20 luglio 2018

Imparare a volare con il gabbiano Jonathan Livingston

Avevo tanto sentito parlare del libro Il gabbiano Jonathan Livingston e questa volta la lettura è stata superiore alle aspettative perché l'ho trovato un romanzo formativo molto valido.

La metafora del gabbiano che segue le proprie ambizioni e non va dietro alla massa è molto bella e rappresenta bene il mio modo di pensare.
Troppe persone per essere accettate e ben viste spesso si comportano come gli altri mentre i comportamenti individualisti e gli spiriti ribelli sono considerati strani.

Imparare a volare con il gabbiano Jonathan Livingston


Il gabbiano Jonathan Livingston di Richard Bach


Richard Bach, l'autore di Il gabbiano Jonathan Livingston, è un pilota e collabora con riviste e periodici specializzati di aviazione e forse l'ispirazione per questo breve romanzo scritto nel 1970 è venuta proprio da questa sua passione.


Nella prima parte viene descritta la vita del gabbiano Jonathan Livingston e i suoi tentativi di migliorarsi.
Un giorno il gabbiano si stanca di cercare solo il cibo, come fanno gli altri gabbiani, e desidera sperimentare l'ebbrezza del volo compiendo sempre più spericolate acrobazie a folli velocità.
Pian piano apprende molte cose sul volo e sulle planate e riesce a battere il record di velocità. Fiero di aver battuto ogni record pensa di insegnare agli altri quello che ha imparato per renderli coscienti di diventare liberi.
I suoi genitori prima e il suo stormo poi non accettano che sia diverso, si rifiutano di aprire gli occhi e di dare un senso alla loro vita e lo bandiscono dallo stormo.
Jonathan vive il resto della sua lunga vita solo, libero e felice scoprendo che proprio la paura e la rabbia rendono breve la vita di un gabbiano.
Mi fermo qui con il racconto per non svelare troppo della trama.

Una lettura semplice ma dai significati profondi che ci parla di pregiudizi e di amore facendoci riflettere sulla vita e sul modo per renderla migliore.

Come il gabbiano impara a volare e non si adegua al volere dello stormo così noi dobbiamo seguire le nostre ambizioni e cercare di realizzarci senza temere i giudizi degli altri e senza seguire ciecamente gli altri.
La cosa più bella della vita è essere liberi, cioè essere se stessi. Non avrebbe senso vivere sottomessi al volere degli altri seguendo la massa senza porsi domande e senza cercare di migliorarsi giorno dopo giorno.
Non sempre è facile seguire le proprie ambizioni a volte bisogna accettare compromessi ma sempre consci di quello che siamo e di quello che vogliamo diventare.

Quando Jonathan prende coscienza di non avere limiti raggiunge la perfezione superando i vincoli di spazio e tempo ma alla fine la cosa più difficile per lui è proprio vincere il pregiudizio degli altri, farsi accettare e spronare lo stormo a liberarsi delle remore.
Il romanzo parla anche dell'amore verso gli altri, anche verso chi ci è ostile, vissuto come ricerca della parte buona che si trova dentro ogni essere vivente. L'ulteriore passo è aiutare gli altri a scoprire la bontà dentro di loro.
Non dar retta ai tuoi occhi, e non credere a quello che vedi. Gli occhi vedono solo ciò che è limitato. Guarda col tuo intelletto, e scopri quello che conosci già, allora imparerai come si vola.
Questa frase è il succo del racconto e ci fa capire che dobbiamo trovare in noi stessi la strada per diventare liberi e realizzare quello che desideriamo.
Dobbiamo imparare a volare.

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