30 maggio 2018

Il grande viaggio alle sorgenti del Gange di Cederna

Due anni fa ho letto Il grande viaggio, scritto da Giuseppe Cederna nel 2004, che racconta il suo viaggio sino alle sorgenti del Gange fatto nel 1999 con un gruppo di amici.

Il libro è stato un gradito regalo da parte di una ragazza che come me segue un gruppo Facebook dedicato alla letteratura di viaggio e proprio in occasione del Natale ci si scambia libri.

Io quando attendo l'arrivo di un pacco sono sempre in trepidante attesa perché sono troppo curiosa di sapere cosa contiene e un libro è sempre gradito!

Il grande viaggio alle sorgenti del Gange di Cederna



Il grande viaggio di Cederna


Premetto che conosco pochissimo l'autore, famoso attore e anche scrittore, ed è stata una piacevole sorpresa la lettura di questa sorta di diario di viaggio.

Cederna racconta il suo viaggio alle sorgenti del fiume Gange e dalle sue parole traspaiono le contraddizioni dell'India che ancora oggi sono narrate da chi va laggiù in vacanza.
Si trovano sporcizia, puzza, gente pronta a fregarti ma anche persone gentili, altruiste, col sorriso tra le labbra, ospitali e una natura selvaggia che sta però cambiando volto per gli stravolgimenti fatti dall'uomo.

Cederna è laggiù con alcuni amici e da Nuova Delhi si sposta verso le Hills Himalayane seguendo i suggerimenti dello scrittore Amitav Ghosh che fornisce loro i nomi di contatti locali per organizzare il viaggio al meglio. Alla fine del viaggio sulle montagne dovranno incontrarsi con l'amica Paola a Delhi, lei è un'operatrice umanitaria in partenza per il Kosovo.

Questo è il primo diario di viaggio in India che leggo e ho trovato molto interessante la descrizione di ciò che vedono e delle situazioni che devono affrontare. Mi è venuto da ridere quando racconta di come gli indiani dondolino la testa per annuire, cosa che caratterizza molto questo popolo.



Alla fine del libro si ha la sensazione di doverlo rileggere per riuscire a comprendere cose non dette e per capire alcune cose successe per coincidenza durante il loro cammino.
Si comprende anche il senso del titolo che non riguarda solo al viaggio fisico ma uno di livello più alto verso il cielo.
Sicuramente interessante il racconto delle tradizioni indu, delle leggende e degli incontri con strani personaggi.
Hanno avuto persino il coraggio di immergersi nelle fredde acque del fiume vicino alle sorgenti a rischio assideramento!

Mentre lo leggevo sentivo che mancava qualcosa. Cederna parla pure del rapporto col padre e della sua passione per la montagna ma, non so, mi è sembrato poco emozionale. Pure a me dicono che non riesco a far trasparire le mie sensazioni delle cose che vedo durante i miei viaggi ma questo è un diario di viaggio pubblicato e quindi avrei voluto fosse più personale, più emotivo.

Io che amo il trekking avrei voluto una descrizione più approfondita del loro cammino, magari per prenderlo come suggerimento per un possibile viaggio da quelle parti.

Non nego però che Cederna scriva bene e che molti passi siano poetici e che usi vocaboli ricercati che danno un qualcosa in più al racconto.

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