni nel mondo dello spettacolo e del jet-set.
I personaggi sembrano troppo stereotipati e frivoli, annoiati della vita e dediti solo a piaceri effimeri, primo su tutti le sbronze.
La maggior parte degli invitati alle feste di Gatsby lo criticano, pensano che sia un contrabbandiere, che abbia un passato torbido e che abbia ucciso un uomo, eppure continuano a partecipare, a ballare, a divertirsi, a nuotare nella sua piscina.
Solo alla fine, quando tutto finisce si capisce quanto erano falsi e ipocriti, nessuno lo stimava, nessuno si presenta al funerale, tutti lo abbandonano senza sensi di colpa. Sicuramente troveranno l'anno seguente un altro ospite che organizzi feste e banchetti.

Gatsby è un personaggio triste e melanconico, pur essendo diventato ricco non ha amici sinceri e alla sera fissa con nostalgia la luce verde del molo della sua Daisy. Cresciuto con una forte ambizione e col desiderio di sfarzo sembra aver realizzato tutte le sue aspettative, vivendo tra i ricchi, ma la notte alimenta le sue fantasie sull'amore perduto.
Daisy è una donna che si è sposata per interessi economici e per fare la bella vita, sempre disposta ad accettare i tradimenti del marito, a un certo punto sembra avere ritrovato l'amore in Gatsby ma il suo attaccamento a quel mondo frivolo è troppo forte. Vigliaccamente si sbarazza dell'amante del marito, ma lascia che la colpa ricada su Gatsby, che non teme per sé ma per la vita di lei.
Il romanzo è abbastanza breve e si legge con piacere, anche se l'ho trovato distante dai miei gusti letterari, pur apprezzando lo stile di Fitzgerard e il racconto della vita mondana, alla quale egli stesso partecipava. Anche se la trama non mi abbia entusiasmato, lo stile letterario è eccellente, trovo il suo modo di scrivere molto coinvolgente.


Chi è Fitzgerald


Fitzgerard non ha avuto una vita facile, figlio di un mobiliere poi fallito, studiò all'università di Princeton, senza riuscire a laurearsi, che lo aiutò a sviluppare il suo talento per la scrittura. Giovanissimo s'innamora della bella Zelda, che all'inizio rifiuta di sposarlo perché era uno squattrinato scrittore. Le sue sorti letterarie sembrano migliorare quando inizia a pubblicare racconti per riviste, che lui stesso definisce trash cioè robaccia, ma che lo fanno vivere degli agi. Nel contempo continua a scrivere i suoi romanzi, che non hanno un gran successo.
I suoi racconti commerciali permettono loro una vita frenetica, fatta di feste, sbronze, viaggi all'estero e poi a Long Island, quartiere dei ricchi di quel tempo.

Morirà nel 1940 a soli 46 anni, per un infarto, senza riuscire a ottenere la fama, tanto agognata, di romanziere, vivendo sempre tra il perseguimento del suo ideale artistico e le concessioni alla moda del momento.

Titolo: Il grande Gatsby (The Great Gatsby)
Autore: Francis Scott Fitzgerald
Anno: 1925
Editore: Einaudi
Pagine: 164

2 commenti:

  1. Sai che è uno dei pochi libri di cui ho preferito il film?! Forse perché ho poca fantasia, mentre Baz Luhrmann è un genio!! :)

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  2. Ho visto il film, la versione interpretata da Di Caprio e me ne sono innamorata (del film, intendo): fatto bene e che prende, sono rimasta tutto il tempo attaccata allo schermo. Ma devo dire che devo ancora leggere il libro anche se ne ho sentito tanto parlare e mi sono ripromessa di farlo.

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