27 luglio 2018

L'introspettivo Gita al faro di Virgina Woolf

Gita al faro è il più importante romanzo della scrittrice inglese Virginia Woolf perciò ho iniziato la lettura aspettandomi un'opera straordinaria.
La caratteristica principale di quest'opera è l'introspezione dei personaggi i cui pensieri sono i veri protagonisti della storia, altrimenti banale.
Pur riconoscendo la bravura dell'autrice nel descrivere la componente psicologica dei protagonisti non sono riuscita a entusiasmarmi nella lettura che ho trovato molto noiosa, soprattutto nella prima parte.

l'introspettivo Gita al faro di Virgina Woolf la recensione


Gita al Faro: la mia recensione


Il romanzo Gita al faro della Woolf si divide in tre capitoli.
Il primo La finestra inizia con il presentarci la famiglia Ramsay nella loro casa estiva nelle isole Ebridi, dove ospitano alcuni amici e conoscenti.
L'indomani dovrebbero andare in gita al faro, che si trova di fronte loro, ma tutti sono preoccupati per il peggioramento delle condizioni atmosferiche che potrebbero far rimandare la visita.
La signora Ramsay continua a essere fiduciosa perché non vuole deludere il piccolo James e non capisce perché il marito voglia togliergli ogni speranza. Dal canto suo il marito pensa che la moglie illuda inutilmente il bambino.
Gli altri personaggi sono:
la pittrice Lily Briscoe, molto indecisa sulla sua arte, che spesso finisce in soffitta, e ormai destinata a un futuro da zitella seppure la signora Ramsay la voglia avvicinare a un altro ospite. Lei invidia la signora per l'amore che riceve dagli otto figli e dal marito
Il vedovo William Bankes, un tempo grande amico del signor Ramsay, ma che ora sembra che non abbiano nulla da condividere e mantengano l'amicizia per proforma.
Charles Tansley, un giovane allievo di Ramsay, sopportato poco dagli altri per la sua aria di sufficienza
E per finire gli otto figli dei Ramsay.

La signora Ramsay è una donna molto bella che ama impicciarsi della gente che le sta attorno, le piace avere tutto sotto controllo e pianificare le cose, perciò ogni imprevisto la turba.
Seduta alla finestra guarda gli altri e vuole essere protagonista della loro felicità inducendoli a riflettere su quello che desiderano veramente.
Il marito, invece, è uno scrittore e intellettuale dall'aspetto umile e modesto ma dal carattere indomito e severo, qualche volta burbero.

Nella seconda parte Il trascorrere del tempo la protagonista è la casa vuota, ormai disabitata e senza cure, dove il vento la fa da padrone e dove l'autrice ci porta dieci anni avanti, dopo la guerra e la morte di alcuni protagonisti. La dimora è vista attraverso gli occhi della governante che la vede ridotta allo sfacelo senza la guida della signora Ramsay.
La terza parte Il faro è quella più malinconica, dove nei pensieri dei superstiti rivivono quelli che non ci sono più, soprattutto la signora Ramsay. Lily, dipingendo sul prato, segue con lo sguardo la barca all'orizzonte e ripensa al passato e trova la forza per finire il quadro che attende da dieci anni di essere compiuto.
La visita al faro è per i due figli di Ramsay, James e Cam la liberazione dal padre tiranno, che per tutta la vita gli ha imposto cosa fare e cosa dire e ora sembra meno intransigente e più benevolo.

I veri protagonisti del romanzo sono i pensieri dei protagonisti, con le loro aspettative, desideri, delusioni.
I rapporti tra i personaggi sono descritti minuziosamente e i padroni di casa rappresentano la coppia ideale, con una relazione fatta di sguardi, in cui le parole sono superflue per capirsi, in quanto hanno uno spirito che si completa.
La storia manca completamente di azione, le scene si svolgono lentamente e i pensieri diventano padroni delle vicende uscendo dalle menti e riversandosi all'esterno.
Il romanzo con la sua introspezione richiede una lettura molto attenta, alcuni passaggi devono essere letti due volte per essere capiti completamente

Breve biografia di Virginia Woolf


Virginia Stephen Woolf è nata a Londra nel 1882, figlia di un critico e storico della letteratura è cresciuta in un ambiente intellettuale e anticonformista.
Nel 1912 sposa un letterato col quale fonda una casa editrice che acquista in breve grande prestigio.
Nel frattempo inizia a pubblicare romanzi e diventa una delle più importanti scrittrici inglesi dell'epoca.
La sua vita però è sempre tormentata dalla depressione che la spinge al suicidio nel fiume Ouse nel 1941.

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