Dal titolo pensavo potesse essere una storia nostalgica sui luoghi dell'infanzia di qualcuno costretto a trasferirsi lontano dal suo amato mare.
In effetti è proprio così, perché il protagonista è un impiegato statale costretto a lasciare la sua città natale per lavorare al nord, in un ambiente ben differente.
Non si può dimenticare il mare: la trama
Il protagonista di questo romanzo è Gianni, un giovane neolaureato che, dopo aver vinto un concorso al Ministero delle Imposte, deve trasferirsi in un paese della bergamasca.
Pizzo del Monte sarà la sua nuova residenza per moltissimi anni, sempre in attesa di poter avvicinarsi a casa.
Il romanzo, a tratti ironico, racconta la vita lavorativa di Gianni che vorrebbe migliorare le procedure di lavoro per velocizzare le pratiche ma è costretto a scontrarsi con la burocrazia e con l'atmosfera immobile che si respira in ufficio.
Nella cittadina lombarda frequenta spesso un ristorante dove ritrova un po' di spontaneità del sud ma si sente sempre spaesato.
Chi ha frequentato questi ambienti può riconoscere che Lazazzera non ha inventato nulla, purtroppo per troppo tempo, si è vissuto nella staticità del non cambiamento.
I personaggi che Gianni incontra sul lavoro sono vere e proprie macchiette e già dal loro nome si capisce quanto possano essere esempio di un certo modo di fare.
La storia è realistica e fa ben capire come in certe situazioni un singolo possa fare poco per cambiare le cose.
Il libro mi è piaciuto per l'ironia ma ho trovato una certa ripetitività nel raccontare sempre gli stessi drammi, la vita di un ragazzo che alla fine un po' si rassegna.
Leggendo quest'opera ho pensato a quante risorse siano state sprecate negli anni e quanto si poteva fare per ammodernare uffici e metodi lavorativi.
Sono un esempio di questo le troppe persone in uffici secondari e poche in quelli veramente utili, la scarsa conoscenza dell'informatica, l'uso del cartaceo invece che del digitale: spreco di denaro e di risorse immani.
Leggendo questo romanzo ho ricordato il mio viaggio in Puglia, tra mare e prodotti tipici, in fondo leggere è scoprire nuove cose o riscoprire cose già vissute.
L'autore
Questo è il primo romanzo, e credo unico, di Giambattista Lazazzera che penso abbia tratto ispirazione dalle sue vicende personali per scrivere questa storia.L'autore è nato in Basilicata e ha lavorato come funzionario nell'amministrazione pubblica in diverse zone d'Italia sino a trasferirsi a Napoli, sua città d'adozione.
Titolo: Non si può dimenticare il mare
Autore: Giambattista Lazazzera
Anno: 2012
Editore: Tindari edizioni
Pagine: 320
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